Capitolo 13

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SIDNEY

Non ho mai dormito così bene in vita mia.

Non ho mai provato questa sensazione di pace e di calore. È come se tutto fosse tornato al proprio posto e non dovessi preoccuparmi più di niente.

Tento di muovermi leggermente, ma la posizione me lo impedisce.

Le mie gambe sono chiuse tra quelle di Travis, il mio corpo è completamente appoggiato al suo e le sue braccia circondano la mia vita.

Devo andare al bagno. Necessariamente.

Cerco di muovermi per liberarmi dalla stretta asfissiante, ma non ci riesco. Sbuffo. Mi rilasso un momento e poi ritento. Ho tutti i muscoli in contrazione.

<Ragazzina smettila di muoverti.> L'uomo delle caverne al mio fianco riesce a stringere la presa sul mio corpo, impedendomi di muovermi.

<Devo andare al bagno Travis.> La mia voce esce come un sussurro. Vorrei che questa cosa, qualunque cosa sia, non finisca mai.

<E va bene. Hai cinque minuti. Dopodiché ti rivoglio qui.>

Mi alzo lentamente e mi ritrovo a fissarlo. É steso supino sul letto. Le gambe, fino alla vita, sono nascoste da un lenzuolo bianco che copre la sua nudità. Il petto è nudo. E a spiccare, oltre ai suoi addominali che sembrano d'acciaio, é quel soprannome tatuato:"Babydoll". Bambolina. Chissà a chi è dedicato.

Il suo volto é coperto dal bicipite. Le uniche cose che spuntano sono le labbra, davvero rosse, tumide a causa dei baci, e i suoi capelli tutti scompigliati.

<Hai cambiato idea per caso, ragazzina?> Il suo tono di voce è così rude, che una fitta mi colpisce al basso ventre.

Sparisco velocemente in bagno, prima che possa anche solo fare qualcosa.

Chiudo la porta a chiave e lo sento ridere.

Ad un tratto, dopo aver fatto tutto quello che dovevo di urgenza fare, mentre lavo le mani, sento un rumore sordo provenire dalla stanza.

Prima che possa dire qualcosa, chiedere a Trevis se è tutto apposto, sento proprio la sua voce.

<Che ci fai qui?> Il suo tono di voce si alza all'inverosimile, come se volesse farmi ascoltare.

<Dov'è? Dimmi dov'è?> L'urlo che esce dalla bocca di Tiffany è disumano. Talmente tanto che un brivido freddo mi percorre tutta la schiena.

Sapevo che prima o poi sarebbe successo.

<Chi? Non c'è nessuno qui.> Travis risponde in maniera così calma, che ti porta a credere a quello che sta dicendo.  Se fossi al posto di Tiffany, sicuramente ci crederei.

Sento dei passi, l'aria che si sposta. Per qualche minuto non sento più niente e sono tentata ad aprire la porta.

<Scusami. Perdonami. Sono stata così stupida a dubitare di te. Mi dispiace tanto.> Il suo tono di voce cambia nuovamente. Adesso è molto più calmo, quasi soddisfatto.

Non sento più parte della conversazione, perché lei e Travis hanno cominciato a sussurrare.

Mi siedo davanti alla porta ed aspetto. Non uscirò dal bagno. Aspetterò che vada via.

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