CAPITOLO 2

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Dopo essermi chiusa la porta alle spalle mi reco alla fermata dell'autobus e riesco a trovare posto per sedermi, fissando quello vuoto accanto a me, timorosa di chi possa prenderlo. La mattina c'è sempre gente così strana in giro....
Ad ogni modo cerco di sistemare la mia cartella da liceo artistico grande quanto un edificio in costruzione quando sento una voce fin troppo pacata:
"scus...ao ma che famo? Mi fai passare?"
Riconosco subito quella voce e mi giro...ed ecco Arianna che si avvicina con una smorfia sul viso. Mi vede e viene a sedersi accanto a me.
"Mattinata movimentata?" dico una volta che lei prende posto
"Quel tizio se ne stava lì impalato, la mattina ogni tanto la gente si bugga".
Accenno un sorriso.
Mi appoggio al finestrino, infilo gli auricolari e faccio partire la riproduzione casuale della mia playlist, in quel momento per me ci sono solo frah quintale e le nuvole dal finestrino con forme strane e ambigue.
Arianna mi interrompe: "cosa ascoltii?"
"Non ti ricordavo così loquace"
"Eh zi, ho scordato le cuffiette" dice lei.
Oggi mi sento buona: tolgo una cuffia e gliela porgo.
"Dai avvicinati, basta che stai zitta".
Lei mi guarda ironicamente di sottecchi prima di prendere la cuffia.
Il viaggio trascorre in maniera tranquilla, fin quando entrambe non scendiamo alla stessa fermata.
Abbiamo sempre un tratto di strada in comune per raggiungere le nostre scuole, eppure non sempre ci vediamo, questa ragazza ha una vita parallela, ne sono certa.
Oggi non ho neanche visto Beatrice, noi due abitiamo separatamente con i nostri genitori al momento, ma frequentiamo la stessa scuola, seppur in classi differenti poichè lei è un anno più piccola. Solitamente in autobus ci vediamo, dove è finita?
Arianna mi vede pensierosa "che è successo?"
Le rispondo con un tono incerto "boh, non ho visto bea stamattina, al momento ho bisogno di una coinquilina viva"
Lei mi guarda con superficialità e sorride al suo massimo di espansione facciale "penso che stamattina non la vedrai a scuola"
Ok sono confusa.
"Perchè?" chiedo. Nel mentre siamo molto vicini alla scuola di Arianna, quindi rallento il passo.
"Spero vivamente che i suoi non l'abbiano vista nelle condizioni in cui era"
"Ah ma quindi ormai è normale che io debba essere sempre l'ultima a sapere le cose?!"
D'improvviso si ferma, guarda prima me e poi la sua scuola che si trova linealmente dall'altro lato della strada. Ha un espressione indemoniata sul viso, ho già capito...
"E se tipo saltassimo la prima ora?"
"Dai aria' sei scontata, quanto era prevedibile che tu lo dicessi?"
Mi guarda, mi prende delicatamente per un polso e mi trascina in una stradina che conosco bene. Finiamo sempre nello stesso posto, un bar che ha regolarmente pochissimi clienti e che noi amiamo alla follia.
Ordiniamo e io riprendo il discorso:
"Quindi? Cos'è successo a Bea?"
"Si è ubriacata in un modo che non credevo possibile"
"Che detto da te..." commento
"Dai, non prendo una sbronza da tre quarti di vita"
"È su quel quarto che non confido"
Ci guardiamo e totalmente senza un motivo ci viene da ridere, amo prenderla in giro e so che per lei è lo stesso.
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Avevo già questa storia salvata nelle note e non mi ero resa conto di quanto fossero corti i capitoli ^_^
Recupererò.

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