18 Nico

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-Papà come hai potuto farmi questo. Rapire Susan sapendo che ci sarebbe servita per finire l'impresa, allontanarmi da Will sapendo che qui soffro di incubi molto più spesso e lui mi avrebbe aiutato. Perchè?!- gli urlai contro io. Mi aveva allontanato tutto, una altra notte da solo, soprattutto negli inferi, per me sarebbe stato impossibile. -Perchè figliolo uno Susan non è come te, è molto più potente di qualsiasi semidio tu conosca. Ha già il pieno potere ma se lo è scordato a causa della perdite di memoria. Se iniziasse a ricordare spera che non sia arrabbiata con voi se no vi distruggerebbe- -Quanto è potente?- -Immagina il potere di Perseus Jackson, uniscili al tuo e a quello di Talia Grace. Ok quello è il suo potere adesso. Se inizia a ricordare potrebbe essere potente quanto una divinità minore, sarebbe capace di distruggere montagne solamente girando, sarebbe... Basta ho già parlato troppo!- Non credevo che qualcuno potesse essere più potente di Percy o di Hazel o di... Jason. Ma papà aveva un tono serio, serissimo. Chi era Susan? Come? Chi?

-E Will, perchè lui?- dissi sconfortato. Sapevo che mio padre quando decide di non parlare non parla più, e con Susan stava tenendo un segreto, molto ma molto grosso. -Perchè ci sono delle persone nell'Esilio che gli vogliono parlare- troppi erano morti, forse qualche fratello di Will lo voleva vedere. Mi venne un colpo al cuore. Faceva più male rivedere i propio morti che vederli morire e io lo sapevo.
Una ondata di rabbia mi rempì il petto e mi schiacciò il cuore contro la gola. Non potevo, non volevo lasciare Will a soffrire da solo. Non volevo lasciarlo a vivere una esperienza così terribile da solo, sapevo che c'è la poteva fare, non era debole ma io avrei voluto esserci, per lui. Gli avevo promesso che ci sarei sempre stato, soprattutto nei momenti così terribili, e mio padre me lo stava impedendo, volevo, volevo urlagli e saltargli contro.
Mio padre percepì la mia rabbia -Tranquillo Niccolò starà bene. La persona che deve incontrare é buona. Vai nella camera degli ospiti adesso- se avessi aperto bocca gli avrei sicuramente urlato contro, quindi decisi di starmene in silenzio e di avviarmi ancora furente nelle mia stanza.

C'ero andato a dormire molte volte quando ero scappato dal campo dopo la morte di Bianca, é ormai quella stanza mi sembrava famigliare.
Tutte le pareti erano nere e propio nel mezzo della stanza si trovava un letto francese a baldacchino. Le finestre davano sul giardino della mia matrigna e sull'Esilio. Questa cosa mi peggiorò ancora di più l'umore. Lì c'era Will, il mio amato Will, lo avevo lasciato da solo.
Mi buttai sul letto facendo cigolare le assi vecchie e nere e mi coprì la faccia sul cuscino per soffocare l'urlo che mi voleva scappare dalla gola. Non potevo abbattermi, dovevo salvare Susan ero la sua unica possibilità, anche se non ero più certo che fosse dalla nostra parte. I dubbi continuavano ad assalirmi, ma non sapevo che sarebbero continuati a ronzare in un angolino della mia mente per tanto, tanto tempo.

Aspettai un po' di tempo, non sapevo che ore fossero, negli inferi era molto difficile capire se era notte o mattina. Forse perchè non c'era il sole oppure perché lì tutto era morto e lento o forse perchè ci si annoiava a morte (ah ah ah capita? Lo so era brutta)

Ogni venti minuti scariche di dolore mi attraversavano il corpo e la testa facendomi piegare dal dolore. Evidentemente stava succedendo qualcosa a Susan. Mi dovevo muovere, oppure non sarebbe sopravvissuta.
Più aspettavo più ero sicuro che mio padre se ne fosse andato nelle sue stanze e che Susan fosse al sicuro perchè non sentivo più male. Secondo il piano uscì dalla mia stanza e mi avviai verso il corridoio nord.
Era il corridoio che passava propio sopra alla sala delle segrete. Nella parete di destra, in basso, c'era una grata che serviva per far girare l'aria e dava al soffitto della sala sottostante. Il piano consisteva nel far addormentare le guardie con il mio potere, poi staccare la grata infilarmi nella sala e aprire la prigione.

