La Grotta Dei Desideri.

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Conosco Jeremy da quando ero solamente una bambina, se i messaggi arrivano veramente da casa sua significa che la persona che mi minaccia è uno tra i miei più cari amici.

Dopo aver chiuso la telefonata con Grace mi dirigo verso Aaron per raccontargli tutto.
«In che rapporti sei con Jeremy Morris?» Chiedo cercando di trovare delle risposte.
«In realtà ci siamo tenuti in contatto per un paio di mesi dopo il liceo, ma poi le nostre strade si sono divise.» risponde Aaron.

Sono turbata, non riesco a capire come Jeremy possa farmi una cosa del genere, soprattutto mi chiedo perché mi sia stato accanto così tanto quando Hanna è scomparsa.

«Aaron dobbiamo tornare a casa, devo andare a parlare con Jeremy.» Dico convinta.
«Credi davvero che ti lasci andare da sola?» Mi domanda aggrottando la fronte.
«È una faccenda che devo risolvere da sola, non voglio metterti in pericolo.» Ribatto velocemente.
«Ci vediamo in macchina.»

Sto già per aprire lo sportello quando Kira mi chiama al cellulare.
«Non è un buon momento Kiki, fai veloce.» Rispondo sedendomi sul sedile della mia auto.
«Ehm si, cioè, non so come dirtelo.
Jeremy è qui e dice che ti sta cercando, sembra infuriato.» Mi dice Kira con un tono di voce che non riesco bene a comprendere, è spaventata?
«Sarò alla caffetteria fra mezz'ora, non farlo andare via, ma ti prego Kira, sta attenta.» Le dico prima di chiudere la telefonata.

Aaron è ormai accanto a me e mi guarda perplesso.
«Guidi tu perfavore? Tutta questa storia mi ha fatto venire un gran mal di testa.» Chiedo guardandolo dritto negli occhi.
«Riposati un po', non preoccuparti.» Mi dice con il suo solito tono premuroso.
Le sue più semplici e piccole attenzioni mi fanno sentire protetta.

Abbasso lo schienale del sedile e mi metto comoda, prendo il diario di Maya dalla borsa e inizio a sfogliare quelle pagine, ormai ingiallite e un po' stropicciate.
Inizio a leggerle e mi fermo su una di quelle, c'è il nome del padre di Aaron, Peter Walker.
Attorno alle scritte sbavate ci sono tante piccole stelline, colorate di rosso.

"Oggi Peter mi ha portato nella vecchia casa sul lago, siamo stati tutto il giorno a leggere quei libri.
Poi finalmente si è deciso a farmi vedere quel posto di cui mi parla tanto, la grotta dei desideri.
Era sera ormai quando siamo arrivati lì ed il cielo era stracolmo di stelle.
Sembrava tutto così magico."

Il racconto si interrompe.
«Aaron tuo padre ti ha mai parlato della grotta dei desideri?» Chiedo mentre penso allo strano sogno che ho fatto la notte prima.
«Come fai a conoscere quella storia? Era una leggenda che mi raccontava mio padre da piccolo quando non riuscivo ad addormentarmi.» Risponde Aaron guardandomi stupito.
«Credo che quel posto esista davvero, Maya ha scritto che tuo padre l'ha portata lì una sera e la cosa più strana è che io credo di aver sognato questa grotta.
Di che parlava la leggenda?»
Mentre parlo non riesco nemmeno a credere a quello che sto dicendo.

Questa storia mi farà uscire fuori di testa, ne sono sicura.

«Raccontava di come l'universo durante la sua creazione fu diviso in due parti.
Una parte avrebbe accolto i semplici esseri umani, quelli che non erano dotati di alcun potere.
L'altra parte dell'universo invece sarebbe servito per le persone speciali, persone che avevano ricevuto un dono e che lì sarebbero stati in grado di usarlo liberamente.
Prima i due universi potevamo venire a contatto l'uno con l'altro, ma quando gli umani, presi da grande invidia, decisero di chiudere la grotta nessuno aveva più potuto varcare quel confine.» Racconta Aaron facendomi intuire di conoscere quella vecchia leggenda come le sue tasche.
«Ma stiamo davvero ipotizzando che questa storia sia reale Heater?» Mi chiede guardando fisso la strada.

L'universo non è poi così grande.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora