Capitolo 22

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La notte ormai era arrivata. Kim e Harry ci avevano spiegato che siccome avevano paura di incontrare degli uccisori, volevano fermarsi da noi per una notte. E avevamo acconsentito.
Mentre tutti dormivano sentii dei passi dalla strada: non poteva essere un escluso, perché aveva l'obbligo di restare in casa la sera.
Cosí guardai: un soldato, anzi due soldati, stavano guardando dentro le case degli esclusi per trovarci.
-Bel, Cristopher sveglia- dissi sottovoce.
Loro erano un po' storditi:
-Cosa vuoi Annie?- mi chiesero.
-Qua fuori ci sono dei soldati che ci cercano! Dobbiamo nasconderci!- dissi loro.
Subito si rizzarono in piedi e insieme decidemmo di nasconderci dentro un armadio un po' scassato che era all'interno della casa.
-Ehy Bob! Guarda qua. Ci sono piú pagliericci che esclusi- disse il primo soldato.
-É vero. Strano, di solito usano solo lo stretto necessario. Peró due possono essere dei bambini che adesso stanno dormendo con quel ragazzo- disse il secondo.
Credo intendesse Andrew.
-Bene qui tutto normale. Andiamo- e proseguirono.
Quando sentii i passi abbastanza lontani, uscimmo. Non si respirava lá dentro.
-Che cosa facciamo? Non credo possiamo rimanere qui a lungo- disse Bel.
Aveva ragione in effetti.
-Non ne ho idea, ma dobbiamo fuggire via da qui- disse Cristopher.
-Se ne parlo con Ronnie?- chiesi.
Non so perché mi era venuto in mente lui.
-Bo credo che andrebbe bene, in fondo lui sa che siamo qui- mi rispose.
-Va bene allora domani mattina andró da lui-
Detto ció tornammo a dormire.
La mattina mi svegliai presto. Dovevo assolutamente parlare con Ronnie.
Mi sistemai e poi uscii silenziosa.
-É permesso?- chiesi aprendo di poco la porta della sua casa di pietra.
-Oh Annie. Prego entra.- disse lui.
-Buongiorno- entrai.
-Cosa hai bisogno?- mi chiese.
-Volevo chiederti un po' di cose- dissi.
-Ti ascolto-.
-Bene. Ieri notte stavo dormendo quando dei soldati sono passati e hanno guardato dentro nelle case: perché sono qui?- chiesi subito.
-Perché hanno capito che siete qui- rispose calmo.
-Ma come?-
-Hanno controllato in tutte le case e ispezionato e non vi hanno trovato. Inoltre é scomparso il figlio di una poliziotta, Elizabeth Advice. Direi che non siete messi benissimo- rispose.
Si in effetti non aveva tutti i torti.
-Posso farti una domanda che non centra?- gli chiesi.
-Sí certo-
-Tu hai avuto un'altra figlia? Kim mi ha detto che ha avuto una sorella che poi é morta- dissi.
Lui mi guardó dritto negli occhi e io mi sentii strana. Mi sembrava sempre di vedere i miei occhi.
-Sí avevo una figlia che si chiamava Beatrice. L'hanno presa come esperimento perché la mia vecchia moglie é morta durante il parto. Io sono scappato, non volevo assistere a lei che veniva distrutta- mi rispose con voce rotta.
Forse non dovevo fare quella domanda.
-Mi dispiace- dissi.
-Oh non importa. Ora sto con Lisa e ho la mia piccola Kim a tirarmi su di morale. Sono contento cosí-
-Tornando al discorso di prima...tu sai dove possiamo rifugiarci?- chiesi.
Lui si guardó intorno, poi andó verso il suo pagliericcio e ne tiró fuori dei fogli: me li porse e la prima cosa che notai fu la scritta nera top sicret.
-Ecco: é da anni che ci lavoriamo. Il governo trama qualcosa e noi vogliamo scappare- disse.
Ero stupita. Alex aveva ragione, anche gli esclusi tramavano qualcosa.
Sfogliai i fogli e trovai come prima cosa una cartina della cittá con le sue mura: su quest'ultime c'erano dei segni rossi, le eventuali crepe che si potevano allargare per uscire. Poi trovai alcuni fogli con degli appunti: parlavano di quello che stava architettando il governo contro il carcere e gli esperimenti. Infine c'erano sempre altri fogli, solo che c'era disegnata un'altra pianta: non era la cittá, ma nemmeno un palazzo al suo interno, perché non esisteva un palazzo a forma ottagonale in cittá, e io lo sapevo bene:
-Cos'é questo?- chiesi.
-Quello é ció che secondo noi tiene nascosto il governo: un edificio al di fuori delle mura- disse sussurrando.
Un edificio del governo fuori dal suo territorio? Ma non aveva molto senso!
-E perché dovrebbe essere fuori dalle mura?-
-Conterrá qualcosa di importante: se é fuori, nessuno puó cercare di rubare o spiare le sue mosse-
-Ma cosa puó contenere di cosí tanto importante?- chiesi.
-Non lo so. É quello che cerchiamo di scoprire- disse.
Rimasi in silenzio a pensare: dovevamo trovare il modo di arrivare lì ora.
-Posso portare questi documenti dai miei amici?-
-Certo, ma fai attenzione! Sono la cosa piú preziosa che abbiamo- disse.
Io annuii e uscii.

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