capitolo 25

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Sono passati due mesi da quando Arianna è partita.
Tre settimane fa sistemando casa ho trovato il quadernino su cui scriveva quando è stata qui l'ultima volta.
Quel quadernino è stato l'oggetto più importante per me in questi ultimi giorni, l'ho custodito come non ho fatto con nient'altro in vita mia. Potevo dimenticare il telefono, le chiavi, il portafoglio ovunque, ma quel quaderno si trovava sempre tra le mie mani.
Quando ho letto il suo interno la prima volta sono rimasta sbalordita.
Su quelle pagine c'erano strofe che facevano riferimento ad alcuni miei comportamenti che io in realtà non ho mai notato. Mi descrivevano alla perfezione, e forse, ho quasi conosciuto tratti di me che non sapevo di avere. Non posso nasconderlo: ho pianto. Ho pianto perché mi mancava, e perché se fosse stata qui quando ho letto quelle parole sarei andata da lei, e avrei messo un punto felice a questa storia. Ma lei non c'era. Questo forse mi ha portata ad essere ancora più nostalgica.
Alcune volte, in particolare quando vedevo gesti che me la facevano ricordare, non riuscivo a togliermela dalla testa per tutto il giorno, e finivo per buttarmi sul letto facendo qualcosa che me la facesse sentire accanto.
Lei mi chiamava spesso, lo facevo anche io, sentire la sua voce fino al momento in cui mi addormentavo mi faceva stare bene.
E oggi sono passati esattamente due mesi, io e Matteo, a breve, dovremmo andarli a prendere in aeroporto.
Poco fa Marco, Alessio, Arianna ed io, ci siamo scritti e abbiamo deciso di organizzare un falò in spiaggia per questa sera, spero solo che, non vedendoci da un pò, il rapporto sia rimasto come prima.
"Eva sei pronta?" mi urla Matteo dall'altra stanza mentre lego i lacci delle scarpe.
"un attimoo". Afferro la mia borsa di stoffa, ci butto dentro le cuffiette e mi dirigo verso la porta d'ingresso, dove Matteo mi sta già aspettando. Sarà lui a guidare fino all'aeroporto, ha preso la patente da qualche mese, ma decido di fidarmi.
Durante il viaggio cerco di ascoltare un pò di musica per rilassarmi, a dire il vero sono molto agitata, rivedrò Arianna dopo tanto tempo e non riesco a prevedere quale sarà la mia reazione. Matteo non parla per tutta la durata del viaggio.
Quando ormai siamo arrivati mi arriva un messaggio da Arianna:
"abbiamo appena preso i bagagli, siamo nell'area pubblica".
Io e Matteo entriamo in questa zona dell'aeroporto, io mi affretto a guardarmi intorno districandomi da un gruppetto di ragazzi. Matteo, invece, cammina lentamente e io resto sola a cercare Arianna tra la gente.
Mi addentro ancora di più, il mio sguardo si posa su una ragazza: è lei, e mi sta guardando a sua volta.
All'improvviso non vedo più nulla, nonostante il forte vocio e la voce meccanica degli altoparlanti in quell'ampia stanza, riesco a sentire perfettamente il mio cuore martellare, deciso e veloce, nel petto.
Corro subito verso di lei e la abbraccio, la abbraccio fortissimo e lei fa lo stesso.
Per la forte pressione appena si muove mi solleva leggermente da terra. Ci stacchiamo l'una dall'altra ed entrambe abbiamo gli occhi colmi di lacrime che però tratteniamo. Appena ci guardiamo negli occhi, io, mi lascio sfuggire un sorriso larghissimo.
Abbraccio anche Marco e Alessio che, guardando la scena tra poco sono più emozionati di noi, e mentre lo faccio il primo dei due mi sussurra all'orecchio:
"la smettete di mentirvi a vicenda?".
Non gli rispondo, intanto arriva anche Matteo e tutti insieme andiamo in macchina.
Ci fermiamo al Mcdonald's per pranzare e ripartiamo.
Una volta arrivati tutti a casa di Arianna, io le chiedo:
"com'era l'Austria?"
"niente di particolare" mi guarda fisso negli occhi e parla in modo calmissimo.
Quando meno me lo sarei aspettato aggiunge:
"...non c'eri tu".
Abbasso lo sguardo e poi lo rialzo, la osservo incantata. Sono sollevata a pensare che lei abbia passato i miei stessi momenti nostalgici, certo, sicuramente sarà stata dura, ma è qualcosa che abbiamo attraversato un pò insieme.
Questo momento di dolcezza sembra durare poco, perché mi dice subito:
"sei un esempio comunque, hai passato due interi mesi senza di me e sei ancora viva, in pochi ce la fanno"
"sono fortissima!" rispondo esasperata.
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Prima di andare in spiaggia passo da casa mia e mi cambio. Indosso comunque il costume sotto i vestiti in caso decidiamo di fare il bagno, ma è maggio, e l'acqua è ancora fredda, specialmente di sera.
Metto una camicia e dei jeans, e vedo lo schermo del cellulare illuminarsi, ovviamente è una chiamata da Arianna.
"quanta roba ti stai mettendo? scendi dai"
Chiudo direttamente senza darle nessuna risposta, saluto velocemente Beatrice e corro fuori. Entro in macchina e mi siedo accanto ad Arianna.
"Matteo, sicuro di non voler venire in spiaggia?" chiede Alessio.
"sì, tranquilli, vi lascio lì" risponde lui.
È ancora giorno, un raggio di sole mi arriva dritto negli occhi, mi giro verso Arianna:
"cosa ascolti?". Le sfilo una cuffia.
Restiamo entrambe appoggiate al sedile con gli occhi chiusi, fin quando non sentiamo l'auto fermarsi. Siamo arrivati.
Parcheggiamo vicinissimi alla spiaggia, Matteo, Alessio e Marco scaricano la legna che abbiamo portato per accendere il fuoco, io stendo un asciugamano e mi sdraio. Dopo poco Arianna mi raggiunge, alzo lo sguardo appena sento che è accanto a me.
"voglio buttarmi" dice riferendosi all'acqua, calmissima, che abbiamo davanti.
"la vita è bella, sei forte..." le rispondo ironica.
Lei ride. Quanto mi mancava la sua risata...
"non mi sei mancata per niente" aggiunge.
La guardo negli occhi:
"invece sì, tantissimo" .
Alza gli occhi al cielo, poi si sdraia accanto a me, io le faccio posto sull'asciugamano e lei si posiziona meglio.
Marco e Alessio ci raggiungono posando la chitarra di Arianna sulla sabbia.
Andiamo tutti dove c'è la legna, ancora spenta, e ci mettiamo in cerchio, senza fare niente di interessante se non giocare ad Uno e mangiare qualcosa di assolutamente poco sano.
Quando il sole inizia a calare, verso le 18, i ragazzi accendono il fuoco. Io e Arianna siamo sedute su un asciugamano, lei ha una mano che mi cinge la vita.
Marco prende la sua chitarra e inizia a suonare, mentre con Alessio, cantano qualcosa di nuovo.
"dai canta" dico ad Arianna, quando i ragazzi finiscono.
"mh..." guarda in basso, ma poi si convince. Si stacca da me e prende la chitarra, io mi siedo di lato, ma rivolta verso di lei.
Mi stupisce quando inizia con:

"Ho sentito una storia,
che diceva che se pretendi troppo resti sola
io non voglio mai un cazzo solo stare bene un ora.....".

Alza lo sguardo e mi guarda dritta negli occhi, senza nemmeno badare alle note della chitarra, quando continua:

"o toccarti per sempre insieme
sotto le lenzuola,
anche se poco dopo litighiamo a squarciagola.
Questo è il bello di amarti,
io mi sento importante,
se ti faccio un regalo apprezzi quello che ho da darti,
se ti dico《ti amo》
e non ti compro coi contanti..."

ho gli occhi lucidi, abbasso lo sguardo per un attimo, lei mi guarda ancora più insistentemente. Come se fosse programmato proprio in quell'istante dice, strappandomi un sorriso:

"no, non voglio che piangi.
E non lo so quanto ci resta
ma vorrei tenerti qui,
scapperemo da una festa e da un
noioso venerdì,
sai con te io non mi annoio mai,
ti direi altre mille cose
ma tanto tu già le sai...
tu già le sai".

Finisce così, e io non so cosa dire.
Non posso neanche contare sul sostegno di Alessio e Marco che, chissà da quanto tempo, sono spariti.
Arianna sposta la chitarra e la pone accanto a lei. La osservo mentre dice:
"mi è uscita bene, no?".
Rido mentre scuoto la testa esasperata.
Si è completamente esposta, più volte, e probabilmente me ne sto accorgendo troppo tardi. Mi avvicino, ormai i nostri visi sono a pochi centimetri di distanza, continuiamo a guardarci fisso negli occhi.
Non ce la faccio più.
Le prendo il viso tra le mani e premo le mie labbra contro le sue, lei mette una mano sulla mia nuca e l'altra sulla schiena.
Sento la sua lingua calda, farsi strada nella mia bocca. Le monto a cavalcioni, lei mi stringe a sé continuando a baciarmi.
Quando ci stacchiamo l'una dall'altra il sole arancione del tramonto le illumina la pelle chiara, la sua mano è ancora sulla mia coscia, ed io non riesco a smettere di guardarla.

Alessio e Marco tornano mentre io sono seduta normalmente sulle gambe di Arianna.
"vi prego ditemi che finalmente è successo" dice il primo dei due.
In risposta la bacio velocemente e li sento quasi urlare.
Io e Arianna ridiamo, chissà da quanto tempo aspettavano questo momento.

Ieri sera, dopo qualche birra di troppo io e Arianna siamo crollate. Adesso sta stretta sul mio petto, con la sua solita espressione aggrottata, tipica di quando dorme.
Come sempre prendo delicatamente il telefono e vedo dei messaggi da parte di Marco, a quanto pare sono andati entrambi a prendere la colazione, ma le emoji che ha usato fa sottintendere che il motivo sia un altro.
Sorvolo questo particolare e aspetto che Arianna si svegli.


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aspettavo questo momento più io probabilmente che voi🧚‍♀️.

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