"Fermo fermo fermo, Alain!" esclamai, pentita di essermi lasciata scappare quello che era successo prima di averne parlato con David. "Io ti ringrazio ma tu non farai niente fino a che non avrò incontrato David. Voglio che dica a me quello che è successo davvero, il come e il perché. Non voglio che abbia il tempo di prepararsi, devo... devo vedere la sua reazione. Per favore, non andare a cercarlo." Nel dire quelle parole mi si era progressivamente strozzato il respiro in gola, all'idea di cosa sarebbe potuto succedere. E se fosse stato tutto vero? Sarei stata in grado di gestire la cosa?
Alain emise un profondo respiro. 'E va bene, aspetterò... tienimi aggiornato e non esitare a chiamarmi se hai bisogno di aiuto, capito? E ora parliamo di cose pratiche, a che ora ti vengo a prendere?'
Non potei che sorridere, Alain era unico. "Grazie Alain, non serve che vieni..."
'Serve eccome, devi o no affrontare David? Non puoi viaggiare da sola punto. Io avevo comunque previsto di venire a Londra, per cui non devo che cambiare appena il mio programma. Non hai scampo cara mia, non ti lascerò crogiolarti in pensieri pericolosi fino a quando sarai di nuovo qua. Capito?"
Scoppiai a ridere, dove avevano buttato lo stampo di Alain? Il mondo aveva bisogno di mille suoi cloni.
"E va bene, hai vinto. Però devi darmi il tempo di organizzarmi e trovare un volo. Come sono i tuoi impegni, possiamo partire nel pomeriggio?"
'Era quello che ti volevo proporre, così concludo i miei appuntamenti e non devo modificare nulla. Fammi fare un paio di telefonate e ti trovo un posto nel mio volo. Passerò da te alle 17, mandami l'indirizzo e fatti trovare pronta.' Quando impartiva ordini come un re sul trono mi faceva impazzire. Con un sorriso stampato sul viso mi voltai verso Séline, che mi fissava divertita in silenzio, e le feci un gesto di impotenza. Quando tutto questo casino fosse finito e avessimo avuto un po' di tempo da trascorrere tutti insieme con calma, ero sicura che il mio nuovo amico francese sarebbe piaciuto tantissimo anche a lei.
'Ah, una cosa sola. Mandami adesso l'indirizzo perché dal tardo pomeriggio di oggi e fino a domani dopo pranzo non sarò raggiungibile. Devo scappare adesso. Tesoro non farti film, non pensare, non trarre conclusioni prima di esserti confrontata con lui. Poi, se ti servirà un sicario per ucciderlo, sai che puoi contare su di me' concluse, strappandomi un sorriso che continuò ad aleggiarmi sulle labbra per alcuni minuti dopo aver chiuso la chiamata.
"Dovrai farmelo conoscere, mi sembra un tipo formidabile" commentò Séline, studiandomi. "Mi pare che abbia capito piuttosto in fretta come prenderti... vero, amica mia? Beh, ti ci voleva qualcuno che ti aiutasse a imparare a essere come sei. Parigi ti ha cambiata e ho il sospetto che una parte sia merito di Alain. Sbaglio?"
Riflettei qualche istante, prima di rispondere. Ero sorpresa io stessa, non avevo guardato le cose in quella prospettiva e, in effetti, il soggiorno nella capitale francese aveva fatto da spartiacque su tante cose della mia vita, più della fine della storia con Jack.
"No, non sbagli", risposi e la sorpresa di quella scoperta fece incrinare un po' la mia voce. Mi guardai le mani, pensosa. "Mi sento diversa, non so se migliore o peggiore... diversa. Tante delle cose a cui tenevo prima, o che consideravo fondamentali per stare bene, ora sono diventate irrilevanti. Che importanza ha se non sono sempre precisa e perfettamente in ordine? O se non ho l'approvazione del mondo? Non so, Séline. È come se mi fossi svegliata da un sogno. Tanti dei paletti dettati dall'insicurezza, che mi facevano fare o non fare qualcosa, che mi facevano dubitare di chi fossi, o se fossi in grado di ottenere un risultato, o all'altezza di Jack o di chiunque altro, sono svaniti... mi sento così leggera, adesso. Prima di Parigi non avrei mai fatto ciò che ho fatto oggi con Jack e i suoi legali. È stato senza dubbio Alain ad aiutarmi a far sparire tutti quei freni... ma anche... "stavo per aggiungere David, solo che la voce mi mancò perché mi resi conto che forse, nel suo caso, era stata tutta una finta. Era stato soprattutto lui a farmi sentire a posto con me stessa, nessuno mai in vita lo aveva fatto, prima di lui. Ma forse aveva sempre mentito e ciò che pensava era del tutto diverso. Scossi la testa, per scacciare quei pensieri. "Spero che mi servirà ad affrontare David nel modo migliore, qualsiasi sia la verità in questa vicenda. E spero, in qualsiasi caso, di riuscire a ricostruire la mia vita. Lo spero tanto, Séline." La fissai mentre le mie parole rotolavano per la stanza e svanivano. La mia amica mi si avvicinò e mi abbracciò per infondermi forza.
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10 giorni
ChickLitDopo avere scoperto il tradimento del fidanzato Jack Gahan a poco più di un mese dal matrimonio, Evangeline Mayers si trova a Parigi, disperata e senza speranze per il futuro, a dover gestire la fine della sua relazione e di tutto ciò in cui credeva...