Come programmato feci svenire le guardie con il mio controllo su di loro in quanto figlio del loro padrone. Staccai le grata, entrai nella stanza e aprì la porta della prigione. Ma dentro non c'era Susan ma c'era mio padre.
Rimasi bloccato sulla porta incapace di fare qualsiasi cosa, cosa dovevo fare? scappare, affrontarlo, correre, spingerlo a terra e scappare, ero in panico.
-Nico caro non pensavo che mi tradissi in questo modo- disse con un tono finto ferito.
-Per questo verrai punito, ma se non posso far del male a te perchè sei mio figlio, posso rinchiudere una persona a te cara- Will. no a lui non poteva fare niente -No, NO NO LUI NO!- gli stavo saltando addosso quando due guardie mi presero per le braccia -Buttatelo fuori dal mio palazzo e non fategli vedere William- poi si rivolse a me -Segui il mio consiglio, veramente Nico, che se no non rivedrai più il tuo amato- -No papà per favore farò quello che vuoi ma non far del male a lui per favore. Papà- stavo per scoppiare. Mi stavano salendo le lacrime e volevo urlargli conto e picchiarlo.
Ed è quello che feci appena lui mi disse di no. Urlai e degli scheletri apparirono dal terreno, voi adesso penserete che non fosse la cosa più furba da fare contro Ade, il signore dei morti e degli scheletri e avete ragione ma in quel momento non sapevo cosa fare. Tirai fuori la spada e attaccai. Uccisi i servitori fantasma di Ade e gli saltai addosso lui parò il mio affondo e con una ondata di potere mi lanciò contro il muro -Dai Nico hai ucciso i miei servitori preferiti. Poi cosa pensavi di fare?- mi chiese con una punta di divertimento. Un sorriso sfacciato mi spuntò sulle labbra-Distrarti- Si adesso voi penserete ~Ma tutto quello che ha fatto e detto era parte del piano?~ in parte sì e in parte no. La cosa che conta è che sono un bravissimo attore.

L'espressione di mio padre cambiò in un nano secondo e diventò spaventata e arrabbiata -Cosa? COSA!-
Un fascio di luce colpì mio padre in pieno petto e lo fece cadere a terra. La luce e le tenebre non vanno molto d'accordo.
Una forte onda di potere lo bloccò a terra.

-Voi stupidi vi distruggerò- urlò Ade di rabbia -Ragazzi mi potete lasciare da sola con Ade un secondo?- ci chiese calma Susan, anche se di richiesta aveva ben poco. Io volevo replicare ma Will mi prese per il polso e mi obbligò a seguirlo fuori per lasciarli parlare. E mi lasciai alle spalle mio padre c'è continuava a urlare insulti e a brillare sempre di più.
-Will non possiamo lasciarla da sola con mio padre arrabbiato. Sai cosa potrebbe farle?!- -Nico certo che lo so, ma sa badare a se stessa e qui è la unica che può parlare con Ade senza farsi uccidere dopo un secondo. Lo hai capito anche tu che Susan ha un grosso segreto e evidentemente c'entrano anche gli Olimpici-
Lo sapevo benissimo, era per quello che prima non ero riuscito a riposarmi, era per quello che avevo paura di lei. Annui mesto -Ci sono state complicazioni durante il piano?- -No per fortuna. Però abbiamo capito una cosa. La vuoi sapere?- chiese lui con un sorrisetto furbo sulle labbra. Alzai gli occhi al cielo e sbuffai -Se propio devi- non riuscivo a resistergli.
-Abbiamo scoperto che Ade non è Atena- -No ma vah sai non lo sapevo- gli dissi tirandogli un pugnetto sulla spalla. Era proprio un caso perso. Lui per ripicca mi diede un bacio sulla guancia e io lo guardai male. Stava cercando di farmi divertire e di farmi pensare a altro quindi gli fui molto grato.

La porta si Aprì di uno spiraglio e Susan uscì velocemente, come per non farci vedere cosa c'era dentro. Ma il mio sguardo fu più veloce e intravidi mio padre coricato a terra con tutta la parte delle gambe fusa nel pavimento e tutto intorno delle sbarre di non so quale materiale, non vedevo bene.
-Ragazzi Ade sarà occupato per un po' ma non per molto, non sono così forte. Dobbiamo trovare un posto per dormire la notte e per mangiare. Poi domani mattina presto dobbiamo subito partire. È il modo più sicuro- 
Guardai Susan con un misto di paura e stupore, un semidio normale non può mettere ko un dio in venti minuti uscendone quasi indenne.
Poi mi venne una idea di un posto per riposarci e pensare.
-Io forse so dove andare-

Una Ragazza Speciale ~Solangelo~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora