Capitolo 17

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Era ormai scesa la notte sulla cittá. Noi eravamo tutti pronti. Cle aveva fatto un lavoro eccellente: avevamo vestiti in modo da sembrare veramente degli esclusi. Avevamo la faccia piena di trucco, solo per sembrare piú sporchi.
-Dov'é il carcere?- chiesi.
-Per di qua- disse Alex.
Passamo per vicoli stretti e bui, per evitare le telecamere poste dal governo.
-Ragazzi eccoci- disse George.
Non mi ero nemmeno accorta che dai grandi grattacieli di metallo e vetro fossimo passati a delle piccole casupole di legno. Le persone all'interno si riscaldavano con fuocherelli e dormivano su pagliericci.
-Chi siete?- chiese una donna.
Aveva i capelli biondi che sembravano paglia che sparavano in aria, e suoi occhi neri ci fissavano intensamente. Aveva addosso stracci e vecchi vestiti e intanto dietro di lei c'era una bambina: sará stata sua figlia perché era uguale a lei -a parte i capelli di paglia-.
-Siamo Alex, Annie, George, Andrew e Cle- disse Alex.
-Da dove venite? Siete stati esclusi?- chiese la donna.
-No stiamo solo scappando. Vorremmo ospitalitá- rispose lui.
-E perché mai dovremmo darvela?- chiese.
Alex si limitó a fissarla e lei alla fine alzó gli occhi al cielo:
-Dai Kim vai a chiamare Ronny- disse dolcemente alla bambina e questa corse via.
-Seguitemi- aggiunse.
Si fece strada tra le stradine: la gente ci fissava da dentro le case e dalla strada, un po' incuriosita, un po' spaventata, un po' preoccupata. Senza che me ne fossi accorta arrivammo a una casupola di pietra e la donna ci fece segno di entrare: all'interno c'era la piccola bambina, Kim, e un uomo; aveva una folta barba nera, come gli occhi e i capelli, e stava su un sacco riempito di paglia. Doveva essere il Ronny di cui la donna parlava prima.
-Grazie Lisa. Allora forestieri é vero che scappate dal governo?- chiese Ronny. Aveva una voce roca, ma potente.
Annuimmo tutti in silenzio.
-Bene siete i benvenuti! Io sono Ronny, il capo degli esclusi, uno dei primi a venire qui. Quindi esigo rispetto- disse.
Mi metteva paura quell'uomo. Ehy un'altra sensazione! Facevo progressi in fretta.
-Vuoi chi siete?-
Alex ci presentó e l'uomo ordinó a Lisa, la donna, di accompagnarci insieme a Kim nella nostra futura casa.
-Ma resterete qui per sempre?- chiese una vocina dietro di me. Kim.
-No. Non penso.- le dissi sorridendo. Lei si limitó a fissarmi un attimo e poi a tornare vicino alla donna.
La nostra casupola era fatta interamente di legno, con travi che rischiavano di staccarsi e farci cadere il soffitto in testa. A terra c'erano cinque pagliericci e poi nient'altro.
-Bene benvenuti!- disse Lisa.
-Qualsiasi cosa volete siamo a vostra disposizione! Abitiamo in fondo alla strada- aggiunse. Kim ci sorrise e insieme se ne andarono.
-Che bella casa!- disse sarcasticamente Andrew e si buttó sul "primo pagliericcio che ha trovato" aveva detto. In teoria aveva preso quello piú vicino al fuoco.
Sistemammo ognuno le proprie cose e poi ci misimo sui nostri pagliericci. La luna peró continuava a splendere e feci fatica ad addormentarmi.

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