Capitolo 4

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Il sole risplendeva di un arancione intenso, che colorava il cielo di colori caldi. Guardai la sveglia rossa che stava sulla mensola: 5:30 a.m.
Mi ero svegliata molto presto. Guardai Alex: il suo petto faceva grandi movimenti regolari, e il suo respiro era leggero, ma profondo. Senza fare rumore mi alzai e mi diressi sul balcone per godermi l'alba. Non provavo sensazioni, ma volevo vedere cosa succedeva se si osservava questo avvenimento. Una brezza leggera mi sfiorava il viso. Il sole saliva e colorava il cielo prima di rosso intenso, poi di un rosa piú tenue.
-Bella l'alba ne?- chiese Alex a bassa voce.
-Non lo so, non saprei dirtelo. Ma comunque non si vede mai- risposi.
-Annie...da quant'é che sei sveglia?-
-Da un'ora circa. Ti ho svegliato?-
-No..c'é si, ma non mi importa. Era da tanto tempo che non vedevo l'alba-
-Quanto?-
-Qualche anno- rispose. Ripresimo a guardare l'alba. Ora il cielo stava per diventare azzurro. Erano le 7:00.
-Scendo a fare colazione. Cosa vuoi che ti porto da mangiare?-
-Quello che vuoi- risposi. Per me tanto era uguale. Non avevo preferenze; o meglio, mi sarebbe piaciuto averne, ma non riuscivo.
-Va bene- detto questo uscí.
Mi portó una brioche e una tazza di té -avevano un sapore "buono"- e un maglioncino -dato che avevo indosso un paio di pantaloncini e una canotta- per ripararmi dal vento mattuttino. Misi le scarpe da ginnastica.
-Io esco!-
-Va bene mamma!- dopodiché Alex corse verso la finestra e stette ad osservare la madre che prendeva il taxi.
-Via libera!- e detto questo uscimmo di casa.
Arrivati ai piedi del palazzo entrammo. Era stato rimodernizzato fino al piano 34, su 40, gli altri cadevano a pezzi. Gli appartamenti erano abitati, ma il palazzo era gettonato dai giovani per la zip-line. I residenti, peró, non sapevano della sua esistenza. Presimo l'ascensore fino al piano 33, poi proseguimmo a piedi. Dopo il trentaquattresimo piano, l'edificio era sempre piú in rovina. Arrivammo all'ultimo piano, e poi sul tetto. L'edificio non era il piú alto della cittá, ma si godeva di un bellissimo panorama.
Sul tetto c'erano dei ragazzi: due maschi e una ragazza. Avevano tutti dei tatuaggi e dei percing.
-Ehy Alex!- esclamó la ragazza.
-Ciao Cle!- ricambió sorridendo.
-É lei l'esperimento?- disse sarcasticamente il ragazzo a destra di Cle.
-Gli hai detto che sono l'esperimento?- esclamai io incredula.
-Sí ma non ti preoccupare piccola! Non ti portiamo dalla polizia- disse l'altro giovane facendomi l'occhiolino.
Io cercai di fare un sorriso.
-Bene ragazzi, lei é Annie. Annie, loro sono Cle, Andrew e George-.
Andrew -quello che mi aveva fatto l'occhiolino- si diresse verso un mucchio di imbragature e ne porse una a ciascuno di noi.
-Che cosa dobbiamo farci?- chiesi io.
-Mettertela. Poi ti agganciamo alla Zip-line e volerai come se fossi un uccello-
-Vado io per prima!- urló entusiasta Cle.
-Sai dove scendere vero?-
-Sì alla fine del boschetto di Finghert Street!-
-Ottimo! Allora si parte!-
Andrew agganció Cle alla corda e con una bella spinta la lasció andare: lei prese velocitá e poco dopo era solo un puntino lontano, diretto verso il bosco.
Mi diressi verso di lui:
- Posso provarci io ora?- mi guardó sorpreso, poi disse contento:
-Certo!-
Mi sollevó e mi attaccó al cavo.            
-Pronta?- prima che potessi rispondere lui mi diede una spinta e poco dopo scendevo in picchiata verso la strada. Il vento era come tanti aghi che ti venivano addosso, peró non mi dava fastidio. La velocitá faceva crescere dentro di me una tale energia -forse una sensazione!- talmente forte da farmi urlare di gioia. La zip-line finí a mano a mano per essere sempre piú lineare e, quindi, a rallentare fino a fermarsi. Cle mi stava aspettando ai piedi di un albero ai confini nord del bosco e mi sganció dal cavo. E aspettammo Alex e George, che arrivarono subito dopo.
-Allora Annie! Sei stata coraggiosa!-
-Giá...e ho anche provato una grande energia mentre scendevo, tanto forte da farmi urlare!- glielo stavo dicendo sorridendo. Avevo un grande sorriso perennemente stampato in viso.
-Hai provato l'adrenalina! É un'altra bella sensazione!- esclamó lui contento.
-Immagino sarai felice-
-Ovvio!-
Aspetta un attimo. Avevo appena affermato di essere felice. Avevo scoperto un'altra sensazione: la felicitá! Guardai Alex: aveva un largo sorriso in volto, che mostrava i suoi denti bianchissimi.

Dopo pranzo, stammo tutto il pomeriggio in camera e poi verso sera guardammo il tramonto. Tutti quei bei colori mi facevano sentire piú felice che mai! Ripensavo alle cose fatte oggi: la Zip-line era stata un'altalena di emozioni bellissime. E mentre pensavo a questo il sole aveva appena finito di tramontare. Era ora di fare una bella dormita!

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