2 Nico

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La voce di Austin era preoccupante è Will si era subito allarmato. Mi alzai, controvoglia, dal letto subito dopo Will e mi vestì in fretta. Indossai la mia solita maglia del campo ma nera e un paio di jeans strappati a vita bassa. Chissà cosa era successo quella volta, forse un ragazzo nuovo era caduto nella lava oppure era arrivato un nuovo semidio che era si era ferito nell'arrivare al campo. Uscì di corsa dalla cabina e seguì Will mentre correva verso l'arena. C'erano tutti i ragazzi del campo ammassati intorno a una ragazza svenuta. Aveva i capelli marroni neri mossi e lo stesso corpo che avevo io dopo i giorni nella giara, era magrissima si vedevano le ossa come se non mangiasse da mesi e era piena di graffi e tagli. La pelle mulatta era piena di tagli e graffi. Il viso era bellissimo anche se magrissimo, non avevo mai visto una ragazza così bella non come una dea ma quasi. E se lo dico io che sono gay forte vuole dire che era molto bella. Will ordinò di portare lei e il satiro che la accompagnava in infermeria mentre lui si andava a preparare l'infermeria.

Sapevo che quando è in infermeria a curare non vuole essere disturbato ma era lì da 4 ore e non aveva neanche fatto una pausa. Arrivai da lui e lo abbracciai da dietro.
Stava ricontrollando l'inventario e appena lo abbracciai fece un salto di sorpresa -hey amore mi hai spaventato- Anche se non lo dicevo mai amavo quando mi chiamava "amore" -ciao tesoro  come va? molto lavoro?- gli sussurrai all'orecchio, sapevo che gli faceva venire i brivi ed è per questo che lo facevo, lui sobbalzò e si girò fra le mie braccia in modo tale da avere il mio viso davanti al suo. Mi baciò ma era un bacio pieno di preoccupazione come se avesse "bisogno" di quel bacio, come se con quel bacio avrebbe potuto liberarsi da tutte la preoccupazione delle cose successe quella mattina.

-Will tutto bene? la ragazza è il satiro sono messi così male?- chiesi
-Sì...il satiro ha una gamba rotta e si è sforzato troppo ma la ragazza ha dei graffi molto profondi lungo tutto il corpo e ha usato troppo i suoi poteri per riuscire a salvare e a trasportare Forst fino al campo, più o meno come te dopo aver trasportato l'Atena Parthenos. È molto grave...e come se non bastasse soffre di incubi e ogni 20 minuti si sveglia urlando "No! perchè mi fai questo, Papà non è colpa mia"- disse Will sospirando tristemente -Mi dispiace tantissimo per lei, i singhiozzi sono strazianti...
-NON È COLPA MIA- un urlo interruppe Will -PER FAVORE BASTA BASTA BASTA, NO MAMMA PERCHÈ MI HAI ABBANDONATO!!-  singhiozzava la ragazza, Will mi lanciò una occhiata stanca e spaventata. Corse da lei e si sedette su letto -tranquilla hey hey hey, sono qui tranquilla, hey, calma adesso non c'è tuo padre ci sono io, Will- Will è un ragazzo molto forte ma è anche molto emotivo, queste urla lo ferivano nel profondo. Voleva farla smettere ma lei continuava -PAPÁ PER FAVORE COSA TI HO FATTO! BASTA NO NO NO!!!!!- io guardavo la scena con un misto di paura e terrore. Mi ritrovavo molto in quella ragazza anche io prima di incontrare Will soffrivo di incubi e molto spesso mi capitava di svegliarmi di notte urlando. Lei iniziò a singhiozzare e a tirare calci e pugni contro il lettino. -NO PERCHÈ IO NON SONO IL VOSTRO GIOCATTOLO. NO- Feci una cosa strana: andai di fianco al suo lettino e iniziai a scuoterle la spalla, non si svegliava come se fosse in coma, iniziai a chiamarla ma lei continuava a tirare pugni e a urlare -NO ALLONTANATI BASTA PER FAVORE BASTA STAMMI LONTANO- -Tranquilla ci sono io tranquilla- e feci una cosa che non mi sarei mai aspettato di fare: la abbracciai.

Un dolore atroce mi esplode nel petto. Tutto il corpo mi si bloccò, non riuscivo più a muovermi. Tutta la tristezza che avevo provato negli ultimi anni si era riversata tutta insieme in quel momento. Il dolore della morte di Bianca, la non accettazione della mia sessualità, Percy Jackson, la giara, gli inferi, Eros...Tutto il male amplificato e unito a quello della ragazza, che, di male ne aveva provato tanto. Sentivo la violenza, la non accettazione, la umiliazione, il dolore, le aspettative degli altri, la poca autostima, la rabbia. Tutti insieme. Sentivo gli occhi molli, che piano piano si stavano riempiendo di lacrime. Avrei voluto urlare, ma non potevo. Le parole mi morivano in gola, bloccati da un tappo di dolore e bugie.

Quando smise di urlare mi staccai piano piano, ancora bloccato dalle cose che avevo provato.
Alzai il viso e la guardai in faccia, il suo viso perfetto era segnato da rughe sulla fronte, create dalla disperazione.
Mi girai e guardai Will negli occhi. In quel momento più che mai mi sentivo in debito con lui. Lui mi aveva liberato da tutto il dolore, lui mi aveva salvato. Io vivo per lui, grazie a lui, con lui.
Il suo viso che prima era abitato da una espressione di stupore lasciò subito il posto alla preoccupazione quando vide i miei occhi -Nico amore, usciamo a parlare. Va bene?- lo guardai riconoscere e imbarazzato. Annuì con la testa e uscimmo.

Una Ragazza Speciale ~Solangelo~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora