I Poteri.

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«Non ti hanno mai detto che è cattiva educazione infilarsi negli affari altrui cara Heater?» Chiede una voce misteriosa.

Non riesco a vedere nessuno.
Avanzo lentamente, cercando di rendermi più leggera, come se il mio peso potesse spaccare la passerella di cemento su cui cammino.

«Chi sei? Fatti vedere!» Urlo, cercando di nascondere la mia paura.

Jeremy è scomparso lasciandomi lì, da sola.
L'aria è pungente, un brivido si fa spazio tra la mia pelle.
Il rumore delle mie scarpe che calpestano le foglie secche creano quell'atmosfera inquietante, classica dei film horror.
Ormai si è fatto buio ed è ancora più difficile capire in che situazione mi sono andata a cacciare.

Quanto vorrei che Aaron fosse qui, dovevo ascoltarlo e lasciare che mi accompagnasse.

Mentre mi maledico una figura sbuca dal buio.
I miei occhi ci mettono un po' per mettere a fuoco.
Pensavo di trovarmi davanti Peter Walker, invece vedo un uomo.

Alto, possente, due pezzi di cielo al posto degli occhi e dei capelli neri scombinati dalle piccole folate di vento che arrivano.
I suoi occhi sono così chiari e penetranti che sembra quasi possano uccidermi semplicemente rimanendo fissi su di me.
«Ti trovo sorpresa bambolina.
Pensavi veramente che potesse esserci Peter dietro tutto questo?
Lui è solamente una pedina che uso mentre conduco il gioco.
Esattamente come il tuo amichetto Jeremy, sono così noiosi e patetici.
Farebbero di tutto per le persone che amano, anche darti in pasto agli squali.» Dice l'uomo misterioso sghignazzando.

Si avvicina a me passo dopo passo.
Cerco di indietreggiare ma sento qualcosa che mi blocca.
Come fa ad essere dietro di me?

«Non credere che ti lascerò scappare, sai troppe cose ormai.»
«Non so di cosa tu stia parlando, non ti conosco, cosa vuoi da me?» Dico tremando come una foglia.

La paura ha preso possesso del mio corpo, non riesco a muovere nemmeno un muscolo, sono completamente atrofizzata.

«Stai tranquilla piccola, sei troppo importante per ucciderti.
Oggi è il tuo giorno fortunato, hai trovato un amico.» Risponde l'uomo prima di scoppiare in una fragorosa risata.

Sono ancora più confusa.
Perché tutto questo sta succedendo a me?
Un paio di giorno fa ero solamente un'annoiata giornalista, adesso mi trovo davanti una presunta grotta magica con un perfetto ed inquietante sconosciuto.

«Perché mi hai portata qui?» Dico quando ormai lui non mi sta più puntando con i suoi occhi killer.
«Ogni cosa ha il suo tempo, non mi piacciono le persone che mi mettono fretta.
Impara a conoscermi e non ti succederà nulla.
Adesso seguimi.» Replica in maniera cauta iniziando a camminare verso l'entrata della grotta.
Istintivamente lo seguii.

«Che maleducato, non mi sono presentato, io sono Christopher.
E mi sa che queste cose ti appartengano.» Continua porgendomi la mia borsa e il diario di Maya.
Il mio cellulare non c'è, avrei tanto voluto chiedere aiuto.

Siamo proprio di fronte la grotta.
Sento delle sensazioni strane, come se dentro il mio corpo stesse nascendo qualcosa, o meglio, come se si stesse accendendo qualcosa.
Sono concentrata a guardare ogni particolare della grotta.
Il muro che la chiude è composto da mattoni rettangolari, tutti di misure diverse, tra di loro noto delle piccole foglioline che cercando di farsi spazio per crescere.
Sono così assorta nel fissare quell'entrata che mi sono quasi dimenticata della presenza oscura dietro di me.

Strizzo gli occhi, uno strano simbolo si sta tracciando da solo, sembra luminoso, come se fosse un fascio di luce proiettato sul muro.
Mi avvicino lentamente e sfioro con il dito uno dei mattoni.
Inizio a seguire la forma del simbolo con l'indice, una strana forza mi muove come se già lo conoscessi.

«Che stai facendo?» Chiede Christopher stupito.
«Sto semplicemente seguendo il disegno che c'è sul muro, cosa pensi che possa fare?» Rispondo spavalda, come se qualcuno mi avesse appena fatto un'iniezione di coraggio.
«Non posso crederci, allora Maya non mentiva, sei tu la chiave.» Mentre parla un ghigno solca il suo volto.
«Cosa c'entra Maya con tutto questo? E sopratutto di che chiave stai parlando?» Chiedo cercando di capirci qualcosa.
«Quel ragazzo che ti porti sempre in giro ti avrà raccontato la storia della grotta dei desideri, no?» Annuisco e lascio che lui continui a parlare.
«Maya subito dopo aver conosciuto Hanna è corsa da Jeremy per raccontargli di essere riuscita a trovare un'amica finalmente, tua sorella.
Abbiamo creduto per anni che Hanna fosse la chiave per aprire finalmente la grotta, ma non avevamo fatto bene i conti.
Dopo vari fallimenti ci avevamo quasi rinunciato, ma ecco che arrivi tu con il tuo articolo su Maya, le tue ricerche e il tuo ritorno a Virnes.» Conclude facendo un respiro profondo.
«Ma se vi sono così utile perché minacciarmi e trascinarmi qui con la forza? Se c'è la possibilità di ritrovare Hanna potrei fare di tutto.» Rispondo secca e decisa.
«Tu non sai nemmeno di cosa parli, il tuo potere è così forte che non riusciresti nemmeno a gestirlo.» Ribadisce Christopher duro.

Il mio potere? Ma io non ho nessun potere.
Andiamo, ho ventun'anni, me ne sarei accorta se avessi avuto dei poteri magici.

«Guardami negli occhi intensamente, senza distogliere lo sguardo e concentrati, se sei forte come tutti pensano riuscirai facilmente a vedere i miei ricordi.» Mentre mi parla sembra quasi che mi voglia sfidare.

Come tutti pensano? Ma di che sta parlando? Dovrei veramente riuscire a vedere i suoi ricordi con un semplice sguardo? È inconcepibile!

«Che stronzata, non sono qui per perdere tempo!» Rispondo in maniera abbastanza nervosa.
«Ti ho detto provaci, cosa diamine ti costa?»
Semmbra veramente convinto che io possa riuscirci.
Faccio un gran respiro, mi fermo davanti a lui e alzo lo sguardo.
Non voglio farlo innervosire, mi intimorisce ancora e quindi decido di provarci.

Trovo i suoi occhi puntati proprio su i miei.
Mi concentro su quell'azzuro limpido.
Riesco addirittura a notare delle piccole isolette accanto a l'iride, poco più scure di tutto il resto.
A poco a poco tutti i rumori che ci sono attorno a me vanno scemando, quella strana sensazione dentro di me torna in superficie, questa volta ancora più violentemente.
Vedo delle immagini scorrermi davanti, come se fossero delle diapositive.

C'è Christopher ed una donna molto affascinante.
Lunghi capelli rossi le incoronano
il viso pallido e un vestito bianco fa risaltare il suo fisico formoso.
Sono in spiaggia, si abbracciano.
È una scena così dolce.

L'immagine cambia velocemente, riesco a vedere solo gente che si dimena e che lotta, poi in lontananza vedo di nuovo quella donna, è per terra, in una pozza di sangue.
Accanto a lei altri corpi, sono martoriarti, ammassati uno sopra l'altro, intenti ad esalare i loro ultimi respiri.
In un'attimo prendono fuoco, riesco addirittura a percepire le loro urla e i loro gemiti di dolore.

Apro velocemente gli occhi e mi allontano in maniera svelta, indietreggiando spaventata.
«Cosa mi è successo?» Chiedo mentre faccio fatica a mantenere il respiro regolare.
«Hai appena fatto il tuo primo passo.» Risponde con nonchalance Christopher, come se per lui tutto questo fosse normale.
«Il primo passo? Il primo passo verso cosa esattamente? Non ho voglia di scherzare, ho appena visto un massacro e ti ho solamente guardato negli occhi.» Balbetto con voce flebile.
«Il primo passo verso i tuoi poteri.
Heater sei una sorta di strega, ma molto più particolare.» Mi annuncia come se fosse la cosa più banale del mondo.
«Una strega? Davvero?» Dico sbottando in una risata isterica.
«I tuoi poteri sono rimasti nascosti fino ad adesso, ti serve qualcuno che ti insegni come sfruttarli al meglio.
E quel 'qualcuno' è proprio di fronte ad i tuoi occhi.» Puntualizza convinto Christopher.

Non riesco a credere a quello che mi sta raccontando, è impossibile che io non mi sia accorta di nulla.
«Hanna ti parla spesso nei tuoi strani sogni?» Chiede come se già sapesse la risposta.
«Cosa sai tu dei miei sogni e in particolare cosa sai su Hanna?
Se le hai fatto del male ti assicuro che..» Mentre parlo mi interrompe velocemente.
«Guarda che è proprio Hanna che mi ha mandato qui, ma finché non sarai pronta non posso portarti da lei.»
Hanna non potrebbe mai farmi una cosa del genere, devo saperne di più.
«Che significa che Hanna ti ha mandato qui? Fammela vedere, ti prego.»
I miei occhi si sono fatti lucidi, mi manca così tanto mia sorella.
«Vieni con me, ti porto in un posto dove potrò raccontarti meglio tutta la tua storia e quella di tua sorella.» conclude Christopher facendomi strada verso un vecchio chalet di montagna poco lontano dalla grotta.

L'universo non è poi così grande.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora