Tentativo di accordo

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Il mattino seguente al suo risveglio Bellatrix si trovò ancora sola nel letto e restò un poco sdraiata e pensierosa, chissà cos'era andato a fuoco veramente il giorno prima. Senza prepararsi si legò la vestaglia in vita e si preparò per scendere, subito giù dalle scale le venne incontro il suo kneazle Bastet e Bella sorrise appena vedendolo "Ben alzata signora" la salutò un elfo "È pronta la colazione" "Dov'è il signore?" "È uscito" rispose l'elfo. Bellatrix corrugò le sopracciglia "Come uscito?" disse con stupore "E per andare dove?" L'elfo restò immobile a fissarla "Io questo non lo so" replicò "Il signore non me lo ha detto". Bellatrix scosse il capo, chinandosi per prendere in braccio Bastet che le tirava la vestaglia.

"Incosciente" mormorò Bella "Ieri sera stava male, questa mattina invece?" "Non saprei signora" rispose l'inutile elfo "Non ho guardato molto il signore in volto". Bellatrix sbuffò "Non fa niente" replicò "Tanto non mi interessava. Adesso faccio colazione". Si mise a sedere al grande tavolo da sola e mangiò un poco mentre lo kneazle stava seduto su una sedia vicina e dormiva. Decisamente Bellatrix non sapeva cosa fare da sola tutto il giorno, senza sapere se suo marito sarebbe tornato oppure no. Terminato di mangiare tornò in camera per prepararsi e poi scese ancora, mettendosi a sedere fuori con Bastet.

Non faceva tanto caldo quel giorno, era nuvoloso e Bellatrix fu grata della cosa, altrimenti sarebbe stata costretta a restare dentro casa. Coccolando Bastet sulle ginocchia pensò a quello che avrebbe voluto dalla vita se non fosse stata costretta a sposare Riddle. Le pozioni le erano sempre piaciute e venute piuttosto bene, ma certo c'era un lavoro che a discapito di tutto avrebbe amato fare: l'auror. Sì, l'auror era un lavoro molto impegnativo ma sarebbe stato perfetto per lei che a scuola era abile, dotata magicamente e aveva una passione naturale, una perspicacia nel risolvere misteri. Invece eccola lì, impossibilitata a fare qualsiasi cosa, perché Bellatrix dubitava che Riddle l'avrebbe mai lasciata lavorare, figurarsi diventare auror!

Tutto ciò però fece pensare a Bella a un mistero che effettivamente c'era nella sua casa, il più evidente almeno: quello che era andato a fuoco. Bellatrix sapeva soltanto che qualunque cosa fisse stata era nello studio di Riddle, luogo che le era precluso. Bella indugiò, non era giusto immischiarsi negli affari di lui, ma adesso lui non c'era e Bellatrix aveva il diritto di sapere qualcosa, quella era pur sempre anche casa sua! Così cautamente Bellatrix fece scendere Bastet dalle sue ginocchia e poi rientrò, diretta verso lo studio di Riddle. Bellatrix si avvicinò nel più completo silenzio, poi estrasse la bacchetta e senza parlare provò ad aprire la porta con l'incantesimo base. Ovviamente non funzionava, così ripensò alla sera precedente, non era quello l'incantesimo che aveva usato. Così riprovò col medesimo incantesimo utilizzato la sera precedente e la porta si aprì.

Eccitata all'idea di disobbedire al marito e di scoprire cosa nascondesse Bellatrix si fece avanti ed entrò, chiudendosi la porta alle spalle. Si guardò intorno, lo studio di Riddle era certamente un luogo scuro e formale, le pareti erano foderati di vecchi libri, il tappeto sul parquet era verde scuro, la scrivania nero ebano e c'erano delle pergamene accuratamente piegate. Bella continuò a guardarsi intorno, ogni cosa pareva ordinaria in quella stanza, nulla era fuori posto. Lentamente fece il giro dello studio e restò abbastanza delusa, tutto pareva fosse perfettamente ordinario. Sbuffò leggermente e stava per andarsene quando nascosta nello spazio tra due libri, nella penombra, notò una piccola coppa d'oro. Bellatrix chinò il capo e si abbassò un poco per guardarla meglio, notò subito che sull'oro c'era del nero.

Ma era impossibile che quella piccola coppa d'oro fosse andata a fuoco, appunto era oro! Definitivamente delusa Bella si rialzò, notando appena la scritta del libro che era di fianco alla piccola coppa, 'i Segreti delle Arti più Oscure'. Bellatrix uscì e richiuse la porta, pensierosa. Considerato il titolo del libro era più che probabile che suo marito fosse un appassionato della magia nera. Nulla di eccezionale, la famiglia Black era affascinata dalla magia nera da sempre, e pensare che Bellatrix avrebbe voluto essere un auror! Ma era certa che pur non potendo essere una combattente dovesse trovare qualcosa in grado di rendere la sua vita più interessante, doveva trovare qualche stimolo o sarebbe morta di noia in quella grande casa. Si recò in biblioteca e lesse per un po' uno dei libri che erano appartenuti alla sua famiglia.

If the stars had lit up the sky(Bellamort)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora