Londra Nasconde Dei Segreti.

125 39 28
                                    

Suona la sveglia, ma io sono già in piedi, vestita e quasi pronta.
Ho dormito poco stanotte, sono emozionata.
Finalmente dopo tanto tempo torno a Londra, ho sempre amato quella città.

Mentre metto dentro la borsa un cambio di vestiti e qualche cosa utile decido di chiamare Maggy, non sento la mia collega da un po' e vorrei sapere come sta.
«Ma allora sei vivaaa!» Risponde lei dopo pochi squilli.
«Il ritorno a Virnes è stato più illuminante di quanto credessi, devo rimanere ancora per un po'.» Dico senza fermarmi troppo sui dettagli.
«Non preoccuparti, Tom è in un periodo abbastanza tranquillo, ma a manca la mia collega da disturbare.» Controbbate Maggy facendo finta di piagnucolare.
«Torno presto scema, non combinare casini.» Rispondo prima di chiudere la telefonata.

Sono tornata a Virnes per indagare su una ragazza scomparsa e adesso sto per andare a Londra proprio con lei.
Non credo nemmeno a quello che penso.
Io, Heater Morgan, giornalista discreta con una vita discreta, ho scoperto a ventun'anni di avere dei poteri magici e parlo con mia sorella scomparsa tramite dei sogni.

Fortunatamente il telefono squilla e mi riporta alla realtà.
«Scendi ragazzina.»
Ovviamente è Christopher.
Scendo velocemente le scale, do una carezza a Boris per salutarlo ed esco di casa.
Ho lasciato un biglietto ai miei genitori, sono entrambi a lavoro.
Appena metto piede fuori casa rimango abbastanza colpita.
Accanto Maya e Christopher c'è un altro ragazzo.
È Zac.

«Che ci fa lui qui?» Chiedo con tono duro quando ormai sono davanti a loro.
«È un piacere anche per me Heater.» Un'espressione di sconforto appare nei suoi occhi.
Sono sempre la solita, sbaglio i toni e i momenti.
«Comunque ieri sera Christopher è passato da me e mi ha raccontato tutto, abito a Londra da quando sono nato, vi posso essere utile.» Continua Zac aprendo lo sportello dell'auto per farmi salire.
«Christopher, dov'è finita tutta la tua diffidenza?» Chiedo abbastanza insospettita.
«Avanti, è il nipote di Luke River, mi fido di lui!» Esclama mentre mette in moto la macchina.
«E poi se fa anche solamente un passo falso lo farò in tanti piccoli pezzettini.» Continua ritornando ad essere il solito Christopher tenebroso.
Non posso fare a meno di ridere.
Zac si gira verso di me lanciandomi un'occhiataccia, ma riesco a vedere da lontano un miglio che in realtà è felice di essere qui.
«Adesso basta parlare.» Si intromette Maya accendendo la radio e alzando il volume.

Inizia a tenere il tempo con la gamba e poco dopo inizia a canticchiare.
Ha una voce davvero angelica, mi lascio rapire dal momento e poggio la testa sul finestrino per guardare meglio tutto il panorama.

Virnes dista circa due ore e mezza da Londra.
Sono passati poco più di quaranta minuti e io inizio già a fremere.

«Sei contento di tornare a Londra?« Dico spezzando il silenzio che c'era tra me e Zac.
Non possiamo di certo stare per due ore zitti.
«Mah, non saprei, adoro Londra e la sua vita frenetica, ma volevo un po' di pausa.» Risponde Zac spostando la sua attenzione dalle nuvole a me.
«Perché allora sei venuto con noi? Non dovevi per forza farlo.» Rispondo velocemente.
«Heater ti ho già detto che vivo d'istinti, tutto mi dice di proteggerti e lo farò, che ti piaccia o meno.» Dice in maniera brusca girandosi dall'altro lato.
La sua convinzione mi stupisce, ma sono quasi infastidita.
Avanti, so proteggermi da sola, perché dovrei lasciarlo fare ad uno sconosciuto?
«Voi due piccioncini smettetela, devo fare benzina, due minuti di pausa.» Esordisce Christopher svoltando verso un autogrill.

Maya si è addormentata dopo aver cantato per venti minuti ininterrottamente.

Scendo dalla macchina per sgranchirmi un po' ed il mio cellulare comincia a squillare.
«Ehy! Ciao Aaron.» Rispondo velocemente.
Non voglio che sappia che sono qui, ma mi sento tremendamente in colpa.
«Ciao bellezza, che ne dici oggi pranziamo al Lago?» Risponde lui entusiasto.
«Ehm... Vorrei davvero tanto Aaron, ma oggi sono molto impegnata.. Si, molto impegnata con i miei genitori»
È la prima cosa che mi è venuta in mente, sono così stupida.
«Ah...D'accordo, speravo che avremmo potuto lavorare all'articolo su Maya.»
Il suo tono è dispiaciuto.
Zac mi fa segno con la mano dalla macchina, dobbiamo ripartire.
«Ci vediamo domani Aaron, lo prometto.» Rispondo velocemente chiudendo la telefonata.
In che casino mi sono messa?
Con tutte le cose che mi sono successe avevo quasi dimenticato che Aaron fosse il mio assistente.

L'universo non è poi così grande.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora