Capitolo 26

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Mi svegliai. Era una mattina soleggiata, come tutte le altre. Appena tentai di alzarmi, la paglia fece un rumore fastidioso, e decisi di rimanere a letto.
Guardai Alex: era strano vederlo dormire, non vedere i suoi occhi neri e profondi.
Poi cercai di vedere piú in lá. I capelli rosa di Cle le coprivano la fronte e sembrava un angelo. Era davvero bella lei. Bel e Cristopher erano uguali: avevano lo stesso pallore sul viso e gli stessi capelli neri scompigliati.
Andrew russava e i suoi capelli biondi erano pieni di piccoli ciuffi che andavano da tutte le parti; e di fianco George, che dormiva profondamente. La sua ferita ormai era quasi completamente guarita, e ora bastava mettere un solo strato di garza. Riportai lo sguardo su Alex e notai i suoi occhi neri: mi stava osservando.
-Buongiorno- dissi sottovoce.
Lui sorrise e fece lo stesso.
Stammo a fissarci per un po' e sinceramente mi persi nei suoi occhi, non so come e perché, ma era una bellissima sensazione.
E qualcunó rovinó il momento bussando forte alla porta.
Alex sbuffó, distogliendo lo sguardo e si alzó per aprire, nel modo piú silenzioso possibile.
Dopo mi fece segno di andare da lui.
-Ciao Lisa- dissi piano quando arrivai alla porta.
-Ciao Annie. Ronnie vuole sapere solo cosa avete intenzione di fare- disse.
Io e Alex ci scambiammo un'occhiata e poi dissi:
-Vogliamo prima entrare nel palazzo del governo per vedere dov'é bene l'edificio e racimolare piú informazioni possibili-
Lei mi squadró e annuii. Prima di andarsene disse:
-Me lo ricordi molto. Avete gli stessi occhi- e se ne andò. Sapevo giá che si riferiva a Ronnie, ma era solo una coincidenza.

Si svegliarono tutti.
-Ma cosa c'hai addosso?- chiese Andrew a Cle.
-Un pigiama? Non ce la faccio piú a dormire con i vestiti- disse lei.
Lui alzó gli occhi al cielo sorridendo.
Mi ero completamente dimenticata che a Cle piace Andrew. Non so nemmeno cosa centra adesso, ma fa niente.
-Allora come entriamo nel palazzo del governo?- chiese Bel.
Era una bella domanda. Quel palazzo aveva sistemi di sicurezza avanzati ed era un labirinto di stanze e corridoi. Almeno, cosí sapevo.
-Bhe, di sicuro non potremo entrare cosí. Dobbiamo predere delle divise da soldato- disse Cristopher.
Lui e la sorella si assomigliavano tantissimo. Non solo nell'aspetto, ma anche nel carattere. Tutti e due saggi e prevenivano sempre tutto. Erano maturi, forse troppo per la loro etá.
-Si ma dove le prendiamo?- chiese Cle.
-E se...- ma non riuscí a finire che Alex parló prima di me.
-No, non credo facciamo bene a chiedere a Ronnie. Ora si va avanti da soli-
Okey...forse mi leggeva nel pensiero.
-Bhe allora a chi chiediamo?- chiesi.
Ci pensammo bene.
-Alex tua mamma ti puó procurare delle divise?- chiese Andrew.
-Si, ne ha alcune; ma sono scappato ora. Non credo che io possa tornare e dire 'Ciao mamma, senti ho bisogno di alcune divise per entrare nel palazzo del tuo capo'- disse lui ironicamente.
L'altro sbuffó.
-E se ci infiltriamo in casa?- chiesi.
Tutti mi fissarono.
-Come dei ladri?- chiese Cle.
Io annuii e alla fine tutti acconsentirono.

La sera aspettammo che facesse buio e uscimmo di casa. Camminavamo bassi ai lati delle stradine degli esclusi, cercando di essere come delle ombre. Ci volle un bel po' per arrivare a casa di Alex, anche perché con il buio e il fatto che dovevamo passare nei vicoli per non farci vedere, non ci aiutavano affatto. Alla fine arrivammo e le luci di sotto erano spente.
-Dove tiene le cose tua mamma?- chiesi sotto voce.
-Nel ripostiglio. Entriamo dalla finestra della cucina- disse guardandomi e entrambi sorrisimo ricordando quel momento.
Dopo circa cinque minuti eravamo tutti dentro. Bel e Cristopher non conoscendo la casa avevano deciso di fare da guardia.
Alex andó dritto verso una porta e tiró fuori un sacchetto nero:
-Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto e nove. Noi siamo sette quindi due le lasciamo qui- istruí sottovoce e tiró fuori due divise blu scuro che appoggió su uno scaffale.
E uscimmo silenziosi. Camminando per le stradine vidi una luce. Senza accorgermene mi accostai all'angolo della strada e cercai di ascoltare due soldati:
-Secondo te si nascondo veramente lí?- chiede la prima guardia.
-Non lo so, ma é probabile. Menomale che tra una settimana e mezza cementano le crepe cosí non scappano- disse il secondo.
Una settiamana e mezza?

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