SIDNEY
Da Travis
Domani. Ore 8:00. Casa mia. Chiedi indicazioni ad Abigail.Se proprio volete saperlo, non sono le 8. Mancano cinque minuti alle 10.
Questo si chiama ritardo ed è quello che succede quando il tuo datore di lavoro ti avvisa dei tuoi compiti per il giorno dopo alle tre di notte, mentre dormi beata e sogni unicorni.
Sembrerebbe proprio che i messaggi dell'ultimo minuto gli piacciano proprio tanto.
È come se si divertisse a portarti al limite e poi a vederti crollare, nel modo che decide lui quando decide lui.
È un sadico. Un sadico uomo delle caverne.
Stringo il naso con le dita e faccio un respiro profondo per evitare di dare di matto davanti a tutto il vicinato e ad una serie di bambini isterici, che corrono e strillano come se non ci fosse un domani.
Insulse bestioline!
Matto il piede a terra e porto di nuovo la mano sul campanello. La lascio lì.
Prima o poi si stancherà di sentire questo rumore martellante e verrà ad aprire. Ne sono certa.
Qualche minuto dopo, dei passi si rincorrono veloci e pesanti e si avvicinano alla porta che si apre di scatto.
<Potevi essere solo tu ragazzina. Una matta ecco cosa sei. Una matta in ritardo.> Mi afferra il polso e mi tira dentro sbattendo la porta alle mie spalle.
<Sarei io la matta? Io? Non sarei in ritardo se il mio datore di lavoro sadico e cavernicolo mi avesse avvisato ad un orario decente.> Strillo come una pazza per poi ritrovarmi attaccata con le spalle alla porta chiusa.
Lo guardo attentamente e capisco perché non sia venuto immediatamente ad aprire alla porta.
I suoi capelli sono bagnati all'inverosimile. Talmente tanto che fanno cadere una miriade di gocce sul suo torace nudo e bagnato.
Le gocce maledette percorrono lentamente i suoi addominali, per poi scomparire più in giù, dietro ad un telo bianco attorcigliato alla bene e meglio attorno alla vita.
È destino che io debba vederlo sempre in atteggiamenti sexy. Un destino crudele.
<Sei pazza> È ad un passo da me.
<Tu sei un cavernicolo. Vedi chi sta messo peggio.> Il passo che prima ci separava non ci separa più.
<Sei isterica.> Il suo alito caldo mi solletica le labbra.
<Sei un sadico.> Le mie mani sono sul suo petto.
L'intento è quello di respingerlo, ma la realtà è un'altra.
<Sei saccente.> Ruggisce con forza. La sua fronte è sulla mia.
<Sei stronzo.> Doveva risultare un'offesa ma in realtà esce fuori in maniera totalmente differente.
È un attimo. Proprio come quel giorno a casa mia. Le sue labbra sono sulle mie e si muovono fameliche.
Mi afferra i polsi e li blocca ai lati della mia testa. Cerco di liberarmi, ma la sua forza è maggiore rispetto alla mia. E cedo. Lasciando che sia lui a guidare il gioco.
Con la lingua traccia un percorso immaginario che parte dal lobo del mio orecchio ed arriva alla mia clavicola.
Sento solo brividi. Brividi di piacere, che percorrono tutto il mio corpo.
Afferro il suo labbro inferiore tra i denti e succhio, strappandogli un gemito che gli fa perdere il controllo sulle mie mani.
Mi lascia libera e ne approfitto per tirarlo ancora di più a me.
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Sii la mia luce
ChickLitTravis McGregor non ha affrontato nulla di semplice nella sua vita. Vittima del traffico di minori quando era solo un neonato, ritrova la sua famiglia dopo ben trentuno anni. Quando tutto sembra andare per il meglio però, un evento improvviso cam...