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CAMILA'S POV.

Ero tra le sue braccia, e ci stavo maledettamente bene. Non potevo farci niente.

Sapevo di essere arrossita violentemente, e che di lì a poco avrei potuto cedere alle lacrime, ma la strinsi forte come non avevo mai fatto. Lauren se ne accorse. Rimasi col fiato sospeso, consapevole che voleva staccarsi da quella presa che faceva tanto bene e tanto male a entrambe.

Aspettai, di lì a pochi centesimi di secondo, il rifiuto da parte della ragazza. Ormai il mio respiro era completamente trattenuto, come se stare avvinghiata a lei significasse trovarsi sott'acqua.

E invece, Lauren ricambiò la stretta, facendomi tornare a respirare. Le sue braccia mi circondavano e mi tenevano stretta a sé, come se quello potesse essere l'ultimo gesto di affetto che ci saremmo mai scambiate per il resto della nostra vita. E io, in quel gesto, mi ci persi completamente. Ci persi il cuore, la testa, l'anima, il corpo, le emozioni.

Avrei voluto urlare in quel momento. Il mio cuore, che piano piano ricominciavo a sentire,  ammetteva di voler tornare a quel pomeriggio, ammetteva di voler ignorare quella maledetta suoneria che ci aveva private del momento più bello della mia vita, ammetteva di voler per davvero annullare ogni tipo di distanza con la mora.

Poi però, quando mi sembrò essere passato fin troppo poco tempo, lei sciolse l'abbraccio e mi guardò come se fossi fatta di spine e lei un palloncino. La capivo. L'avevo trattata male, non meritavo di essere perdonata.

Dinah ci stava ancora fissando. Era stupita, sorpresa, forse addirittura sbalordita. "Beato chi riesce a capirvi" la sentii sbuffare, girandosi poi a parlare con Ally.

Non volevo dare spettacolo con Lauren. Per questo mi allontanai dal mio palloncino e mi mossi per affiancare, pochi secondi dopo, Shawn. Non appena quest'ultimo sentì la mia presenza al suo fianco, mi regalò un sorriso vero, un sorriso di un ragazzo che...aveva perso la testa?

Mi girai inconsapevolmente verso Lauren, mordendomi forte il labbro inferiore non appena notai il suo sguardo penetrante nei miei occhi profondi: era delusa. E forse lo ero anche io di me stessa.

"Ti va di ballare?" sentii la voce del ragazzo al mio fianco, rendendomi conto solo in quel momento che la musica fosse accesa. Mi girai verso di lui. Era impacciato, naturale, intimidito. Il contrario di Lauren, che invece mostrava sempre solo il suo lato migliore, la sua personalità ammaliante, affascinante. Lei era una persona che andava scoperta, e io ne avevo avuto la possibilità in quegli anni.

FLASHBACK - un anno prima

Il mio sogno venne completamente sgretolato dalla suoneria del mio cellulare, che squillava insistentemente sul mio comodino. Solitamente il mio sonno era pesante, ma non quella notte. Quella notte, avevo la sensazione che avrei ricevuto una chiamata da un momento all'altro.

Mi alzai di soprassalto e afferrai in fretta il mio Smartphone. Prima di rispondere alla persona che mi stava cercando, guardai l'orario: 02:20 di mattina.

"Lo?" chiesi, con la mente più sveglia del solito.

"Camz...S-Steve mi ha lasciata. V-voleva solo q-quello, voleva solo quello!" stava piangendo, lo avevo capito immediatamente dal respiro irregolare.

"Tra 15 minuti sono a casa tua." dissi con voce ferma, alzandomi dal letto con ancora il telefono all'orecchio e avvicinandomi all'armadio.

"C-Camz, sono le due del mattino, è aprile e f-fuori si congela. Non c'è bisogno, n-non posso farti questo. Cosa dirai ai t-tuoi?"

"15 minuti Lau."

Riattaccai velocemente, facendo il numero del tassista notturno di mia madre. Mentre il telefono squillava, infilai un paio di pantaloni della tuta e una felpa pesante.

Bella Come il Mare || LGBTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora