Dopo le lezioni mi sbrigo ad uscire in fretta dalla classe, mi scoppia la testa.
Davanti al cancello trovo Arianna in piedi accanto a un gruppo di ragazzi che urlano parole incomprensibili. Mi avvicino a lei e le chiedo:
"Come mai qui?"
"Sono uscita adesso. Tanto dovevamo prendere l'autobus insieme, no?"
Sorrido e annuisco.
"E volevo anche dirti che andiamo domani mattina a Napoli"
"Ahh menomale! Dovevano interrogarmi in chimica". Intanto ci avviamo verso il terminal.
"Alessio viene con noi?" chiedo curiosa.
"È già lì da un pò. Prepara una valigia, stiamo lì per qualche giorno..."
"E dove ci mette Marco a tutti quanti?"
"Non farti troppe domande, al massimo dormiamo per terra"
"Ottimo" dico infine io.
Sull'autobus do una cuffietta ad Arianna e addirittura faccio scegliere a lei la musica da mettere. Abbiamo praticamente gli stessi gusti musicali seppur ascoltiamo molti artisti differenti. Fa partire i Twenty One Pilots.
"Mh, prevedibile" le faccio io.
Lei si gira a guardarmi e mi rivolge uno sguardo basso ironico.
Siamo vicini a casa mia, adesso dovremmo dividerci, ma sapete una cosa?
"Vuoi salire? I miei sono a lavoro"
"Ma si, non vedo l'ora di mangiare la tua fantastica pasta" dice lei ironica.
"Eh no, se sali cucini tu".
Nel frattempo siamo davanti casa mia, sfilo le chiavi dalla tasca ed entriamo. La sento sussurrare in riposta dietro le mie spalle un "che palle".
Non capisco perché odi così tanto cucinare, e soprattutto perché è andata a vivere da sola se sapeva di doverlo fare tutti i giorni.
Mi siedo sul divano e la incito:
"Dai, aspetto"
"Che prepotenza!"
Scoppio a ridere quando versa la salsa di pomodoro e impreca perchè si schizza.
"Dov'è il basilico?" mi chiede.
Mi alzo sulle punte dei piedi per cercare di prenderlo sul ripiano in alto, ma i miei 160cm non me lo permettono.
Arianna si avvicina e con aria fierissima lo prende senza alcun sforzo. Sembra che io le faccia quasi tenerezza.
"Dopotutto sono solo 13 cm di differenza..." commenta con un sorrissino strafottente sul viso.
"Vedo che allora puoi fare benissimo da sola".
Mi butto sul divano, sono esausta. Improvvisamente sento "brioschi" a tutto volume, mi giro e vedo Arianna che nel giro di 20 secondi ha collegato la piccola cassa bluetooth che tengo in cucina, al cellulare.
Lei sa che al ritornello di questa canzone impazzisco. Mi guarda per qualche istante, poi torna alla sua pasta canticchiando.
Io mi alzo e la vedo in difficoltà mentre scola la pasta. La aiuto e per poco non brucia sia le sue mani che le mie.
Facciamo entrambe schifo in cucina, si era capito, sì?
Mi siedo sul bancone e lei incastra, dal basso, il suo sguardo con il mio. Appoggia le mani al bancone, come a circondare le mie gambe. Mi guarda in modo particolare, e quando lo fa non riesco a distogliere lo sguardo. Infatti è lei a girarsi e iniziare a mettere la pasta nei piatti.
Dopo mangiato Arianna se ne va ricordandomi per la ventesima volta di preparare la valigia e mettere la sveglia per domattina. Mancano tipo 20 ore e lei mi dice di mettere la sveglia, massì.Durante il pomeriggio non faccio niente di particolarmente produttivo, ma passa in fretta.
Adesso sono le 22:00 e Arianna mi avrà mandato come minimo quaranta messaggi riguardanti solo domani, penso che ormai lo faccia ironicamente.
Rispondo al suo "Preparati i vestiti!😊🥰" con un "va bene mamma❤" e vado a lavarmi i denti. Nella piccola valigetta che porterò metto due paia di jeans, qualche maglietta e un maglione.
Non sono neanche le 23:00 ma non appena la mia guancia tocca il cuscino sprofondo in un sonno piuttosto pesante.Sono le 8:00 in punto e la sveglia suona. Io sono già sveglia da qualche minuto a guardare il soffitto, sarà per lo stress ma ultimamente mi capita spesso di svegliarmi da sola.
Prendo il telefono e noto con immenso piacere che Arianna è già sveglia. Dobbiamo prendere il treno da Roma Termini alle 9:00, così da arrivare a Napoli per le 10:20. Senza un briciolo di voglia sposto la caldissima coperta che mi avvolgeva e mi alzo dal letto. Indosso le prime cose che vedo: un paio di pantaloni a zampa e una maglia leggermente corta a metà maniche sopra un dolcevita nero altrettanto corto. In meno di 20 minuti sono pronta, quindi posso permettermi di andare a fare colazione fuori.
Come non detto...
Appena oltrepasso il portoncino arriva una chiamata da Arianna:
"Aoo sei sveglia?"
"Sono appena uscita di casa"
"Ma è presto..."
"Vado a fare colazione"
"Ti vengo a prendere". Chiude la chiamata e nel giro di pochi minuti me la ritrovo davanti. Andiamo nel solito bar, che al mattino fa dei cornetti divini.
Mentre mangiamo Arianna mi chiede:
"Da quanto non vedi Marco?"
"Quando l'ho visto l'ultima volta mi ero appena trasferita"
"Azzo" dice soltanto.
Finiamo di mangiare e andiamo alla stazione. Arianna parcheggia il motorino in un posto leggermente in disparte.
In treno la guardo fare i suoi soliti tik tok, e in uno riprende -di poco- anche me. Apro curiosa la sezione dei commenti ed è inutile dire che la maggior parte sono "ma che ship!" "staranno sicuramente insieme".
Era prevedibile.
Dopo aver bevuto la sua acqua in lattina, Arianna si appoggia meglio allo schienale e chiude gli occhi. Dopo pochi minuti dorme, la sua testa scivola da un lato a causa del movimento del treno.
Decido di sistemarla sulla mia spalla, le sfilo anche il cappellino per farla stare più comoda.
Le sposto i capelli dietro l'orecchio e la osservo incantata....
Cavolo, è proprio bella.Arianna porto agli esami (di terza media) la Lgbtq+ e in musica parlo di te... la mia prof di pianoforte mi ha detto di trovare uno spartito su una tua canzone. Il problema è che su internet non si trovano, c'è qualche modo per farmene avere uno?
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Un'ultima sigaretta♡ARIETE♡
Fanficquesta storia è nata semplicemente perchè volevo scrivere qualcosa di particolare, e perchè ho visto che non ci sono storie su arianna, ale e marco. Ho cercato di non fare la solita storia troppo finta, cercando di farla assomigliare il più possibil...