Capitolo 22

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Una settimana dopo
Ormai è una settimana che vivo qui al Manor, una settimana in cui sono stata e sarò costretta ad indossare una maschera, gli unici momenti in cui sono me stessa è quando sto con Draco, ma per il resto sono un'altra persona, non mi riconosco neanche.

Questa settimana mio padre mi ha fatto fare meditazione e altri esercizi per liberare la mente, ha detto che facendo ciò lascio alla mia mente lo spazio per fortificare i miei poteri, poi mi sta aiutando a controllarli, ha detto che per ora non devo usarli troppo e contenerli il più possibile per poi usarli tutti il più possibile per riportare in vita la mamma.

Voldemort sta preparando anche un piano per questo, lo farà tra una settimana e dopo ci sarà la guerra.

Con gli auror e con i miei amici non ho potuto comunicare, mio padre ha messo una barriera che mi impedisce di collegarmi con le menti al di fuori di essa.

Lo odio è troppo potente, anche se dice che io lo sono molto più di lui per me è ancora una cosa nuova invece lui ha molta esperienza e quando la avrò anche io sarò invincibile.

Adesso sono in stanza a scegliere cosa mettere, Voldemort ha richiesto la mia presenza di sotto ha detto che devo fare una cosa per lui.

Prendo dei pantaloni neri di pelle e un maglioncino nero per poi mettere gli anfibi e scendere di sotto, per i corridoi non incontro nessuno, menomale non devo fingere, mentre scendo le scale sento diverse voci provenire dalla sala, così mi dirigo li e quello che vedo è orribile ma velocemente smetto di pensare dato che mio padre può leggermi la mente.

"Padre" lo saluto avvicinandomi a lui "bene figlia ho un compito per te, come vedi qui ci sono dei sanguesporco che abbiamo catturato" mi giro verso di loro e li guardo, ci saranno una quarantina di mezzosangue e nati babbani che si guardano intorno impauriti senza fiatare "cosa devo fare?"

Chiesi tornando a guardarlo "prima devi torturarli e poi ucciderli" "cosa?"

"Hai capito bene, fammi vedere chi è mia figlia" devo farlo e a malincuore volgo lo sguardo verso i poveri innocenti davanti a me e collegandomi alle menti di tutti loro contemporaneamente lancio la maledizione cruciatus, subito dopo cadono tutti a terra dimenandosi e strillando per il dolore che gli stavo causando e mio padre incominciò a ridere "ben fatto, questa è mia figlia, faremo grandi cose insieme" disse per poi incamminarsi verso la porta.

"Adesso uccidili" avada kedavra. Tutti smisero di urlare e dimenarsi cadendo per terra inermi "bene adesso puoi andare gli altri puliranno tutto" e detto ciò mi dileguai velocemente fuori con sguardo impassibile ma con dentro un senso di colpa che mi corrodeva dentro, sono un assassina, ho ucciso tutti quei poveri innocenti senza obbiettare, per un momento ho anche provato piacere, ho cercato di convincermi che dovevo farlo, per far credere a mio padre che sono con lui, ma purtroppo credo una parte di me volesse farlo veramente, vedere cosa potevo fare, dimostrare la mia potenza e questa parte di me mi spaventa.

I sensi di colpa aumentano e le lacrime minacciano di uscire così mi dirigo velocemente verso l'unica persona che qui dentro mi fa stare bene, probabilmente senza di lui crollerei.

Apro la porta senza bussare e lo ritrovo a pettinarsi i capelli, appena mi vede smette di fare quello che stava facendo e viene verso di me preoccupato "ei Dafne che è successo?"

Chiede mettendomi le mani sulle spalle "io...io Draco ho fatto una cosa orribile" sussurrai con voce tremante mentre una lacrima mi riga la guancia, lui va a chiudere velocemente la porta e mi abbraccia, lo stringo forte e scoppio a piangere tra le sue braccia.

Mi accarezza la schiena lasciandomi dei baci sulla testa, mentre continuo a piangere sul suo petto "tranquilla sfogati io ci sono per te, lo sai" mi rassicura continuando ad accarezzarmi, ed io lo faccio scoppio a piangere davanti a lui, sfogo tutto quello che ho cercato di reprimere questi mesi.

-Like Me- Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora