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LAUREN'S POV

FLASHBACK - 4 anni prima

Il tramonto al mare era uno spettacolo che avrei visto e rivisto centinaia di volte. Soprattutto se questo includeva una pizza e una coca cola con la mia amica di infanzia, Lucy Vives. Lucy era la cosa più vicina ad una migliore amica che avessi. Forse non potevo proprio considerarla un' "amica del cuore", dato che non le raccontavo tutti i miei segreti, tutti i miei pensieri e non sapevamo tutto l'uno dell'altra. Era però la persona che frequentavo di più; una con la quale passare una giornata piacevole, senza troppe complicazioni.

Finii l'ultimo boccone di pizza proprio quando il cielo cominciò a diventare rosso, e il Sole a scendere un po' più velocemente. In meno di 15 minuti sarebbe diventato tutto buio, ed i miei genitori avrebbero riportato me e Lucy a casa.

Giocai con la sabbia con le dita delle mani, mentre continuavo a guardare il cielo. Eravamo sedute su un telo di colore giallo acceso, ormai sporco di farina e di pomodoro.

In sottofondo sentivo una canzone di una band che non conoscevo, e la voce di una sorta di DJ o un presentatore. Distolsi lo sguardo dallo spettacolo che il Sole stava dando per lanciare un'occhiata ad un bar all'aperto non troppo lontano da noi.

Un ragazzo, che da lontano sembrava un uomo sotto la trentina, stava urlando al microfono.

"Un tramonto mozzafiato, ragazzi! E per commemorare questo evento, trovatevi un partner e mettevi in pista! Forza, voglio riempire questo spazio!"

Guardai distrattamente un'orda di persone spostarsi verso la pista di legno di fronte al presentatore. Sembravano tutte così spensierate, si godevano la vacanza, erano felici.

"Vuoi andare a vedere?" mi chiese Lucy riportandomi nel mondo reale.

"Cosa? Oh, non rimaniamo a vedere il tramonto?" le chiesi di rimando. La verità era che ero davvero incuriosita da quel posto, ma avevo paura di deludere la mia amica.

"Andiamo, dai" mi rispose facendo spallucce e alzandosi in piedi. Entrambe eravamo in costume, con addosso una maglietta.

Mi alzai anch'io a mia volta, poi ci incamminammo insieme lasciando i cartoni vuoti, le bottiglie mezze piene, il telo pieno di sabbia e lo zaino lì da soli, in bella vista. Ci avvicinammo a quel posto che sapeva così tanto di vita.

Ci fermammo solo quando fummo davanti alla pista. Mentre il presentatore continuava a esortare le persone ad entrare nella mischia, io morivo dalla voglia di ballare.

"Ti va?" domandai a Lucy, voltandomi appena verso di lei.

"No ti prego, lo sai che odio ballare" sbuffò la mia amica spegnendo la scintilla nei miei occhi.

Scrollai le spalle e tornai a guardare la pista, nascondendo quel senso di delusione che stava cominciando a pervadermi.

"Pochi secondi e si comincia!" continuava a urlare il presentatore. Mi girai per guardare il sole, che in meno di cinque minuti ci avrebbe salutato anche quel giorno, per poi tornare la mattina dopo.

Successe tutto così in fretta. Non seppi bene come, ma improvvisamente sentii la mia mano stretta da un'altra, morbida, calda.

"Luc-?" domandai girandomi, per poi ritrovarmi faccia a faccia con una ragazza di una bellezza naturale.

Aveva un paio di occhi color nocciola calorosi, i capelli mossi e pieni. Un sorriso che mi aveva già conquistata.

"Vuoi ballare con me?"

"Io non..." non l'avevo nemmeno ascoltata. Il suo sguardo mi aveva catturata e non riuscivo a pensare ad altro. Per un attimo, mi chiesi se fosse un angelo sceso dal cielo. "Okay", mi corressi subito dopo, scrollando le spalle e cercando di ricompormi.

Bella Come il Mare || LGBTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora