La Solitudine.

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La solitudine è una spirale: chi sente di essere isolato e fuori dal giro delle relazioni sociali, inizia a sviluppare una serie di comportamenti negativi che hanno lo scopo di scansare gli altri, solo per evitare di essere rifiutati.

L'impetuoso vento mi scaraventa contro un albero, il mio corpo subisce l'urto, provocandomi un dolore lancinante.
La mia vista è annebbiata da un denso fumo nero che si sta appropriando velocemente di tutta la foresta, mentre delle grosse nuvole coprono la luce emanata dai pianeti.
Cado sulla neve, lasciando scivolare la mia schiena sulla corteccia dell'albero.

«Lucas, ti prego, possiamo parlarne!»
La voce di Agata si fa spazio tra le intemperie, mentre le risate sadiche dello stregone, che avevano continuato a rimbombare ovunque, diventano più deboli.

«Davvero Agata? Dovremmo parlarne? Stai complottando per uccidermi, proprio come fecero i miei genitori con te, e dovremmo parlarne?» Urla lo stregone, lasciando percepire il velo di sofferenza che si cela dietro la rabbia.

Devo muovermi da questa posizione e riuscire a trovare il baule che contiene la Spada di Luce, mi sarà sicuramente caduto quando Lucas mi ha attaccato.

La nube nera sta, man mano, scomparendo, lasciandomi così la visuale più libera.
Riesco a intravedere la chioma di Agata, mossa dal persistente vento.
È poco distante da me, le sue spalle sono poggiate ad un albero e Lucas stringe il suo collo con una mano, alzandole di poco i pieni da terra.
Devo assolutamente aiutarla.

Mi osservo intorno, finché i miei occhi non vengono attratti da qualcosa di luminoso, il baule si è aperto e la luce, emanata dalla spada, la rende visibile.

«Lasciala stare!» Urlo, mentre con un movimento svelto mi alzo, catapultandomi verso il baule.
Riesco a raggiungerlo scivolando con prontezza sulla neve, afferro la spada e mi rialzo in piedi.
«Spero che tu sia simpatica quanto tua sorella» Risponde Lucas, lasciando così la presa che aveva su Agata, che cade stremata sulla neve, e avvicinandosi velocemente a me.

La luce della spada rende la mia visuale limpida, riesco finalmente a scorgere il viso di Lucas.
Dalle descrizioni di Agata mi sarei aspettata un uomo sporco e malandato, mentre il suo pallido viso mostra dei lineamenti aggraziati.
Due profondi occhi grigi riescono subito a catturare la mia attenzione, lasciandomi quasi paralizzata.

Lo stregone si avvicina sempre di più a me.
Ad un tratto si blocca, poco distante dalla mia posizione, avvicina le sue mani alle estremità del cappuccio che porta e lo abbassa, lasciando i suoi neri e lunghi capelli ondeggiare lentamente.

«Sono sicuro che tu voglia ritrovare tua sorella viva, non è così?» Domanda sfacciato Lucas, mentre un ghigno si fa strada nel suo volto, accentuando le sue fossette.

Sono stanca del suo atteggiamento.
Stringo forte l'impugnatura della spada ed elimino la distanza che c'è tra di noi.
Lucas non si aspettava un mio movimento adesso e la sua sorpresa rende più facile il mio attacco.
Riesco a posizionarmi dietro di lui, puntando la lama della spada esattamente all'altezza della sua carotide.

«Credo che non sia il momento giusto per fare gli spavaldi» Sussurro, con tono sicuro, avvicinando la mia bocca al suo orecchio.
Riesco a percepire la paura aumentare in Lucas ogni volta che la Spada sfiora il suo collo.

«Heater non farlo, ci serve vivo!» Urla Agata mentre si avvicina a noi con le poche forze che gli rimangono.
«Non riusciremo mai ad arrivare da Hanna se lo uccidi adesso» Continua, posizionandosi esattamente davanti a noi.
«Non hai detto la verità alla tua nuova amichetta, vero?» Domanda Lucas prima di ricominciare, nuovamente, a ridere in maniera sguaiata.

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