LAUREN'S POV.
Ci misi qualche secondo di troppo a rendermi conto di chi avessi effettivamente davanti. Ma quando la riconobbi, i miei occhi si trasformarono in fuoco.
Mi girai immediatamente, decisa ad uscire da quella stanza che stava già cominciando a farmi soffocare. Non volevo stare un secondo di più in presenza di Camila, soprattutto in quel momento, dato che ero consapevole di essere più fragile che mai.
La porta era stata chiusa, di nuovo. Afferrai la maniglia e con forza tirai nella mia direzione. Dopo averla quasi fracassata, e con le lacrime agli occhi, constatai di essere stata chiusa a chiave.
"Normani Kordei, Allyson Brooke! Apritemi immediatamente." sibilai, scandendo parola per parola, incapace di dire altro. Non avevo nemmeno il coraggio di voltarmi verso la mia migliore amica, la quale probabilmente mi stava prendendo per pazza. Poco mi importava in quel momento.
"Laur, non vi apriamo finché non chiarite le cose tra di voi" sentii la voce di Dinah Jane dall'altra parte.
'Ragazze, appena esco vi scuoio vive.'
Continuai ad alzare e abbassare la maniglia, nella speranza di riuscire a sfondare la porta. L'avrei ripagata, avrei fatto di tutto pur di non trovarmi un secondo di più lì dentro.
"Ragazze, fatemi uscire subito!" strillai, sull'orlo di una crisi di nervi.
"L-Lauren!"
La sua voce spezzata mi fece fermare. Il cuore cominciò a battere forte. Ed io, più lentamente che mai, mi girai.
Lei era lì, nella sua interezza, nella sua semplicità, nella sua infinita bellezza. Mi guardava spaventata, preoccupata, ed estremamente ferita. Avrei voluto solo che lei avesse azzerato ogni tipo di distanza e mi avesse abbracciata, senza lasciarmi più andare via. Ma sapevo meglio di Camila che non lo avrebbe mai fatto.
Mi allontanai appena dalla porta, facendo qualche breve passo verso di lei. Sapevo che i miei occhi mostravano solo freddezza, forse addirittura indifferenza.
"Sono stata io, Lauren. Ho organizzato tutto io." continuò con un filo di voce quando si rese conto che io non avrei parlato.
A quel punto sbuffai, facendo roteare gli occhi e continuando a trattenere le lacrime.
"Quindi mi stai dicendo che Normani è una bugiarda? Ha detto che nessuno ti vede da tre giorni." le mie braccia si incrociarono velocemente al mio petto.
"No, Lauren. Ho visto Dinah poco fa, io le ho proposto tutto perché avevo solo bisogno di chiarire con te."
Non cedetti. Non ancora. "Avresti potuto chiamarmi, Camila. Eppure mi sono arrivate chiamate da parte di tutti, ormai anche dagli sconosciuti, ma come al solito non dalla mia migliore amica."
Di rado ci chiamavamo entrambe con i nostri nomi completi. E quando succedeva, di solito non era un buon segno.
"Andiamo!" ribatté lei sull'orlo dell'esasperazione. "Lo sai quanto mi faceva male al cuore il pensiero di doverti chiamare? E poi per cosa, se nemmeno avrei ricevuto risposta? Hai idea di quanto costi al mio orgoglio essere qui, e dirti questo?"
'Dove vuoi arrivare, Camila Cabello?'
Il mio sguardo si addolcì appena, mentre il mio cuore faceva il pazzo. Trovando un secondo di controllo, mi trattenni dal mandare a fanculo tutto e stringerla tra la mie braccia.
"Non hai idea di quanto tu mi sia mancata nelle ultime 72 ore, di quanto io abbia bisogno di te per andare avanti. Sei la mia migliore amica, non ce la faccio senza di te."
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Bella Come il Mare || LGBT
FanfictionDicevano di essere migliori amiche. Lo affermavano a tutti, con un sorriso e il battito del cuore accelerato. I loro occhi però si rincorrevano senza mai fermarsi, senza trovare un solo istante per respirare. I loro occhi sapevano la verità, quella...