~• Spazio autrice •~
Wow grazie mille per i 6k di visualizzazioni! Scusate l'assenza, davvero. Non ero ispirata.
Spero davvero di ricominciare a scrivere molto!
~Ely
*Chelsea*
Mi alzo dal letto, mi stiracchio e inforco gli occhiali.
《Buongiorno neh》fa Zuleika dalla scrivania. Sta facendo i compiti di scienze, li vedo da qua.
《Ciao... gli altri sono andati sulle piste?》dico io alzandomi dal letto.
《Tutti tranne Mika. Ha detto che voleva aspettarti》risponde lei senza staccare gli occhi dal foglio.
Il mio cuore fa un salto.
Scendo di corsa le scale e trovo Mika seduto al tavolo della cucina, i riccioli tutti spettinati e una tazza di caffè in mano.
《Ma buongiorno》dico abbracciandolo da dietro, e gli do un bacio sulla guancia.
《Ehi...》fa lui stanco, e posa una mano sulla mia.
《Cosa c'è?》chiedo sedendomi davanti a lui, che scuote il capo.
《Niente.. solo un po' di mal di testa. Ieri sono stato sveglio fino a tardi cercando di studiare fisica...》 si passa una mano sulla faccia e noto le occhiaie.
Gli prendo una mano.
《Ma Mika... ti potevo aiutare io, bastava chiamarmi! Ero a tre camere di distanza...》
Michael si alza in piedi con uno scatto.
《Tu... tu non capisci! Passo la vita a farmi aiutare, e per una volta che voglio fare qualcosa da solo non ci riesco!》grida, e scaraventa la tazza contro il lavandino. Essa si rompe, e cade a terra in centinaia di schegge, una delle quali si conficca nel legno del tavolo.
Guardo Mika con gli occhi spalancati dal terrore. Ha il volto emaciato di chi non mangia da tempo, e...
《...Mika ma ti sei drogato...?》mi scappa. Lui mi guarda, poi distoglie lo sguardo e si morde il labbro come se stesse cercando di non piangere.
《Michael rispondimi...》mormoro con voce rotta.
《Sì. Sì, mi sono drogato. Il dolore era troppo... era tutto troppo. Volevo addirittura morire, ma non... non mi sembrava la cosa giusta da fa...》non finisce la frase perché lo sto baciando. Sento che le sue labbra sanno di lacrime, le sue o forse le mie, non lo so.
Mi stacco e lo guardo negli occhi.
《Ti amo Michael, ti prego non farlo mai più...》lo imploro sottovoce. Lui mi prende per le guance e posa la fronte sulla mia, guardandomi negli occhi.
《Te lo prometto Chel... te lo prometto》risponde in lacrime.
Lo bacio di nuovo, come a suggellare la promessa appena fatta.
Poi mi stacco e gli sorrido.
《Ora cerchiamo di distrarci. Ti va di tornare sulle piste?》
Mi fa un debole sorriso.
《Certo. Vado a mettere la tuta.》mi da un ultimo bacio a fior di labbra e corre di sopra. Sospiro, mi passo una mano tra i capelli e mi verso una tazza di caffè.
La porto in camera, bevo mentre mi vesto e infine torno giù, dove il Mika di sempre, vestito colorato anche indossando la tuta da sci, mi aspetta.
Poso la tazza nel lavandino e lo prendo per mano, correndo fuori di casa come una bambina che si porta dietro il fratellone. Ridendo arriviamo alle piste, allaccio le tavole ad entrambi e prendiamo l'ancora. Mika non si lamenta mai degli strattoni e tiene sempre gli occhi fissi sulla neve cercando di mantenersi in equilibrio.
Arriviamo fino alla cima, e decido di fare un percorso differente da quello solito.
《Aspetta aspetta aspetta Chelsea dove vai? È di qua la pista...!》mi chiama Michael, e io mi giro con un movimento fluido delle spalle.
《Oggi cambiamo un po' la pista.》dico sorridendo. Lui avanza incerto fino a me, e mi afferra le mani quando gliele tendo.
《Sei.. sei sicura che ci riuscirò?》chiede guardando la pista che abbiamo davanti, e deglutisce.
Mi metto sulla punta della tavola e lo bacio.
《Certo ci riuscirai. Sei più bravo di quanto immagini.》mormoro a pochi centimetri dal suo viso. Gli occhi gli si riempiono di gratitudine, e mi bacia di nuovo.
Uno sciatore ci passa vicinissimo così velocemente da farmi perdere l'equilibrio e quasi cadere addosso a Mika, che si incazza.
《Ehi! Pezzo di idiota fa' attenzione!》sbraita, ma quello è già lontano.
《Tutto bene?》mi chiede poi preoccupato. Annuisco e mi ricompongo.
《Dai cominciamo a scendere. Sono qui a prenderti nel caso dovessi cadere. Lo sarò sempre.》lo rassicuro, e comincio a scivolare sulla neve, con le spalle a valle per tenere d'occhio Mika. Lui, con le mani tese orizzontalmente per mantenersi in piedi, comincia a derapare verso di me.
《Bravissimo! Dai, scendiamo ancora...》
Pochi metri alla volta, finalmente riusciamo ad arrivare in fondo alla pista.
《Chel torniamo a casa? Credo di avere l'emicrania》si lamenta Mika seduto nella neve, con la testa tra le mani.
《Certo...》accetto, e lo alzo. Camminiamo in silenzio, poi a un certo punto si ferma.
《Chelsea io... mi dispiace tantissimo》dice, e scoppia in lacrime.
《No ehi... di cosa ti dispiace?》mi avvicino e gli prendo una mano.
《Di... di essere stato un debole, di aver ceduto alla tentazione.. ma il dolore era troppo, capiscimi ti prego...》riesce a balbetta re tra i singhiozzi.
Lo abbraccio, gettandogli le braccia al collo.
《Michael io ti amo. Ti amo okay? Non mi importa di quello che hai fatto, mi importa solo che ora tu stia bene. Perché ti amo.》dico, guardandolo negli occhi nocciola.
Lui mi afferra per la vita e mi tira a sé, baciandomi. Io ricambio il bacio.
《Dai ora torniamo a casa》
...
*Mika*
Ho la testa che esplode, così salgo in camera e mi sdraio sul letto, con una mano sulla fronte.
Chelsea si sdraia vicino a me, e sento il suo profumo così travolgente...
La abbraccio, le bacio la testa e chiudo gli occhi, aspettando un sonno che probabilmente mi porterà solo altri incubi su Andreas, su Meghan e su tutti gli altri stronzi che mi hanno fatto passare 2 mesi d'inferno.
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La storia di Chelsea e Michael
أدب الهواةChelsea è una ragazza di quelle che si vestono sempre di nero e vanno in giro con le cuffiette nelle orecchie, sempre immerse in un altro mondo. Ma l'arrivo di Michael cambierà per sempre la sua vita...