Mio fratello e Mevis dopo cena si dileguano, mia sorella va a dormire, mamma pulisce la cucina e Susan crolla sul divano.
Prendo mia nipote in braccio e vado con Megan nella sua stanza dove mi aiuta ad aprire il letto e a rimboccarle le coperte, Susan sospira beata e chiudo la porta, Meg sta per scendere al piano di sotto ma io la fermo per un polso, mi osserva confusa con un leggero sorriso sulle labbra, le faccio segno di seguirmi e la trascino fino alla porta di legno nero con la maniglia d'oro, la abbasso ed apro la porta, entrare dopo così tanto tempo in queste quattro mura mi fa salire la nostalgia, Megan entra dopo di me e si guarda intorno.-È la tua camera?
Annuisco mentre si guarda in giro ed io mi siedo sul letto coperto dal piumino con la stampa di una qualche parte dell'universo, la osservo mentre si ferma a curiosare per la camera tra fotografie, medaglie, poster e libri impolverati.
-Che carino che eri, quanti anni avevi?
-Ero?
Chiedo alzando un sopracciglio facendo il finto pavone, lei sorride furba e mi fa vedere la foto, c'è un mini me sporco di fango con la maglietta logora rossa e i pantaloncini abbinati da calcio, ho le ciocche dei capelli disordinate e incrostate di fango, gli occhi verdi che brillano e un sorriso innocente.
-Dieci.
-Un bimbo, che adorabile!
Torna a guardare la foto e la ripone al suo posto sulla mensola, poi passa davanti ad un poster che speravo di aver buttato ma a quanto pare no... Megan si volta ridendo mentre mi indica la pornostar nuda in ginocchio con un enorme lecca lecca infilato in mezzo al seno mentre con la lingua lecca la punta.
-Oddio...
Megan ride ancora più forte mentre io mi copro gli occhi con entrambe le mani e mi butto di schiena sul materasso.
-Dai chiuderò un occhio, anche se non capisco come faccia a piacerti una così, ha le tette finte e le labbra gonfiate... praticamente è plastica.
-Meg... non è il genere di donna che guardo ora, le preferisco vere.
Poi ci penso un pò su e la mia bocca inizia a parlare.
-In realtà... ho testato un seno finto, solo una volta, non mi è piaciuto e non ho più voluto provare, è stata l'esperienza più brutta della mia vita.
Megan incrocia le braccia al petto mettendo il peso su una gamba.
-Pff... vabbè, dovrei chiedere a quel letto se stai dicendo la verità.
Torno a guardarla tirandomi su con i gomiti.
-Sai Meg... su questo letto ho fatto parecchie esperienze...
La sua espressione muta in puro disgusto ma mi sbrigo a continuare.
-Ma non ho permesso mai a nessuna di dormirci...
Con la stessa velocità di uno schiocco di dita la sua espressione cambia lasciando spazio al puro stupore, mi osserva attentamente ed io mi alzo per andarle incontro, quando siamo a pochi centimetri di distanza le accarezzo una guancia e lei trattiene il respiro.
-Tu sei la prima con cui ho dormito, Meg...
Mi osserva con quei grandi occhi ambrati e le pagliuzze dorate brillano, i nostri volti si avvicinano sempre di più ma prima che possa anche solo sfiorarle le labbra qualcuno si schiarisce la gola, Meg come una molla si allontana e io mi volto verso mio fratello innervosito per l'interruzione.
-Che c'è?
Ci osserva divertito con la spalla contro lo stipite della porta, poi con una spinta del bacino si rimette in piedi.
-Mevis deve tornare a casa...
Dice in fine guardando Megan, lei annuisce e a passo svelto esce dalla stanza, incrocio le braccia tornando a trucidare mio fratello con lo sguardo e lui mi fa la linguaccia.
-Sei serio?
-Ci metti troppo, ficcale quella dannata lingua in gola invece di fare queste scene da film romantico.
Alzo gli occhi al cielo e sciolgo le braccia esasperato, esco senza degnarlo di uno sguardo e lui ridacchia.
-Dai lo sai che ti voglio bene.
-Joshwa non dire niente, non dire, niente.
Sospira e mi affianca.
-Va bene, sono stato uno stronzo mi perdoni?
Gli do un pugno sulla spalla facendolo cadere su un divano mentre Mevis e Megan ci guardano a occhi e bocca aperti, Josh fa qualche verso di lamento e si alza per avvicinarsi a noi.
-Alexander!
Mi rimprovera mamma, alzo le mani in segno di scuse e lei sospira, saluta Mevis e Megan per poi andare in camera, non prima di avermi lanciato un'occhiataccia di ammonimento. Mi scappa un sorriso e le strizzo l'occhio.
-Allora... buonanotte.
Dico ad entrambe ma continuando a guardare Megan che tiene lo sguardo basso.
-Notte ragazzi.
Dice Mevis osservando Josh che si massaggia una spalla ma che resta a guardare lei, con una mossa veloce prendo Megan e la stringo a me, il suo corpo si irrigidisce appena ma poi le sue braccia mi avvolgono la vita e il suo viso affonda nel mio petto, le accarezzo la schiena e poso il mento sulla sua testa, le stampo un bacio in fronte e lei sorride, tornando ad avere quell'espressione allegra di sempre.
Mio fratello ci guarda felice e mi strizza un occhio a cui rispondo alzando un dito medio dalla schiena di Meg, mentre Mevis ci osserva intenerita con il labbro inferiore tra i denti, quando escono di casa mi sento l'aria mancare.-Siete carini insieme, sembrate una coppia di tredicenni che non sanno come comportarsi.
-Sei una testa di cazzo.
-Dai ti ho detto scusa!
-Non me ne frega nulla, non sei perdonato, così la prossima volta ti fai gli affari tuoi.
Prendo il giacchetto e le chiavi della macchina e prima di andarmene lui mi stringe in un abbraccio, rilasso i muscoli e ricambio, mi osserva con un sorriso furbo e prima che me ne renda conto ho le sue labbra sulle mie, inarco un sopracciglio e gli lecco il labbro inferiore facendolo staccare inorridito.
-Ma che fai?
Mi chiede mentre con la manica della maglietta si strofina la bocca.
-Hai iniziato tu!
Alzo le mani in segno di difesa ed esco prima che possa ribattere.
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Travel with me
ChickLitAlexander, uomo ricco di famiglia, ha necessità di uscire per un po' dagli schemi opprimenti e svagare dal lavoro. Non avendo però amici che possano accompagnarlo un giorno gli viene organizzato un appuntamento al buio. Cosa accadrà durante questa a...