4 Dicembre 1998.

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Mi ritrovo davanti una vecchia casa completamente di legno, sembra quasi un villa abbandonata.
È trascurata, ma ha un fascino particolare.
È avvolta da una sorta di energia che mi attira.

Non so perché mi sto fidando di quest'uomo, ma da quando ho sfiorato con il dito la grotta qualcosa dentro di me è cambiato.
Non ho più paura di lui, ma sono ancora insospettita da tutta questa situazione.

«Chi era quella donna con i capelli rossi?» Chiedo senza pensarci troppo.
Si gira verso di me, riesco a notare il preciso istante in cui i suoi occhi si incupiscono.
Io e la mia dannata curiosità, finirò per farmi uccidere.
«È l'unica donna che io abbia mai amato, ma questa storia non ti riguarda.» Risponde Christopher liquidandomi velocemente prima di aprire la vecchia porta cigolante.

Cammino lentamente, come se quella casa potesse risucchiarmi da un momento all'altro.
«Pensi di rimanere molto lì davanti?
Vorrei evitare che si faccia mattina.»
Christopher si è già addentrato.
Faccio un respiro profondo e lo seguo per il lungo corridoio.

I miei occhi sono impegnati a guardare ogni minimo particolare.
Questa casa sembra quasi una mostra d'arte.
Ci sono quadri appesi per tutto il muro, tutti di natura morta e paesaggi.
Li osservo attentamente mentre cammino.
Ho sempre amato la pittura e l'arte in sé, con tutte le sue sfumature.

Arriviamo in un grande salone, pieno di mobili antichi di legno pregiato, un grande tappeto rosso che riveste gran parte del pavimento e un divano nero posizionato proprio davanti un caminetto, che sembra non venga accesso da anni.
«Questa casa avrà una grande storia.» Sussuro.
«Più di quanto tu possa immaginare.»
È una voce femminile, pensavo che fossimo soli.

Mi giro di scatto e vedo una bella ragazza alle mie spalle.
Lunghi capelli biondi e grandi occhi celesti.
È un po' bassa, ma perfettamente armoniosa.
«Oddio, Maya, sei davvero tu?» Chiedo con un'espressione che sta a metà tra lo stupore e la paura.
«Mai nessuno era stato così entusiasta di vedermi» Risponde Maya sorridendo.
Sembra così serena.
«Ma che ci fai qui? Sei scomparsa da quattro anni ormai, ti hanno cercato ovunque e invece tu sei sempre stata in questa vecchia villa a pochi kilometri da Virnes?»
Sono completamente sconvolta, cosa diamine sta succedendo?
«Accomodati Heater.
Christopher andrà in cucina a prendere qualcosa da bere mentre noi due faremo quattro chiacchiere.»

Il tono di voce di Maya mi rasserena, è come se la conoscessi da una vita, ma è la prima volta che la vedo.

«Maya, qualcuno ti sta minacciando?» Chiedo preoccupata.
«Rilassati Heater, capirai tutto molto presto.» Mi rassicura usando un tono dolce.
«Non ti succederà nulla, te lo assicuro.
Ma ho bisogno che tu mantenga il mio segreto, nessuno deve sapere che sono qui, altrimenti per noi potrebbe finire molto male.» Continua Maya, sta volta il suo tono si fa più rigido.
«Noi? Di che parli? Ti prego Maya, spiegami che succede o credo che potrei avere un'attacco di panico a breve.» Tartaglio con voce tremolante.
Non sono mai stata una tipa che si spaventa facilmente, ma tutto questo è incredibile.

Christopher è appena tornato con delle birre, le poggia nel piccolo tavolino in vetro davanti al divano e si accomoda in una soffice poltrona accanto al camino.
«Vi prego, adesso spiegatemi cosa sta succedendo» Chiedo quasi pregandoli.
«Abbiamo bisogno di te Heater.
Sopratutto Hanna ha bisogno di te.» Dice Maya prima di fare un lungo sorso alla sua birra.
«Sai dov'è Hanna?»
Le mie gambe tremano al solo pensiero di poterla rivedere.
«Nessuno sa dov'è Hanna, comunica con noi attraverso i sogni, come fa con te.» Risponde secco Christopher intromettendosi tra me e Maya.
Com'è possibile tutto questo?

Sono davvero sconvolta.
Uno sconosciuto e una ragazza scomparsa da quattro anni mi stanno dicendo che mia sorella parla con loro tramite dei sogni.

L'universo non è poi così grande.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora