Ho bisogno di una pausa da tutta questa magia.
Decido di passare dalla caffetteria per vedere come sta Kira.
Entro velocemente e mi dirigo verso il bancone.
«Heater!! Sei scomparsa nel nulla, io e Grace eravamo preoccupate.» Mi rimprovera subito dopo avermi visto.
Come dovrei rispondere?
Sono stata impegnata a sviluppare i miei poteri magici per aprire una Grotta dove i miei genitori naturali sono intrappolati da anni?
«Scusami, ma sono stati dei giorni molto faticosi, avevo un sacco di lavoro da fare.» Rispondo velocemente evitando così che lei inizi a sospettare qualcosa.
«Allora, stasera usciamo a bere un drink?» propongo cercando di cambiare argomento.
«Certo! C'è una band che suona dal vivo al Jason Pub, ci vediamo lì alle 21:00?» Chiede Kira con il suo solito sorriso smagliante.
«A dopo Kiki.» Dico mentre le mando un bacio volante prima di uscire dalla caffetteria.
Ottima idea quella di uscire a bere mentre sei nel bel mezzo di un casino Heater.Inizio a camminare verso casa mentre prendo il cellulare per mandare un messaggio ad Aaron.
"Passo a prenderti alle 20:30, mi manchi x"
Dopo qualche minuto sono davanti la porta di casa.
Spero che i miei genitori siano a lavoro, non posso affrontarli adesso.
Fortunatamente la casa è vuota.
C'è solamente Boris che mi aspetta con la sua solita espressione buffa in viso.
«Ciao amore di mamma! Scusami se non sono stata molto presente in questi giorni.» Sussurro mentre mi butto a capofitto a terra per abbracciarlo forte.Salgo sopra per fare una doccia veloce.
Metto una tuta ed una felpa, prendo i libri della biblioteca e decido di andare al parco con Boris.
Un po' d'aria fresca mi farà sicuramente bene.Mi siedo nella mia solita panchina.
Quella sotto il grosso albero di ciliegio.
Ricordo ancora quando con Hanna aspettavo con ansia Aprile, l'albero fioriva e ci perdevamo ad osservarlo per ore.
Mi sento stranamente serena.
Accendo una sigaretta e prendo il libro dalla borsa.
Prima di addentrarmi tra le varie leggende della mia città butto un'occhio a Boris, è così spensierato che corre, a volte lo invidio.
Instintivamente sorrido.Per quanto io possa adorare i libri questo è così noioso.
Alcuni miti sono veramente surreali.
Ma dopo aver visto quelle foglie danzare intorno a me poche cose mi sconvolgono.Stanca dalla lettura decido di poggiare il libro sulla panchina e godermi il cielo che pian pian cambia colore.
Ho sempre amato i tramonti, mi trasmettono un senso di pace.
Per un secondo quasi dimentico tutti i miei pensieri.«Ehy, scusami! Per caso ti ritrovi un accendino?»
Una voce alla mie spalle, mi è familiare.
Mi giro cercando nel casino della mia borsa quel dannato accendino.
«Si certo, solo un secondo.»
Appena alzo lo sguardo la mia espressione si tramuta.
È il ragazzo che c'era oggi in biblioteca, il flash che avevo avuto sfiorando la sua mano ritorna.
«Non ci credo, sei la ragazza con cui ho sbattuto oggi, sembra quasi che ti perseguiti.» Dice ridendo.
Questo ragazzo mi trasmette strane sensazioni.
«Ma va', non preoccuparti, la città è piccola!» Rispondo accennando un sorriso.I lampioni del parco si sono appena accessi, riesco a vederlo meglio.
Dei ricci castani fanno da cornice al suo viso squadrato e i suoi occhi marroni trasmettono uno strano senso di profondità.«Tu sei di qui?» Chiede mentre accende la sua sigaretta.
«Sono nata e cresciuta qui, ma due anni fa mi sono trasferita a Riverunn per il lavoro, e tu?»
Sono curiosa di sapere che ci faccia qui, Virnes non è mai stata una cittadina rigogliosa per quanto riguarda il turismo.«Io sono di Londra.
Un paio di anni fa il fratello di mio padre è morto e ci ha lasciato una villetta che aveva qui, volevo un po' di spazio dai miei genitori e ho deciso di passere qui un po' di tempo.» Risponde con un tono quasi triste.
«Oh... mi dispiace per tu zio, spero che tu possa trovarti bene.»
Noto che ormai è buio, devo tornare a casa per preparami.
«Si è fatto tardi, devo scappare, è stato un piacere..»
Mi rendo conto solo adesso di non sapere nemmeno come si chiama.
Lui sorride.
«Sono Zachary, ma puoi semplicemente chiamarmi Zac.»
«Okay Zac, io sono Heater.» Dico agitando la mano in modo impacciato per salutarlo.
«Ciao Heater, ci si vede.» Risponde lui guardandomi in maniera divertita.
Rimetto il guinzaglio a Boris ed inizio a camminare.
Sento ancora per qualche secondo il suo sguardo su di me.
È strano, ma mi sembra quasi di riuscire a vedere i suoi occhi che mi fissano.
Avanti Heater, hai fatto solamente una magia nella tua vita e già credi di poter vedere quello che c'è alle tue spalle.
Un principio di pazzia sta nascendo in me, ne sono sicura.
Come al solito sto navigando tra i miei pensieri e quasi superavo l'entrata di casa mia.
«Sono tornata.» Grido appena metto il primo piede in casa.
«Tesoro è quasi pronta la cena, vieni a tavola!»
La voce di mio padre riecheggia per tutta la casa.
Non posso farmi scappare nulla su tutta la situazione dell'adozione, ma in realtà mi sento molto delusa.
Dovevano dirci la verità.
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L'universo non è poi così grande.
FantasyHeater è una giornalista 21enne, piena di insicurezze e con un passato tormentato. Un giorno la sua vita viene stravolta. Si ritrova con un mistero da scoprire, una nuova vita da affrontare e mille imprevisti tra la strada. Tra amore, odio, rabbi...