Capitolo 8

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Stasera dormo a casa di bea.
Metto una sua tuta e lascio addosso la felpa di Arianna per andare a dormire.
Non penso nemmeno a togliermi quel poco di mascara che ho sulle ciglia, sono veramente stanca.
*4:26 a.m*
Ho dormito 4 ore e adesso sono sveglia.
Non mi capita quasi mai di svegliarmi durante la notte, ed è odioso.
Infilo gli auricolari e riprovo a dormire.
Quando riapro gli occhi vedo Beatrice quasi buttarmi dal letto.
Capisco che sono le 6.
"Evaa, perdi l'autobus, muoviti!"
Mugugno qualcosa di incomprensibile e mi alzo. In bagno per poco non mi spavento del mio riflesso: mascara colato, capelli gonfi e senza una forma, occhiaie nere.
Cerco di darmi una sistemata e, con ancora un biscotto in bocca, ci dirigiamo verso la fermata dell'autobus.
Vediamo Alessia, Barbara e Cristina e le raggiungiamo.
"Ieri non vi ho viste qui" dico una volta che ho la loro attenzione.
"Ieri a scuola ci siete andate solo tu e Arianna"
"Ma non avete detto niente..."
Si guardano e mi fanno spallucce.
Non usiamo il nostro gruppo su WhatsApp da troppo. Ogni tanto sembra che i rapporti si perdano ma in fin dei conti ci vediamo anche spesso, e sicuramente non sarà la quantità di messaggi che inviamo a stabilire il grado della nostra amicizia.
"Aooo"
Mi giro di scatto e vedo Arianna venirci incontro.
Indossa i suoi soliti pantaloni cachi larghi e una felpa enorme, tutto accompagnato dal suo immancabile cappellino.
Ultimamente viene spesso a scuola, dovrei iniziare a preoccuparmi.
Gradualmente entriamo tutte sull'autobus: già solo noi sei lo riempiamo.
Optiamo per i posti infondo.
Io capito tra cristina e arianna, fantastico.
Infilo le cuffiette e mi appoggio al sedile, adesso non esisto più, non sarei in grado di formulare un discorso di senso compiuto. D'altronde sono giustificata: è mattina.
Cristina decide comunque di rompere il silenzio:
"Raga, è da tanto che non ci ritroviamo tutte insieme, andiamo al bar?"
"C'era bisogno di chiederlo?" chiede a sua volta Arianna
"Sarà la trentesima volta che entro in seconda ora in due mesi, ma per me va bene" le rispondo io.
Intanto Alessia e Beatrice stanno discutendo su qualche cazzata.
Fidatevi di me, queste due finiranno per sposarsi. Beh, se solo non fosse che mia cugina è etero, non sono mai riuscita a deviarla dal lato oscuro, non mi arrenderò però.
Una volta scesi andiamo direttamente al nostro bar. Il barista, un signore anziano, ormai ci conosce bene.
Le altre vanno a sedersi, mentre io ordino per tutte.
"Io, cristina e ale vogliamo un caffè macchiatoo" mi urla bea.
Arianna non si è nemmeno resa conto che siamo arrivate al bar probabilmente, è da tutta la mattinata che per qualche motivo sta attaccata al cellulare.
Vabbè, faccio io.
"Dunque, tre caffè macchiati, un cappuccino per me, e un caffè lungo".
Distribuisco tutto alle ragazze.
Arianna alza lo sguardo su di me, poi lo abbassa sul suo caffè.
"Ma io non ti avevo detto niente" dice infine
"Lo so, eri in coma, ma solitamente prendi questo"
Accenna un sorriso, non mi aspettavo affatto una reazione del genere.
Finiamo di rifare colazione e optiamo per andare in centro. Stiamo per un pò in uno spiazzo dove la gente entra ed esce dagli uffici e dai negozi, tutti proseguono tranquillamente con le loro vite.
Noi ci sediamo su delle panchine e fumiamo indisturbatamente.
Arianna che è accanto a me chiede:
"Da quanto conosci Amedeo?"
"Abbiamo fatto asilo e i primi anni di elementari insieme, poi abbiamo perso i rapporti"
"Conosci tutti, sei peggio di mia madre"
Sorrido.
"Oggi vai da lui?" chiedo stavolta io
"No, faccio altro" ha lo sguardo perso nel vuoto, è molto vaga.
Devo pensare male?

Le lezioni passano velocemente, oggi ho fatto tre ore di laboratori d'arte, quindi è stato piacevole.
All'uscita, davanti la mia scuola, vedo Arianna in piedi accanto al motorino.
"Ao che fai qui?"
"C'è stato un problema con gli autobus delle 14:00, noi siamo andate a casa con quello prima. Adesso bea mi ha costretto a venirti a prendere".
"Pora, l'hanno disturbata" dico ironicamente.
"E guarda caso sempre per colpa tua" aggiunge lei.
Le lancio un'occhiata e saliamo sul motorino. Mi aggrappo a lei e partiamo.
Lei potrebbe andare benissimo a scuola così, ma prende l'autobus per me e le altre, altrimenti non ci vediamo mai.
Sembra una cosa carina? Beh, non lo è.
Mi scende davanti casa. Quando mi dirigo verso il portone mi dice:
"Comunque prego eh!"
"Nah, guidi male" le rispondo.
Mi mostra il dito medio e riparte.
Questa è letteralmente in breve ogni conversazione tra me e Arianna.

Questo capitolo è un pò noioso, il prossimo invece mi piace un sacco. Questo serviva per legare un pò🧚‍♀️

Un'ultima sigaretta♡ARIETE♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora