16 Nico

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Continuammo a scendere, l'aria diventa sempre più fredda e umida. La luce di Will che all'aperto era flebile, più il buio diventava fitto più lui sembrava luminoso. La luce che sprigionava gli accentuava le forme del viso, dei muscoli, gli occhi sembravano più azzurri e penetranti e.... in breve era molto più sexy. Mi ritrovai, per caso, per "caso" a fissarlo -Nico lo so che sono bellissimo, ma potresti non fissarmi mi metti in soggezione- mi fece notare lui. Io tolsi lo sguardo imbarazzato. Le mie guance si tinsero di rosso, non mi ero ancora abituato a "Noi due". Will appena le notò si mise a ridere. I suoi denti ancora più bianchi riuscivano a riscaldarmi il cuore, la sua risata riusciva a rendere più felici anche gli inferi, ma di questo non ne avevo mai dubitato.
Susan camminava dietro di noi. Aveva l'aria stanca, certo aveva appena aperto un portale magico ma...
-Susan, tutto bene?- domandò Will quando lei si fermò un attimo. -Sì sì tutto bene. Sono solo un po' sfinita- -Se vuoi ci fermiamo- -No grazie, mi basta un secondo- prese un quadratino di ambrosia e si rimise a camminare -Andiamo?- -Certo, certo- continuammo a scendere fino ad arrivare alle Praterie degli Asfodeli. Intanto pensavo
~N:forse è figlia di Plutone, come Hazel.
C: No perchè se no la avrebbe presa con se la Lupa.
N: Boh, forse papà può darmi spiegazioni. Ok ma pensiamoci dopo, abbiamo altro a cui pensare adesso.
C: Come?
N: come come? dobbiamo capire come entrare nel Tartaro, come uscirne, come sopravvivere, come farci aiutare da mio padre. Vuoi che continui?
C: No no ho capito
N: Bene coscienza, brava. Adesso zitta-
Dopo questa breve discussione con la vocina interiore decisi di pensare a altro.

Sbucammo ai piedi di una scogliera, su una pianura di sabbia vulcanica. Alla nostra destra, il fiume Stige sgorgava dalle rocce precipitato in una cascata di rapide alla nostra sinistra , In lontananza, arrivano i fuochi gli archi rampanti dell'Erebo, le immense mura nere degli inferi. Pochi anni prima quello quel posto mi ricordava Casa, forse perché era l'unico posto dove ero stato per un po'. Adesso era solo il regno di mio padre. La mia casa era dove di trovava Will. Se lui era al campo la mia casa era al campo, se negli inferi la mia casa era con lui.
-Per entrare nel tartaro dobbiamo prima chiedere aiuto a mio padre, solo lui può aiutarci qui- disse guardando Susan e Will. Il mio amato, In questo posto, sembrava stonare. Il figlio del Dio Apollo, Dio della luce del sole della musica della medicina nel regno di Ade Dio della morte e del dolore. Era strano quanto la nostra relazione. -dobbiamo proprio andarci?-chiese Susan con voce tremante. Cercava in tutti modi di sopprimere le emozioni ma si vedeva che aveva paura. -È l'unica nostra possibilità di avere informazioni. Fra poco dovrebbe partire quindi prima andiamo meglio è- -ok va bene allora andiamo- disse lei. Dalla sua voce trapelava un misto di paura, scontro e molta rabbia -Puoi puoi stare fuori, se vuoi.-Disse Will cercando di confortarla.-Ade è forte, conosce e sa chi entra nel suo regno. Sopratutto se sono io. Andiamo-

Andrai avanti per primo, arrivammo davanti alla grande porta nera. File di morti aspettavano il turno per entrare. questa cosa mi ricorda molto la volta in cui avevo portato Percy a fare un bagnetto nel fiume Stige quando avevo 12 anni. In quel periodo ero ancora invaghito di lui, pensavo che se lo avessi aiutato di sarebbe innamorato di me. Che stupido che ero.

Superammo i ghoul della sicurezza senza problemi e arrivammo alle Praterie degli Asfodeli. Quel posto mi ricordava Hazel, era lì che aveva passato 50/60 anni della sua vita. Se si può dire "Vita" forse meglio "morte". Era lì che ero andato a liberarla. All'inizio pensavo che la avessi liberata per coprire il vuoto che mi aveva lasciato Bianca, ma poi ho capito che lo avevo fatto perchè era la cosa da fare. Sentivo una sensazione, lei doveva vivere ancora. Bianca è sempre stato un punto dolente ma Hazel mi ha migliorato la vita. Lei è importantissima per me, forse anche più di Bianca. C'erto Bianca era Bianca ma ero ancora troppo piccolo per capire. Haz è speciale, dopo tutto quello che aveva passato: la morte della madre,  il bullismo, il bisnonno di Leo, la maledizione, gea, la morte, le praterie degli Adfodeli, il campo Giove, papà, l'aquila della legione, il viaggio sull' Argo 2, la scelta di Ecate, le porte della morte, la battagli contro i giganti al Partenone, la battaglia tra i campi, e la ricerca del Re Tarquinio il Superbo, e la battaglia contro il Triumvirato, e la morte di Jason, e la presunta morte di Frank e la nuova carica di Pretore. Dopo tutto questo riusciva anche a darmi molto, anzi moltissimo amore e bisogna ricordare che aveva solo 13 anni (se non si conta la morte).

-Un po' terrificante e lugubre questo posto- disse Will -No ma guarda negli inferi mi aspettavo tanti fiorellini e animaletti pacioccosi- dissi io ironico ma senza sarcasmo. Che ci volete fare. Io sono così!
Continuavamo a camminare sull'erba nera, più ci avvicinavamo al palazzo di più papà più sentivo i pensieri di Susan insinuarsi nella mia mente ~Ma perchè proprio da Ade, quanto vorrei strangolarlo. Dopo che mi sono liberata di lui loro mi devono riportare indietro. No questa volta NO non mi prenderà ancora. Devo continuare l'impresa, questa volta io sono più forte di lui~ era piena di furore ~Non mi ricordo chi è mia madre ma so per certo che per gli dei sono una minaccia. Ma non sono il loro giocattolo, men che meno la loro arma. Non lo sarò mai più~ Arma? giocattolo? più forte di Ade? ma chi è lei. Voleva scoprire il suo passato, io la capivo. Quando Bianca era morta volevo assolutamente scoprire chi era mia madre, feci cose anche proibite e feci arrabbiare mio padre ma non mi interessava volevo scoprirlo. E pensavo che la stessa cosa la provasse anche Susan.

Più ci avvicinavamo al palazzo di Ossidiana Nera più la luce sembrava sparire e le tenebre sembravano avvicinarsi, come attirare. Anche la luce di Will sembrava affievolirsi.
Sopra i parapetti volteggiavano le tre servitrici fedeli di mio padre, le furie.
La mia testa si stava riempiendo della paura di Susan che era troppo arrabbiata per tenere a freno le sue emozioni come faceva di solito.
-Amore lo sai che sarà la prima volta che tuo padre ci vedrà insieme?- disse Will cercando di smorzare la tensione -Sì e questa cosa mi mette ancora più ansia-
Arrivammo alle porte di bronzo che si aprirono cigolando appena le toccai.
Davanti al palazzo che per me era così familiare  c'era il cortile della mia matrigna, Persefone.
Dovevo ammetterlo, quel giardino era veramente bellissimo. Funghi multicolori piante luminescenti, arbusti curiosi e al centro un frutteto di melograni che brillavano come neon nella oscurità. Ci credo che Will rimase sbalordito, invece Susan non ci fece caso, come se ci fosse passata davanti mille volte. -Will non mangiarli, un solo morso e resterai negli inferi per l'eternità- lui ritrasse di colpo la mano e mi fece un sorriso colpevole che mi fece sciogliere tutte le membra -Cavolo non è una buona aspettativa per il futuro. Preferisco non mangiarli sai- alzai gli occhi al cielo sorridendo un pochino e continuai a camminare.
Superai il colonnato e il portico e mi avviai verso la entrata, ma Susan mi fermò
-Ragazzi io non ho un buon rapporto con Ade quindi ho ideato un piano per tutte le evenienze-

Dopo averci spiegato i diversi piani decidemmo di entrare.
Entrammo nell' atrio e arrivammo davanti alle grandi porte che davano alla sala del trono. Gli scheletri di sentinella stavano per fermarci ma con un movimento di mano li feci accasciare a terra.
Will voleva bussare ma le porte si aprirono da sole. Le pareti di marmo nero e il pavimento di bronzo, pur essendo sempre preziosi e tristi erano offuscati dal terrore che emanava il grandissimo trono fatto di ossa fuse insieme.
Entrammo prima io e Will lasciando, come concordato, Susan fuori.
-Padre?- domandai a alta voce. Mio padre anche noto come dio degli inferi apparve sul trono. Indossava la sua abituale veste nera ma non aveva la corona. Forse la aveva già messa in valigia. -Nico che bello sei venuto a farmi visita. È da un po' che non ci vediamo... da quando sono apparso in quella vecchia chiesa giusto?- -Sì. Ti devo presentare qualcuno- dissi indicando Will. Il mio cuore martellava in gola, non sapevo come la avrebbe presa ma mi feci coraggio -Lui è Will, il mio fidanzato-.

Una Ragazza Speciale ~Solangelo~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora