L'incontro inaspettato

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Bellatrix restò immobile, davanti a lei c'era il preside, la barba fulva striata di bianco, gli occhiali a mezzaluna, gli occhi attenti e penetranti. Era certamente Silente quello davanti a lei e Bella notò appena un corvo sulla sua spalla. "Signorina Black?" La richiamò il vecchio mago "Perdonatemi se vi ho spaventata e se mi ostini a usare il vostro nome da nubile ma sapete, è la vecchia abitudine dei professori continuare a usare i nomi degli studenti di quando andavano a scuola". Bella restò in silenzio a fissarlo "Dov'è?" Si decise poi a parlare "Dov'è" "Alphard?" La anticipò Silente. Bellatrix annuì "È qui con noi" disse e un attimo dopo il corvo sulla sua spalla si alzò in volo per mutare il suo aspetto in quello di Alphard Black.

Bellatrix spalancò la bocca "Sei un animagus!" Esclamò, fissando suo zio tornato uomo. Alphard annuì con un lieve sorriso sul volto. Bella scosse il capo "Io non capisco perché mi hai fatto trovare quel libro" rispose, confusa e timorosa "Io non capisco quello che c'è scritto e" "Invece lo capisci eccome" rispose Alphard, scambiando uno sguardo con Silente. Bellatrix sentì l'angoscia aumentare "Mio marito non è un assassino!" Rispose di getto "Io lo conosco, mi fido di lui... io lo amo!" Rivelò con passione. Alphard e Silente si scambiarono una nuova occhiata "Signorina Black" tornò a parlare il preside "Le sarei grato se potesse seguirmi insieme a suo zio nel mio studio per parlare nell'assoluto silenzio". Bella scosse il capo, sentendosi tradita "Mi hai spiata" disse allo zio "Tu e Bastet, anche lei è?" "No" Alphard scosse il capo "È semplicemente uno kneazle intelligente".

Bellatrix serrò la mascella "E tu hai fatto di tutto affinché io potessi mettere dentro la mia casa la tua spia". Alphard sospirò e scosse il capo "Non avrei voluto farlo" tentò di giustificarsi "Ma devi comprendere che tutto ciò che ho fatto, anzi, che abbiamo fatto, ha avuto come unico scopo la tua salvezza e quella del restante mondo magico". "Perdonami Alphard" il preside parlò ancora "Ma vorrei veramente continuare questa conversazione nel mio studio per garantire a noi tutti la massima riservatezza". Alphard annuì e si voltò, Bellatrix al contrario non si mosse "E ditemi" parlò con un'espressione dura sul volto "Cosa farete allora? Tenterete di mettermi contro mio marito!?" Alphard sospirò tristemente "Non le faremo nulla di male" rispose Silente "Lei sa quello che ha visto, ha riconosciuto il tratto di Tom" "Nessuno mi assicura che voi non lo abbiate replicato alla perfezione" rispose Bella pur essendo certa che il disegno fosse di Marvolo "E poi non è una prova, potrebbe semplicemente aver replicato il disegno che ha visto sul giornale, è pur sempre una caratteristica dei purosangue sostenere la superiorità dei purosangue stessi".

Silente la guardava con un sorriso quieto e fastidioso, Bellatrix lo trovò insopportabile, lei era tanto agitata e l'altro la fissava amabilmente. "Signorina Black, la prego" ripeté "Mi segua nel mio studio, ho veramente desiderio di poterle spiegare ogni cosa di cui sono a conoscenza, poi starà a lei giudicare se dico o no il vero". Bellatrix deglutì, pensando rapidamente. E se tutto avesse combaciato e lei avesse avuto la conferma di ciò che sospettava e cioè che suo marito era un assassino? "Va bene" mormorò "Verrò con voi ma non osare farmi qualcosa, non mi incantate. Mio marito sa che sono qui e prima o poi verrà a cercarmi e vi scoprirà se oserete farmi qualcosa". Silente annuì appena "Non dubito che Tom lo farebbe" rispose "Ma non deve temere, nessuno le farà nulla di male. Adesso se volete seguirmi". Bellatrix annuì con riluttanza "Il libro per cortesia Alphard" disse Silente "E il disegno".

Lo zio annuì e prese sia il libro che il disegno. Uscirono dalla biblioteca e si recarono nello studio del preside. Mentre percorrevano la strada Bella restò zitta e con gli occhi bassi. Stava tradendo Marvolo? Lo stava facendo? Per pochi istanti si disse che sì, lo stava facendo decidendo di ascoltare liberamente le ingiurie dei suoi nemici naturali, poi però ragionò meglio e comprese che lei aveva il diritto di sapere qualunque cosa stessero insinuando contro suo marito, sia nel bene che nel male. Se avesse trovato quello che volevano dirle plausibile avrebbe potuto tentare di difendersi, se loro avessero mentito allora lo avrebbe riferito a Marvolo. Conoscere non era mai sbagliato se fatto con due pesi e due misure, ponderando e ragionando attentamente.

If the stars had lit up the sky(Bellamort)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora