Il tocco di questa bambina è così delicato, la sua carezza sembra arrivare dritta al mio cuore.
I suoi occhietti sono stanchi, ma brillano lo stesso di luce propria.
Mi prende la mano timidamente e fa un piccolo sbadiglio.«Come ti chiami piccina?» Chiedo mentre la osservo con tenerezza.
«Io sono Melody, ma i miei amici mi chiamano Mel.» Risponde lei arrotolando una delle sue piccole dita tra i capelli.
«È stata una giornata pesante per tutti Mel, domani parleremo meglio e poi ti riporterò a casa dalla tua famiglia.» Dico sorridendo.
«Io non ho una famiglia, uno degli uomini barbuti è venuto a prendermi in orfanotrofio stamattina.»
La sua espressione si è tramutata, i suoi occhietti sono diventati lucidi.Avrà circa sette anni ed ha già vissuto così tante cose brutte.
La porterò allo chalet così potrà riposarsi, parlerò con gli altri e capiremo cosa fare.
«Vieni con me Mel, ti faccio una bella cioccolata calda.» Rispondo iniziando a fare strada verso lo chalet.«Ehy, dove andate così di corsa?»
Zac è alle nostre spalle, fa una piccola corsetta e ci raggiunge.
«Io e Mel andiamo a bere una cioccolata, vieni con noi?» Chiedo sorridendo.
Lui ricambia il sorriso e annuisce.Dopo poco siamo allo chalet.
Ormai è notte fonda, ma Mel non ne vuole proprio sapere di andare a dormire.
Sorseggia la sua cioccolata nel divano, mentre Zac la solletica facendola ridere di gusto.
Li osservo poggiata all'anta della porta, è una scena così dolce.
«Avanti Heater, vieni qui!» Dice Zac facendomi sussultare, ero completamente immersa nell'osservarli.Mi siedo accanto a loro e Mel poggia la sua testolina sulle mie gambe, inizio ad accarezzare i suoi capelli.
Dopo poco lei si addormenta.
«È così dolce, con quale coraggio quegli stregoni le avrebbero portato via la vita?» Chiedo alzando lo sguardo verso Zac.
«L'importante è che adesso sia salva.» Risponde lui accarezzando il mio viso.Che scena surreale, io Zac ed una bambina.
«Anche Mel comunica con Hanna, mi ha detto che sa come riuscire a trovarla.» Dico osservando un punto fisso.
«Credi che anche lei abbia dei poteri?» Mi domanda Zac.
«Non so, uno degli stregoni l'ha portata via dall'orfanotrofio in cui stava, non ha una famiglia, non so nulla su questa bambina.» Rispondo un po' sconfortata.La Grotta è stata aperta, ma non ho ancora trovato mia sorella.
Ci saranno altri misteri da scoprire e la possibilità che qualcuno di noi si faccia del male.
Spero di poter contare sull'aiuto dei nostri genitori naturali.Completamente immersa nei miei pensieri socchiudo gli occhi.
Poco dopo mi addormento, con Mel sulle mie gambe e Zac che mi osserva felice.Sono in piedi nel corridoio della mia vecchia scuola.
I muri bianchi sono pieni di armadietti e le porte delle varie aule sono chiuse.
Sento voci di ragazzi e schiamazzi vari, ma questo posto è completamente vuoto.
Mi avvicino lentamente al mio vecchio armadietto, il numero 453.
Lo apro, ricordo ancora la combinazione, il giorno del compleanno di Hanna.
È vuoto, c'è solo un biglietto."Così vicine, ma allo stesso tempo così lontane. Non seguire gli schemi, cercami oltre l'immaginazione. - H"
È un messaggio di Hanna.
«Svegliati, svegliati, svegliati.»
La vocina squillante di Mel mi sveglia.
Apro lentamente gli occhi e la vedo saltellare davanti al divano, già super attiva.
«Ho tanta tanta fame.» Continua Mel tirandomi per un braccio.
«Adesso ti porto a fare colazione e prendiamo una ciambella gigante.» Rispondo iniziando a ridere, questa bambina trasmette tanta felicità.Io e Mel ci sistemiamo velocemente, più tardi passerò da casa e cercherò qualcosa tra i miei vecchi vestiti, così che lei si possa cambiare.
Poco prima di uscire noto Zac in cucina.
«Ehy, vieni con me e Mel a fare colazione?» Chiedo sorridendo.
«Non potrei mai rifiutare.» Risponde avvicinandosi a Mel per scompigliarle i capelli.
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L'universo non è poi così grande.
FantasyHeater è una giornalista 21enne, piena di insicurezze e con un passato tormentato. Un giorno la sua vita viene stravolta. Si ritrova con un mistero da scoprire, una nuova vita da affrontare e mille imprevisti tra la strada. Tra amore, odio, rabbi...