Ritorno a casa

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*Chelsea*
Ho comprato i regali di Natale.
Per Zuleika ho preso dei jeans, un cappello con le orecchie da volpe arancione, per Paloma una giacca di pelle e una felpa da Pull&Bear, poi una nuova Polaroid azzurro pastello.
Per Yasmine una palette di trucchi e un braccialetto d'argento, e per Mika uno d'oro, con un pendente a forma di pianoforte, dei jeans di Abercrombie e delle Converse colorate. Ho dato fondo al mio salvadanaio!
Mi avanzavano ancora circa 300€ così decisi di prendere qualcosa anche al signor Penniman e a Jonni. A Michael Senior ho preso una penna stilografica, Mika mi ha detto che ama scrivere lettere a mano, e a Jonni un libro di cucina siciliana e uno sui cupcakes.
E ora la valigia è ai miei piedi, già fatta.
Mi sfioro il collo, la gola mi brucia ma non ci sono segni visibili che potrebbero far sospettare qualcuno della violenza di Filo.
A proposito, la scorsa settimana quando siamo tornati mi ha picchiata talmente forte che ho i lividi scuri ancora oggi, e non accennano a diminuire.
Ho imparato a rimanere in silenzio, almeno lui mi picchiava meno forte.
Chissà perché.
Mi passo una mano tra i capelli lunghi e guardo la stanza, spoglia, solo con il letto, la sedia e la scrivania.
Tutte le foto che avevo appeso sono ben risposte nel cofanetto che era di mia madre all'interno del mio zainetto, che giace ai miei piedi. La porta si spalanca e appare Filo.
《Muovi il culo Franchetti. È arrivato quel frocio del tuo ragazzo.》
*Mika*
Mi alzo e infilo il maglione natalizio che mi ha fatto mamma. Pantaloni verdi, sorriso enorme e sono pronto.
Scendo le scale, Zuleika è seduta al tavolo con un maglione simile al mio, ma ha la gonna.
Non è uscita mai dalla camera, ma la mamma alla fine ha scoperto tutto.
Ha l'occhio ancora un po' scuro, ma il livido è sparito e il labbro è tornato normale.
Fortuné, Yasmine e Paloma sono uguali, golfino e pantaloni neri. Mi verso il caffè alla cannella e mi siedo con gli altri.
《BUONGIORNO! 》 esclamo.
《Mmdbjsksisgsv》è la risposta di Fortuné, che sta ancora dormendo.
《Mika per favore, lo so che è un giorno felice, però stai calmo》 fa Paloma massaggiandosi le tempie.
《Solo perché ieri sera sei uscita e hai bevuto e ora stai male non vuol dire che io non posso essere me stesso!》protesto, ma con il sorriso sulle labbra.
Il sorriso che molto difficilmente qualcuno riuscirà a levarmi dalla faccia oggi.
Saliamo in macchina e non sto né zitto né fermo per tutto il viaggio, nonostante le proteste dei miei fratelli.
I miei genitori si guardano e sorridono, perché finalmente, finalmente sono felice.
Non ci sono più lacrime che scorrono sulle mie guance o tagli dai quali sgorgano litri di sangue sui polsi.
Il mese scorso ho perso così tanto sangue che sono svenuto e mi sono ritrovato in ospedale.
Arriviamo e corro dentro, lasciandomi i miei alle spalle.
Finalmente.
Finalmente Chelsea sarà di nuovo mia.
Scusate l'assenza e la merdosità del capitolo...
Ciao!

La storia di Chelsea e MichaelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora