capitolo 20

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Guardiamo le strade rimanere dietro di noi mentre ci muoviamo sul treno.
Io sono ancora appoggiata ad Arianna ed entrambe cerchiamo di non addormentarci.
Dovremmo arrivare a Potenza per l'1:00, quindi ci dovrebbe essere ancora qualche locale aperto. La nostra meta non ha posti particolari da visitare, soprattutto di notte, quindi puntiamo per lo più sui locali.
Arianna prende il telefono e scatta una foto ad entrambe, la salva, ma non la pubblica.
Nella foto io sono stretta a lei e mi copro il viso con una mano, lei gonfia le guance e strizza un occhio.
Dobbiamo pur trovare un modo per trascorrere tre ore di viaggio. Lei sembra leggermi nel pensiero quando dice:
"Facciamo qualcosa di interessante, non so... qual è stata la tua prima impressione su di me?". Mi lascia un pò spiazzata, ci penso qualche secondo e cerco di rispondere ugualmente.
"mh...quando ti ho conosciuta già ti conoscevo, quindi la primissima impressione quando Marco mi ha parlato di te è stata <ma da dove è sbucata questa?>". Mi guarda fingendo di essersi offesa e io continuo "...poi ti ho conosciuta di persona e ho pensato che sei una grandissima stronza, e che non sarei mai riuscita ad andare d'accordo con te".
"e adesso non riesci a fare a meno di me" continua lei.
Alzo gli occhi al cielo in modo ironico e chiedo:
"la tua prima impressione su di me invece?"
"calcola che Alessia mi ha parlato la prima volta di te come 'la cugina figa di Bea' " rido mentre prosegue "appena ti ho conosciuta ho pensato che almeno hai carattere, anche se ci scontravamo per qualsiasi cosa"
"certe cose non cambiano" le dico.
"all'incirca" mi risponde.
Per tutto il viaggio mettiamo musica gasante per rimanere sveglie e cerchiamo di parlare molto, escono fuori anche argomenti piuttosto pesanti per essere affrontati a quest'ora, ma entrambe la pensiamo allo stesso modo su ogni tema sociale. Abbiamo notato entrambe che in realtà andiamo molto più d'accordo di quanto pensiamo, le battutine e le sottili prese per il culo però, restano immancabili.
Manca ancora un'ora di viaggio, siamo entrambe sedute normalmente sui sedili e stiamo col cellulare.
Apro tik tok e nella pagina dei "per te" vedo un video di Arianna pubblicato un minuto fa. Quella nel video sono io, con addosso una felpa enorme, che mi muovo in modo piuttosto goffo e canto sulle note di "la vita veramente". Avevo completamente rimosso dalla mia mente questo video, avevo preso il telefono di Arianna e poi lo avevo salvato nelle bozze, ma non pensavo lo pubblicasse.
Nella descrizione c'è scritto "video troppo cute per rimanere nelle bozze😾". Mi giro verso Arianna girando anche il telefono per farle vedere lo schermo, rido e dico:
"non ci credo, l'hai pubblicato"
"è un bel video" mi risponde vaga.
Apro curiosa i commenti, molti sono di apprezzamento sul mio aspetto fisico, altri dicono addirittura "se non è una dichiarazione questa..." o altri, imperterriti, scrivono "dovevi taggarcela!".
Ottimo, il pubblico mi ama.

Mancano tre quarti d'ora, sono sdraiata sui sedili con la testa poggiata sulle gambe di Arianna e le ginocchia non distese. Lei mi guarda e ogni tanto mi sistema i capelli spostandomeli dal viso. Posso vedere i suoi occhi brillare, ogni tanto mi chiedo come ci veda la gente da fuori: ci prendiamo in giro ma siamo dolci, ci fissiamo per ore ma allo stesso tempo alziamo gli occhi al cielo alla vista dell'altra, a volte dimostriamo anche più affetto del solito e ci facciamo addirittura complimenti, seppur lievemente camuffati da un velo di ironia, siamo veramente esasperanti.
Arianna si stende leggermente in avanti per appoggiare il telefono, tenendomi con l'altro braccio per non farmi scivolare.
Mi tiro su e vedo che sta avviando un tik tok, appena parte riconosco subito la canzone. Stringo il pugno fingendo che sia un microfono e canto in maniera impercettibile l'audio:
"preferirei del verde tutto intorno,
vesiti da Sandra che io faccio il tuo Raimondo,
ti presterò i miei soldi per venirmi a trovare
ti presterò i miei soldi per venirmi a trovare
ci vorrebbe una notte una notte una notte, soltanto per viaggiare...".
In questo momento non esiste canzone più azzeccata.
Nel frattempo Arianna mi guarda e sorride curvando solo le labbra, io faccio lo stesso e a fine video mi avvicina a sè mettendo la sua mano sul mio fianco. Riguardando il video mi rendo conto di quanto sia vero quello che Alessia, Cristina, Barbara e Bea dicono di noi. Non mi ero mai resa conto di come guardassi Arianna. Entrambe ci lanciamo sguardi particolari, magnetici.
Lei salva il video ma anche stavolta non pubblica niente, oltre perchè sa che non ci tengo, lo fa perchè è meglio che Ale e Marco non vedano dove stiamo andando, almeno fino al nostro ritorno.

Di colpo apro gli occhi, lo stridere delle rotaie del treno mi fa sussultare. Mi trovo con la testa appoggiata alle gambe di Arianna, lei ha una mano sul mio fianco, messa per tenermi, e l'altra sulla mia pancia, e dorme con la testa sullo schienale.
Mi alzo e, scrollandola lievemente, la sveglio. Appena apre gli occhi si guarda intorno per due secondi smarrita, come per riconnettersi alla realtà, e poi, vedendomi pericolosamente vicina a lei mi sorride.
Scendiamo dal treno e cerchiamo immediatamente un bar, ora siamo abbastanza sveglie per camminare tra le strade di Potenza senza rischiare la vita.
Vediamo l'insegna e la porta trasparente illuminate di un bar e ci entriamo.
Stiamo in piedi al bancone e ordiniamo da bere. Ci sono persone che ballano, altre sbronze che ridono ininterrottamente da quando siamo entrate e altre ancora che stanno sedute e bevono regolarmente.
Ci passano dietro delle ragazze che vanno a ballare e in lontananza noto che sono entrati due ragazzi molto ubriachi che hanno comportamenti piuttosto molesti. Non ci do molto peso fino a quando non si avvicinano al bancone.
Arianna mi prende dai fianchi in maniera non troppo evidente e mi tira un pò indietro quando loro sono più vicini. Fortunatamente alla fine prendono solo da bere e non ci considerano. Mi giro ugualmente verso Arianna, che ancora la sua mano su di me, e le sorrido abbassando lo sguardo.
Facciamo qualche battuta e ridiamo vedendo un paio di persone non reggersi in piedi mentre ballano sui tavoli. Dopo un pò entrambe non ce la facciamo più.
"mi annoio, ce ne andiamo?" mi chiede.
"subito."
Entrando nel bar, prima, avevo visto un parchetto qui vicino, quindi una volta uscite propongo indicando il posto:
"potremmo andare lì".
Siamo entrambe un pò brille, ma con un pò di alcool nel corpo si sta meglio, è risaputo.
Nel parchetto non c'è nessuno, nonostante si trovi accanto ad un bar molto popolato.
Ci sediamo sul prato, si accende una sigaretta e dopo aver fatto un tiro me la passa. Ad accoccolarsi all'altra stavolta è lei.
"fa freddo" sussurra e poi fa un altro tiro.
Io mi avvicino meglio e avvolgo il mio braccio attorno alla sua vita.
D'un tratto ho un'illuminazione.
"ma dopodomani è il tuo compleanno!" .
Prima di rispondere sospira e ride.
"non me lo ricordare"
"dai perché? dobbiamo fare qualcosa"
"si, ma niente di che, è il giorno in cui torniamo a Roma".
"mh...".
Non ho la più pallida idea di cosa comprarle, ci penserò domani.
"A che ora è il treno per Napoli?" le chiedo.
"tra venti minuti".
"hai intenzione di alzarti?" chiedo nuovamente.
"tu hai intenzione di fare altre domande?"
"si(?)"
"no(?)".
Le do una lieve testata e lei ride.
Poco dopo ci avviamo per la stazione, per le strade passa gente un pò strana, ma fortunatamente non ci succede niente.
Anche stavolta siamo in treno da sole, prendiamo posto.
"Ale e Marco ti hanno chiamata?" domanda.
Controllo il registro chiamate del cellulare e le rispondo un "no" scrollando la testa.
"chissà in che condizioni sono..." continua.
"chissà se sono ancora vivi".
Si gira verso di me, io faccio lo stesso, siamo due deficienti.
"che sei bella..." mi sussurra senza spostare i suoi occhi dal mio viso.
"potrei dire lo stesso" dico senza un briciolo d'imbarazzo.
"... ma non lo farò" continuo a guardarla dritta negli occhi.
Fa un gesto esasperato con la mano e mi dice:
"se non lo dicevi non eri tu".
Mi stringo nelle spalle. Non ho ancora distolto gli occhi da lei, forse sembrerò anche inquetante.

Quando apro gli occhi mi ritrovo aggrappata ad Arianna e la sua testa sprofonda nel mio petto. Anche se mi dispiace interrompere quel momento di pace, devo svegliarla, di nuovo.
Le accarezzo il viso...
"arianna, dobbiamo scendere".
"cavolo se non è bella..." sussurro poi.
Lei si sveglia e cerca i miei occhi con lo sguardo, quando li trova mi fa un'aria fierissima. Avrà sicuramente sentito.
"non montarti la testa!", le do una leggera gomitata.
Scendiamo e torniamo a quel maledetto festino.
"tornate dal viaggio più inutile che potessimo fare".
"l'importante era fare qualcosa di più interessante di questo" mi risponde alludendo al festino.
Marco e Ale dormono stesi in giardino. Io e Arianna ci guardiamo, abbiamo avuto la stessa idea all'incirca.
Prendo una foglia enorme che si trova lì accanto e faccio il solletico a Marco finchè non si solleva di scatto, Arianna passa alle maniere forti: preme sull'addome di Alessio che si sveglia altrettanto allarmato.
"ma dov'eravate? in qualsiasi posto fosse, non potevate stare lì?!" ci dice Marco masticando le parole.
Ah, poveri ragazzi innocenti...

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muahahah, so che mi state odiando, ma RESPECT sono più di 1600 parole 😔🤚.

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