15.

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LAUREN'S POV.

Non avevo proprio voglia di andare a quella festa. Dopo il "Sì" che Camila aveva pronunciato ad Ally con incredibile soddisfazione, l'ultima cosa che volevo fare era andare e sopportarli insieme. E se fossero diventati una coppia fissa?

5 giorni dopo sarebbe stato il mio compleanno, ed io avevo già deciso che non lo avrei festeggiato. Celebrarlo sarebbe equivalso a stare male tutta la serata, e a dover convivere con la mia gelosia. Meno erano i momenti in cui vedevo Camila e Shawn insieme, più riuscivo a "sopportare".

Dicevamo, non avevo intenzione di andare a quella festa. Eppure era il compleanno di Normani, una delle mie migliori amiche. Come avrei potuto abbandonarla, senza nemmeno una spiegazione? Così mi ritrovai davanti alla porta di Normani, da sola, a suonare il campanello. Da fuori si sentiva la musica alta e un coro di voci.

Finalmente, la ragazza di colore venne ad aprirmi con un sorriso a trentadue denti.

"Lauren, finalmente!" mi urlò di felicità lei. Indossava un abito bianco con strascico bello come pochi, e in testa aveva un diadema: si poteva notare immediatamente che fosse la sua festa.

"Tanti auguri, Mani!" non aspettai un secondo di più e la avvolsi in un abbraccio. Dall'uscio della porta non potei che notare Camila e Dinah, in piedi a parlare, se non a discutere. Quest'ultima sembrava piuttosto arrabbiata e stava rimproverando la più bassa di qualcosa. Il volume della musica troppo alto faceva sì che potessero urlare indisturbate.

Non appena sciolsi l'abbraccio ed entrai in casa, mi guardi intorno. Erano appena le 9 di sera, ma molti mi sembravano già ubriachi. Intercettai Shawn con lo sguardo, stava riempiendosi un bicchiere di qualcosa che sicuramente non era acqua. Il ragazzo, vestito di nero, sembrava fiero di sé. La sua visione risvegliò un leone dentro di me, che si affievolì non appena mi girai verso Camila: quest'ultima mi stava già guardando a bocca aperta.

Pensai che fosse per il mio vestito. In realtà avevo scelto un abito nero molto elegante, accompagnato con dei tacchi del medesimo colore. Il nero era una certezza nella mia palette solita di colori.

Camila aveva azzardato molto più di me. Era contornata di un abito rosso che copriva solo il minimo indispensabile. Era estremamente appariscente, estremamente bella. I suoi ricci le ricadevano giù, regalandole quel tocco in più di sensualità. A volte non riuscivo a capacitarmi che lei fosse la stessa ragazza timida e insicura che spesso aveva paura anche della sua stessa ombra. Due facce della stessa medaglia.

Non sorrideva. Sospirava. Era ancora troppo lontana da me. Mi ero persa in quello sguardo, senza rendermi conto che Dinah Jane, al suo fianco, scuoteva la testa e continuava a ripetere: "Beato che riesce a capirvi".

"Ciao, Lauren!" una voce maschile, dietro di me, mi riportò alla realtà sgretolando il mondo di sogni in cui ero felicemente approdata fino a poco prima.

Mi girai, vedendo di fronte a me le due persone che meno avrei voluto vedere in quel momento. Shawn Mendes e Ty Dolla Sign. A parlare era stato proprio il primo, che teneva il suo bicchiere di punch ormai mezzo vuoto saldo nella mano destra.

Ricordando ciò che era successo a casa mia con il ragazzo di colore due giorni prima, provai un fastidio inimmaginabile. Ovviamente non avevamo più parlato di ciò che era successo prima che Camila ci interrompesse, e questo aveva creato solo disagio. In realtà, sapevamo entrambi che non c'era nulla da dire. Lui, infatti, faceva di tutto per evitare il mio sguardo. Mi sembrò, per la prima volta, estremamente simile a Camila.

"Ciao" dissi solo, tornando a guardare Shawn. Vi assicuro che se avessi avuto i raggi laser negli occhi, ora il ragazzo non sarebbe altro che polvere parlante. Mi trattenni dal dargli un pugno in faccia.

Bella Come il Mare || LGBTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora