Sentivo le mani di David che mi sfioravano il viso e i capelli, sentivo brividi percorrermi tutto il corpo e il desiderio di sentirle sfiorare ogni millimetro della mia pelle mi divorava dentro come un fuoco che non ero in grado di domare. Che non volevo domare.
Mai, durante tutta la mia storia con Jack, mi ero sentita così.... in estasi, solo per alcuni baci e poche carezze appena accennate. Mi sentivo sul bordo di un precipizio, con mente e cuore proiettati verso l'infinito, sconosciuto eppure familiare, che non faceva paura anzi, aveva un senso perfetto perché insieme a me c'era proprio quella persona. Quanto tempo avevo perso...
Affondai le mani nei capelli di David e gli accarezzai la nuca, mentre con la bocca iniziai a dargli tanti piccoli baci percorrendo i contorni del suo viso, dalla guancia fino a dietro l'orecchio. La sua pelle aveva un profumo così buono, non riuscivo più a smettere di baciarla. Il suo respiro si fece più pesante e sentii la sua mano scorrere su e giù, lungo la mia schiena e la sua bocca percorse il mio collo fino a dove permetteva la t-shirt. Sentivo che avrebbe voluto spingersi oltre, ma non osava finché non fosse stato sicuro che era anche ciò che volevo anch'io. Mi allontanai qualche centimetro, solo per poterlo guardare negli occhi poi, senza una parola, mi sfilai la maglietta e la gettai a terra, restando immobile a fissarlo, all'improvviso impaurita da quella resa incondizionata che avevo fatto senza riflettere. David sgranò gli occhi e sbatté le palpebre, non se lo aspettava. Il suo sguardo bruciava nel mio e, in quel momento, il tempo sembrò fermarsi e unire il passato di quel lontano primo incontro, a ciò che stavamo vivendo.
Lui rimase immobile e incredulo alcuni secondi, poi con dolcezza mi prese il viso fra le mani e la sua bocca fu sulla mia in un bacio insaziabile. Le mie mani cercarono la sua pelle sotto la maglia e, al mio tocco, avvertii i brividi fargli guizzare i muscoli. Lui interruppe il bacio, affondò il viso fra i miei capelli e lasciò che le sue mani lasciassero il mio viso e seguissero il disegno della mia spina dorsale. Mi lasciai sfuggire un gemito nel momento in cui avvertii le sue dita fermarsi a giocare con il gancetto del reggiseno, senza tuttavia sganciarlo.
"Mi mandi via di testa, Evangeline" mi sussurrò all'orecchio, la voce arrochita dal desiderio. "Sei sicura...?" Sorrisi e le mie mani raggiunsero le sue, quasi ad aiutarlo nell'operazione.
"Sì..." risposi sulla sua bocca, nello stesso istante in cui un tuono molto forte faceva vibrare i vetri della casa.
Il destino a volte è beffardo. No, lo è spesso. E basta un granello di sabbia per far sballare un equilibrio precario. In seguito, non avrei mai saputo dire se fu a causa di quel rumore forte e improvviso, o per che cos'altro. Ma, subito dopo aver udito quel tuono, la mia solita vocina giudiziosa ricominciò a farsi sentire e mi fece tornare prepotentemente alla mente la situazione in cui ero, ciò che avevo appena passato con Jack, cosa avrei dovuto affrontare di lì a pochi giorni e quanto fosse sbagliato essere lì, proprio con David.
Di riflesso a quei pensieri non cercati né graditi, le mie mani lasciarono le sue per tornare al suo viso, e lui stesso si allontanò da quel gancetto, quasi avesse compreso che qualcosa aveva iniziato a non andare per il verso giusto. Io ripresi a baciarlo quasi con disperazione, per cercare di tacitare quella voce insistente che mi urlava di smettere, che ne sarebbero nati guai e basta. Guai, guai, guai...
Volevo David con ogni fibra del mio corpo e il mio cuore sapeva di avere trovato la persona giusta, eppure quella piccola parolina, che ormai continuava a rimbalzare indisturbata nel mio cervello, era riuscita a scavare un solco fra il "prima" e il "dopo" quel maledetto tuono e, per quanto cercassi di non darle retta, ormai il momento era rovinato. Non potei fare altro che staccarmi da lui, sconfitta, e restare lì seduta, a capo chino e con le mani dimenticate una sul suo viso e una sulla sua spalla, incapace di muovermi e senza il coraggio di guardarlo in faccia. Non mi ero sentita così male neanche il giorno in cui avevo scoperto il tradimento di Jack, perché sapevo che ciò che stavo facendo poteva rovinare tutto, per sempre questa volta.
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10 giorni
ChickLitDopo avere scoperto il tradimento del fidanzato Jack Gahan a poco più di un mese dal matrimonio, Evangeline Mayers si trova a Parigi, disperata e senza speranze per il futuro, a dover gestire la fine della sua relazione e di tutto ciò in cui credeva...