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La sveglia suona, come una molla mi alzo dal letto e più euforico che mai mi lavo e vesto, prendo le ultime cose e chiamo un taxi.

Fuori è ancora buio, sono le 5:00 di mattina ed io sto scaricando il veicolo dai miei bagagli dopo aver pagato il conducente, il telefono squilla.

-Buongiorno Principessa!

La sua voce dall'altra parte del telefono mi fa mancare un battito e sorrido.

-Buongiorno a te, dove sei?

Sento in sottofondo dialoghi silenziosi e un altoparlante annunciare un volo.

-Al bar, proprio davanti a te.

Mi volto verso l'enorme vetrata che mi separa dall'interno dell'edificio e la vedo lì, con una tazza fumante in una mano e l'altra a tenere il telefono all'orecchio, mi fa l'occhiolino e mi sorride, attacco e mi affretto ad entrare, fa un freddo cane e lo sbalzo di temperatura appena entro mi coccola.

La raggiungo con il cappuccio della felpa calato sulla testa, lo zaino su una spalla e la valigia nella mano sinistra.
Ha un pantalone della tuta, scarpe da ginnastica e il piumino nero da cui esce il cappuccio di una felpa.
Ci salutiamo con un bacio sulla guancia e mi siedo ad ordinare la colazione, mentre bevo il mio cappuccino con cacao allungo lo sguardo ai suoi piedi, dove trovo lo zaino che aveva a casa mia e una valigia nera con scritto in alto a destra in corsivo il suo nome.

Siamo in fila per entrare nell'aereo, abbiamo lasciato i bagagli al deposito per farli viaggiare in stiva, spero non li perdano. Mi guardo intorno alla ricerca di qualche macchina fotografica di troppo ma non vedo nulla, ho ancora il cappuccio che mi copre ma non si sa mai, Megan invece ogni tanto lancia uno sguardo al telefono pensierosa.

-Ti turba qualcosa?

I suoi occhioni incontrano i miei e mi sorride.

-Mamma vuole essere avvisata al momento della partenza e dell'atterraggio, sennò le viene l'ansia. Prima di uscire mi ha fatto un sacco di raccomandazioni.

Mi mordo il labbro, magari non voleva che partisse con me.

-Dice che devo stare attenta a cosa mangio, alla sicurezza in mare, a mettermi la crema solare e quella dopo sole... insomma, mamma è un pò paranoica.

Mi rilasso e annuisco, meglio che avvisi anche la mia è da un pò di giorni che non la sento.

-Mamma sto partendo, ti faccio sapere appena arrivo. Un bacio.

Spedisco il messaggio ed entriamo nel tunnel che porta all'aereo, entrambi con gli zaini in spalla, uno vicino all'altra.
Faccio entrare prima lei e successivamente io, la hostess sulla porta incrocia il mio sguardo e sgrana gli occhi, prontamente mi porto l'indice davanti alla bocca. Se si azzarda a chiamare qualche paparazzo potrei non rispondere delle mie azioni, lei però scuote velocemente la testa dal basso verso l'alto.
Faccio accomodare Megan vicino al vetro ed io sistemo i nostri zaini nel porta bagagli sulle nostre teste, la ragazza al mio fianco si leva il piumino, rimanendo con la felpa grigia stampata " F R I E N D S ", non riesco a trattenere il commento.

-E io sarei il vecchietto?

Lei in risposta alza un sopracciglio ed incrocia le braccia al petto, facendo aderire l'enorme felpa.

-Qualcosa contro la mia felpa.

Alzo le mani in segno di resa e lei si accomoda sulle schienale mormorando un "bene".

L'hostess che mi ha riconosciuto comincia a darci tutte le spiegazioni che ci potrebbero servire in caso di problemi, mentre fa quello strano balletto però i suoi occhi incontrano spesso i miei e Megan se ne accorge.
Si avvicina al mio orecchio e mi sussurra, la sua voce così bassa e il suo fiato caldo mi fanno venire i brividi, un guizzo nei pantaloni mi mette in allerta, facendo aderire i jeans.

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