Pov's Arianna.
Devo assolutamente andare in camera mia, ho finito il tabacco e voglio fumare, ma sul mio letto c'è Eva, e non vorrei che gli altri si facessero film mentali.
Vabbè dormono tutti, che me ne frega.
Apro piano la porta e la vedo dormire beatamente aggrappata al mio cuscino, con i capelli tutti scompigliati. Sembra veramente una bambina, il cameriere al bar non aveva tutti i torti.
È già da qualche minuto che la fisso. Cerco di darmi una svegliata e prendo il tabacco, ma non ho più voglia di fumare. Lo ripongo sul comodino e mi stendo sul letto, alla fine è il mio, no? Resto comunque distante da lei, la porta è rimasta aperta, così evitiamo che gli altri pensino male.
Nel sonno si muove un sacco, sicuramente non dorme profondamente. Si avvicina incoscientemente sempre di più a me.
Che carina.....
Pochi minuti dopo è letteralmente salita con la testa sulla mia spalla e ha la mano chiusa in un semi-pugno poco sotto il mio collo, sembra che in questa posizione stia ferma per un pò, quindi non mi muovo. Mi limito solo a passare il mio braccio dietro di lei per farla stare più comoda.
Le sposto i capelli dietro l'orecchio e chiudo anch'io gli occhi.
Mi risveglio dopo nemmeno mezz'ora ed Eva dorme ancora indisturbatamente sulla mia spalla. Controllo il telefono e sul nostro gruppo Cristina ha mandato una foto di noi due che dormiamo.
Oh noo.
Le altre rispondono con le emoji a cuoricino, io scrivo ironicamente
"non si può nemmeno dormire".
Poco dopo Cristina si piomba in camera, ha capito che sono sveglia dal messaggio.
"Allora sei sobria....e anche viva". Parlo a bassa voce per non svegliare Eva.
"Sono tornata dall'inferno merde" risponde e accenna un sorriso. Io alzo gli occhi al cielo e poi guardo la ragazza che dorme affianco a me.
"Quanto è bella?" sussurro appena.
Cristina mi guarda con un'epsressione fin troppo calma.
"Si, lei è bella...e tu sei cotta"
Dopo averlo detto fa la sua uscita di scena fierissima.
Dai proprio cotta no.... io e Eva passiamo la maggior parte del tempo ad ucciderci verbalmente, in realtà non vedo nemmeno tutti questi flert di cui parlano le altre.
Eva si sposta ancora più in su: sta respirando sul colletto della mia camicia, ma non da fastidio.
Si sveglia tre quarti d'ora più tardi.
"Da quant'è che non dormivi principessa?"
"Da troppo" richiude gli occhi ma un istante dopo li riapre di scatto.
"Non mi ricordo di essermi addormentata con te"
"Infatti io mi ero stesa lontana da te, poi tu sei salita sulla mia spalla"
"Mh..."
Afferra il telefono e vede anche lei la foto. Mentre guarda lo schermo le scappa un sorriso istintivo, appena me ne accorgo il mio cuore salta un battito.Pov's Eva
Sono le 18:15. Non so nemmeno per quanto tempo ho dormito ma mia madre starà già contattando la polizia per cercarmi. Chiedo ad Arianna di accompagnarmi prima a casa mia per prendere entrambi i nostri libri e poi a casa dei miei. Successivamente avrebbe accompagnato Beatrice.
"Mo vi devo fare pure da autista!" si lamenta.
Io rispondo:
"Come se ti dispiacesse guidare per 10 minuti in più il motorino"Una volta arrivata definitivamente a casa dei miei corro ad ustionarmi sotto il getto d'acqua bollente. La sensazione della pelle che brucia leggermente è piacevole. Detta così sembra un'ossessione malata, ma amo lavarmi così da sempre.
Dopo ore esco dalla doccia e cerco qualcosa di comodo da mettere per andare a dormire. Vedo la felpa di Arianna nell'armadio e non riesco a trattenere un sorriso al ricordo di quel giorno. La infilo, metto i pantaloni della tuta e vado a dormire, non ho nemmeno cenato.
Nonostante abbia già dormito questo pomeriggio riesco a riprendere ugualmente sonno, chiudo gli occhi e ........Ed è mattina, cazzo ma sono passati si e no cinque minuti. Mi alzo dal letto e mi preparo velocemente. Oggi alla fermata dovrei incontrare Arianna, le avevo detto che ci saremmo sedute in autobus insieme per evitare persone puzzolenti addosso di prima mattina.
Arrivo al terminal e la vedo.
"Ciao bocciolo di rosa"
"Aoo..." viene interrotta da uno sbadiglio.
"Non hai dormito?"
"Manco tanto"
Vabbè....
Poco dopo saliamo sull'autobus e come sempre io infilo le cuffie e sparisco totalmente in un'altra dimensione.
Quando la prima canzone finisce resto per più di 10 secondi ad ascoltare solo il sottofondo delle risate e parole degli altri passeggeri.
All'improvviso sento una musica familiare alla radio dell'autobus e blocco quella che stava per partire nelle cuffiette.
È tatuaggi, di ale, marco e la cretina qui affianco. La guardo e inizio a cantare la parte di alessio. Lei finge un'espressione esasperata mentre però curva le labbra. Quando arriva la sua parte di colpo mi zittisco appositamente. Mi rivolge una brutta occhiata e dice:
"Torniamo alle origini?"
Mi fa piacere che se lo sia ricordato.
La prima volta che ci siamo presentate conoscevo Arianna perchè Marco (che conosco personalmente prima degli "psicologi") me ne aveva parlato. Io avevo finto per tutto il tempo di non conoscerla, perchè pensavo che potesse sentirsi a disagio o che non avremmo preso confidenza.
Quando partivano le sue canzoni facevo finta di niente e stavo zitta. Inutile dire che però mi hanno sgamata.... una volta è partita "riposa in pace" e ho canticchiato il ritornello senza accorgermene, quando ho alzato lo sguardo tutti mi guardavano.
"Vedi che non è stata colpa mia! Marco si poteva fare i cazzi suoi" rispondo cauta.
Lei dice ironica:
"Si certo"
Poi continua:
"....ahh! A proposito di Marco io in settimana devo fare un salto in studio a Napoli, Marco mi ha detto di portare anche te"
"Da quanto non lo vedoo, devo venire assolutamente".
"Sarà esasperante"
"Ma se sono fantastica!"
L'autobus si ferma e scendiamo, percorriamo il nostro tratto di strada insieme in maniera tranquilla e poi procediamo ognuno per la sua scuola.Lo stavo sistemando per poi pubblicarlo e .....-iosonoariete ha avviato un video in diretta-
Non è stata colpa mia🤚😔
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Un'ultima sigaretta♡ARIETE♡
Hayran Kurguquesta storia è nata semplicemente perchè volevo scrivere qualcosa di particolare, e perchè ho visto che non ci sono storie su arianna, ale e marco. Ho cercato di non fare la solita storia troppo finta, cercando di farla assomigliare il più possibil...