9.

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LAUREN'S POV.

Fastidio.

"Normani, vado a casa" sentenziai senza mezzi termini alzando immediatamente il mio fondoschiena dalla sedia.

Nodo allo stomaco.

"Che cosa? Per quale motivo?" mi rispose immediatamente la ragazza di colore accanto a me che fino a poco prima parlava con Josh.

Pesantezza.

Dovetti obbligarmi a staccare lo sguardo da Camila, la quale era troppo occupata a mangiare il volto a Mendes.

Odio.

Avevo bisogno di andarmene all'istante.

"Non mi sento bene, ti chiamo domani." tagliai corto con gli occhi lucidi e del fuoco in pancia così grande da potermi bruciare l'intero intestino. Feci per muovermi verso il cancello che segnava i confini di villa Siope.

"Laur, aspetta! Posso fare qualcosa?" chiese la ragazza raggiungendomi immediatamente e alludendo al mio ipotetico malore. "Vuoi che ti accompagni a casa?"

Mi guardai intorno. Ally, complice il troppo alcol, rideva incondizionatamente di fronte a Troy, Josh e Ty. Mentre il primo le stava fin troppo vicino, gli altri due erano palesemente quelli di troppo da quando io e Normani ci eravamo alzate. Notai lo sguardo di Ty cercare il mio, confuso. Alzai gli occhi al cielo e mi rivoltai verso l'uscita.

"No, grazie Mani, voglio solo andare a casa. Giuro che domani ti chiamo. Salutami gli altri."

Decisa a non voltarmi per guardare lo spettacolo stomachevole che Camila e il suo nuovo amico stavano inscenando, raggiunsi il cancello e sparii dietro le mura, senza aver salutato nessuno.

CAMILA'S POV.

Credevo molto nelle fiabe.

Avevo sempre sperato in una storia d'amore degna di un principe e di una principessa, che si scambiano il loro primo bacio sulla sabbia, di fronte ad una distesa d'acqua infinita, e che si innamorano tenendosi per mano.

Avevo sempre immaginato il mio primo bacio carico di passione, avevo immaginato che mi facesse provare le farfalle allo stomaco, che mi facesse battere il cuore forte e mi provocasse la pelle d'oca.

Invece, quello era solo un bacio innaturale. Aprii gli occhi, Shawn li aveva chiusi e sembrava completamente assorto in quel contatto, mentre le sue mani mi cingevano la vita. Mi costrinsi a serrare le palpebre, trovando molta difficoltà a continuare quel contatto per me tanto indifferente.

Magari non provavo nulla perché il contatto era troppo casto, troppo...preadolescenziale.

Nella speranza di migliorare le cose, schiusi le labbra prepotentemente e infilai la mia lingua nel suo territorio.

Shawn mi sembrò sorpreso del gesto, ma non infastidito. Mi concesse di unire le nostre lingue ma io, essendo il mio primo bacio, non sapevo bene come muovermi. Le provai tutte però, nella speranza che il mio cuore battesse forte, come quel pomeriggio. Volevo che in quel momento il cuore facesse capriole, provasse addirittura ad uscire dalla gabbia del petto, proprio come aveva fatto poche ore prima.

Indifferenza. Può il primo bacio lasciare indifferenza?

'Sono io che bacio male o lui che non mi ha preso? O magari è colpa dell'apparente assenza di chimica tra di noi.'

Lui però era così dolce, ed io mi sentivo così in colpa.

Non potendone più, mi staccai, rivolgendo immediatamente lo sguardo al terreno. Shawn mi alzò il mento con due dita. Tramite quel movimento, la coda dell'occhio mi permise di vedere una figura dai capelli corvini uscire dal cancello, ed andarsene a gran passo. Che cosa avevo appena fatto?

Bella Come il Mare || LGBTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora