Capitolo 13

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Arriviamo al bar in cui siamo state più volte anche con le altre, vende sia rustici che dolci ed è vicinissimo a casa mia. Entriamo e prendiamo posto all'ultimo tavolino. Prima che il cameriere passi a prendere le ordinazioni chiedo ad Arianna:
"Cosa prendi?"
"Una birra"
Mi aspettavo che volesse prendere qualcosa tipo un caffè o un cappuccino, ma, giusto, lei è Arianna.
"Anche io". Decido però di prendere anche un trancio di focaccia, muoio di fame.
Quando il cameriere si avvicina ordiamo, e alla nostra richiesta di due birre si mette a ridere. Io e Arianna ci guardiamo confuse.
"Scusi?" lo incito a darci spiegazioni.
"Al massimo posso portarvi una coca-cola"
Stavolta mi metto a ridere io, ma che vuole ora questo?
"Guardi che abbiamo entrambe 18 anni compiuti" gli dice cauta Arianna.
"Sisi, va bene, quindi che bevanda vi porto?". Continua imperterrito.
Io sfilo velocemente i documenti dalla tasca e glieli sventolo in faccia. Alla vista dei documenti vedo la sua espressione cambiare totalmente, non è la prima volta che mi succede, ma fa sempre ridere.
"Oh, scusami, pensavo fossi più piccola...non..."
"Non fa niente..." lo rassicuro senza un minimo di gentilezza, è proprio stronzo.
Poi parla rivolgendosi ad Arianna che in tutto questo è rimasta abbastanza esterrefatta:
"Tu anche sei maggiorenne?" le chiede...
Lei prende la carta d'identità e mentre lo fa dice:
"Sono 6 mesi più grande di lei". È sempre andata fierissima di questi mesi di differenza e onestamente non ne ho mai capito il motivo.
Il cameriere vede anche i suoi documenti e va subito a prenderci le birre. Quando si allontana scoppiamo a ridere.
"Ma cosa cazzo...?" fa lei.
"Ah, non è la prima volta che mi succede. La loro faccia poi è bellissima".
La vedo ridere e per la prima volta non si sta coprendo la bocca con le mani. Allargo ancora di più il mio sorriso quando noto questo dettaglio. È bellissimo vederla ridere così, e poi ha dei denti perfetti, dove sorgerebbe il problema? Sono veramente orgogliosa di essere riuscita a sbloccarla, almeno quando siamo sole, perché sono sicura che continuerà a coprirsi con gli altri.
A metà birra ce ne andiamo e le portiamo con noi. Alla fine il barista non ce le ha fatte pagare, era veramente mortificato.
Capisco che voglia controllare per bene i ragazzi che bevono, è giusto, ma poteva chiedere direttamente i documenti senza fare battute, no?
In ogni caso, saliamo sul motorino, e prima che Arianna possa partire mi dice:
"Dai non torniamo a casa..."
"Mh...andiamo a fumare?" le rispondo alludendo alla prima volta in cui siamo andate in quel prato.
"Si, andiamo a fumare" sorride appena e mette in moto. Io mi aggrappo velocemente alla sua vita.

Scendiamo. Anche stavolta il cancelletto è già aperto e non c'è nessuno. Mi chiedo se qualcuno, oltre noi, conosca questo posto.
"Come hai trovato questo posto la prima volta che ci sei venuta?" chiedo.
Lei si siede sul prato appoggiandosi alla fitta siepe dietro di lei che riesce a reggerci e risponde:
"Era un periodo strano. Ero venuta in questo bar, e girando in questa zona mi sono ritrovata qui completamente a caso".
"Mh..."
Mi siedo accanto a lei e resto ferma con il vento che mi scompiglia un pò i capelli.
Mi giro a guardarla e lei fa lo stesso.
È lei a distogliere lo sguardo per poi prendere dalla tasca una cartina e del tabacco: ha un mondo in quelle tasche. Dopodiché inizia a rollare. Ormai è un'esperta, rolla perfettamente.
Lecca la cartina mentre mi guarda.
Ommioddio.
Ho pensato per un attimo di poter morire guardandola e adesso ho un problema: non riesco a distogliere lo sguardo.
Ma che mi succede?
Mi riscuote dai miei pensieri chiedendomi:
"L'accendino ce l'hai, giusto?"
Per tutta risposta cerco di riprendermi e frugo nelle tasche, prendo l'accendino e brucio la parte finale del drum che ha in bocca. Fa un tiro e me lo passa. Stiamo così per un pò, poi io mi stendo appoggiando la testa sulle sue gambe. Lei non si muove, quando alzo lo sguardo vedo che mi accenna un sorriso.
Chiudo gli occhi e vengo avvolta dai miei stessi capelli mossi dal vento. È Arianna a spostarmeli dal viso, incasinandoli solo di più. Apro gli occhi e sorrido divertita.

A convincerci a tornare a casa di Arianna sono le chiamate di bea che, intanto, ci ha date per disperse.
Arriviamo in pochi minuti e appena entriamo in casa chiede:
"Ma voi non eravate quelle che fino a prima si prendevano in giro?"
Io e Arianna ci guardiamo. Effettivamente non ha torto. Sorpasso bea senza darle nessuna risposta e vado in soggiorno, dove Alessia e Cristina ancora dormono.
"Adesso abbiamo un problema più grande....come facciamo con queste due?"
Beatrice risponde tranquillamente:
"Al risveglio dovrebbero essere sobrie"
"Vabbè, io ho sonno" annuncio e vado in camera di Arianna. Mi butto sul suo letto a due piazze e vengo avvolta da un sonno piuttosto leggero.

Forse è un pò corto ma nel prossimo succedono cose che devono assolutamente essere separate da questo capitolo. So, a domani <3.

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