Il nuovo arrivato

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01.09.1996
*Chelsea*

E oggi si ricomincia.

Un'altra tremenda estate è finita e un altro tremendo anno di scuola sta per cominciare.

Ma che maleducata, nemmeno mi sono presentata: mi chiamo Chelsea, ho 16 anni, ho gli occhi azzurri come il mare d'estate e i capelli biondi lunghi lunghi fino al seno.

Non sorrido quasi mai, anche se ho messo la macchinetta ai denti e ora sono perfetti. Porto gli occhiali, montatura Ray Ban neri, troppo grandi per il mio viso. Se volete immaginarmi meglio prendete come punto di riferimento la principessa Rapunzel.

Ad ogni modo, vivo da sola, se i servizi sociali lo scoprissero mi rovinerebbero la vita, quindi sst.

Mi infilo una maglietta nera, aderente ma che non si vedrà sotto la felpa sempre nera dei Beatles. Jeans neri skinny strappati sulle ginocchia, mi pettino i  capelli e li raccolgo in uno chignon molto debole. Infilo le mie doctor Martens sempre nere e mi metto un filo di mascara.

Mi guardo allo specchio.

L'insieme non è tanto male.

Prendo la borsa sgualcita e ci infilo dentro un astuccio pieno, il mio quaderno di spartiti e un quaderno vuoto per i disegni. Prendo il cellulare dal caricabatterie e infilo la via per andare a scuola.

*Michael*

Mi sono trasferito ieri sera, ora vivo a Milano. Ho 16 anni, sto per cominciare il secondo anno di liceo artistico. sono alto 1.91, vengo dal Libano e amo vestirmi molto colorato, spesso mixando i  colori più improbabili. Ho i denti da coniglio e dei ricciolini indomabili castani.

《Michael! Devi fare colazione!》mi urla mia madre dalla cucina, ma io, senza far rumore, esco dalla porta sul retro per andare a scuola.

*Chelsea*

Mi siedo nel posto più lontano dalla cattedra e nascondo le cuffiette nella manica della felpa, un trucco imparato alle medie e che mi ha aiutato a sopravvivere.

《Ragazzi, c'è un nuovo arrivato: Michael, vieni》un ragazzo alto dai riccioli castani si alza, e non posso fare a meno di notare quanto sia carino e... eccentrico.

《Io sono Michael》dice guardando per terra con un accento molto marcato. Rosso rosso torna al posto, e io per tutta la lezione resto come imbambolata a fissarlo.

.

《Ciao io sono Michael》mi dice alla fine della lezione mentre esco per andare all'armadietto.

《Chelsea》rispondo senza molto entusiasmo.

《Mi chiedevo... potrei sedermi vicino a te a lezione? Sei l'unica che non mi guarda male.》io lo guardo, poi mi stringo nelle spalle. Tanto non è che abbia poi questa grande reputazione da mantenere.

《Great! A dopo!》dice stampandomi un bacio sulla guancia e io resto intontita.

Nessuno mi aveva mai baciato la guancia.

Nessuno.

La storia di Chelsea e MichaelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora