Capitolo 14

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*Avviso*
Ciao ragazze, vi avviso che DOMENICA rimuoverò i primi tre libri di questa serie per revisionarli nuovamente con calma. Mi sono resa conto che ci sono ancora delle cose da cambiare, dei tempi da correggere perché tra un libro ed un altro non coincidono.

Pubblicherò questo avviso anche sulla mia bacheca. Quindi se state leggendo uno di quei libri, affrettatevi.

Vi ringrazio. Buona lettura.


















SIDNEY

Sono passate esattamente due settimane da quella che doveva essere una delle giornate più belle della mia vita, che invece si è trasformata in un incubo.

Dopo la caduta dalle scale, ho perso i sensi. Credo di averli recuperati per la prima volta mentre mi sistemavano al meglio sulla barella, ricordo l'infermiera che gentilmente mi teneva la mano. La seconda volta è stato in ambulanza, quando ho sentito la stessa infermiera leggere i miei parametri vitali al dottore. Li ho definitivamente recuperati in ospedale, anche se temevo sempre di svenire di nuovo da un momento all'altro.

I medici mi hanno subito visitata. Due costole rotte, un polso slogato, ed un allucinante trauma cranico sono stati il mio bottino di guerra. Non ero molto meravigliata quando me l'hanno comunicato. Sono sempre stata una tipa deboluccia. E quelle scale erano davvero tante.

Gli infermieri mi hanno fasciato il polso e, per la sanità mentale di Abigail, anche le costole. La mia pazza amica ha avuto una scarica di adrenalina quando mi ha vista. Per un attimo ho creduto potesse essere in grado di staccare la testa a tutto il personale presente in stanza. Piano piano si è placata ed anche la scarica di adrenalina è scemata.

Dopo Abigail è stata la volta di Alan. Appena mi ha vista conciata in quel modo, ha stretto i pugni e serrato la mandibola. Una reazione sicuramente contenuta, ma importante per me. Mi ha fatto capire quanto mi consideri parte della famiglia. Dopo essersi accertato delle mie condizioni, la sua parte da procuratore ha prevalso su tutto il resto e mi ha invitato a sporgere denuncia nei riguardi di Tiffany. Ho rifiutato. La sua amica Ana, subito dopo essere venuta a conoscenza dell'accaduto, ha deciso di darle un ulteriore sostegno, portandola in una clinica psichiatrica. Non mi andava di sparare sulla croce rossa, per cui ho lasciato tutto al suo posto.

Dopo le visite di tutti i componenti della famiglia McGregor, mi aspettavo che la persona più importante venisse a farmi visita. Travis non è venuto.

Sarà impegnato con il lavoro, mi sono detta. Verrà sicuramente domani, mi sono detta. Non è venuto.

Il secondo giorno in ospedale è stato sicuramente meno traumatico e meno turbolento del primo. Abigail è passata a farmi visita la mattina presto, portandomi tutto l'occorrente per la giornata, e la successiva. I dottori hanno preferito non dimettermi subito. Tenere in osservazione il trauma cranico era molto importante. Nel pomeriggio è passato Alan, invece, mi ha portato delle riviste ed il mio computer portatile. Travis non è venuto.

C'è un serial killer in città, mi sono detta. Gli starà dando la caccia mi sono detta. Verrà domani, mi sono detta. Non è venuto.

Inutile dire che non è venuto nemmeno il giorno dopo. E nemmeno quello dopo ancora. Non vedo Travis da quella mattina di due settimane fa e la cosa mi sta devastando. Non riesco a capire quali siano i miei sentimenti in merito. Se da un lato provo dispiacere per la sua assenza. Dall'altro provo solo una grande delusione per questa sua mancanza.

Ho provato a parlare con Abigail della questione, ma non c'è stato verso. So che è a conoscenza dei fatti, Alan me lo ha confermato, ma fa finta che nulla sia successo. "Travis è un argomento tabù."

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