Cap. 45: Maschere

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Le prime tre date del tour sono praticamente volate e mi sembra tutto troppo bello per essere vero: il pubblico che urla la nostra canzone, che ci acclama... è tutto perfetto.

Già, magari fosse così. Dopo quella litigata non ho più sentito Danilo. Io ovviamente non ho la minima intenzione di cercarlo, ha sbagliato lui no? Perché dovrei cercarlo io?

Tutti dicono che l'orgoglio uccide i rapporti, ma nel mio caso non si tratta di orgoglio. Ho provato sulla mia stessa pelle che è inutile rincorrere qualcuno che non vuole essere raggiunto e io ho smesso di correre tanto tempo fa. Ho smesso di cambiare per gli altri. Però gli altri mi hanno portato inevitabilmente a cambiare. Addio a quel libro sempre aperto, facile da capire ma anche da strappare.
Con gli anni mi sono costruita un muro intorno e solo poche persone sono riuscite a passarvi attraverso.
Davanti agli altri si recita una parte giusto per non farli rimanere delusi, ma dentro ormai poche cose mi possono scalfire. Ho provato abbastanza dolore per due vite e ho deciso che dentro voglio essere l'indifferenza fatta persona. Però che succederà se qualcuno che supera quel muro insormontabile ti ferisce? Io spero di non doverlo scoprire perché significherà perdere delle persone fondamentali della mia vita.

Presa dai miei pensieri il sonno è scivolato via e quindi decido di fare due passi e prendere un po' d'aria nella terrazza dell'albergo.

Li vi trovo l'ultima persona che volevo vedere in questo momento. 《Ciao》 Lo saluto mentre mi incammino esattamente al lato opposto al suo.

Passano i minuti e l'unico rumore è costituito dai suoi sospiri per buttare via il fumo della sigaretta.

《Posso chiarire una cosa con te?》

Sussulto a quelle parole sia perché non l'ho sentito avvicinarsi sia perché non aspettavo che mi rivolgesse parola. 《Si certo》

《Volevo solo precisare che se tu in questo momento sei qui è solo perché ti reputo una persona con un grande talento e perché spero che tu, anzi voi, possiate avere il successo che vi meritate.》

《Tranquillo, non mi serviva questa precisazione. Non mi aspettavo niente di più e in fondo io sono qui solo per il mio lavoro, poi il fatto che con Ben siamo amici è un discorso a parte.》 Rispondo sostenedo il suo sguardo in modo indifferente.

《Bene》 E con questa parola Mr. Occhi di ghiaccio fa la sua uscita di scena.

Io mi godo per qualche altro minuto il lieve venticello estivo per poi tornare nella mia camera.

Pov's Danilo

《Lei non capisce, cosa devo fare per dimostrarle che lei è la mia ragazza?》La mia pazienza sta per avere un limite.

《Mi spiace ma la signorina non ci ha detto che aspettava qualcuno e quindi io ho l'ordine di non far entrare nessuno, credo che lei sappia il perché》Risponde calmo il tizio dietro al balcone.

《Io la capisco ma potrebbe almeno fare una chiamata alla sua camera e fare il mio nome?》 Dico come ultima speranza.

《Mi spiace ma la signorina ha espressamente chiesto di non essere disturbata perché molto stanca》

Dio mio, ho voglia di spaccare tutto. 《Peccato che non risponde neanche a me》Dico ormai affranto 《Aspetti provo a chiamare la sua socia》Spero davvero che abbia la decenza di aiutarmi.

《Pronto?》

Grazie al cielo 《Myriam devi aiutarmi. Sono alla Hall del vostro albergo, Claudia non risponde al cellulare e questo tizio non mi fa passare. Potresti venire tu?》Rispondo senza neanche darle il tempo di interrompermi.

I secondi passano e inizio a temere che non verrà. Sento un sospiro e poi un rassegnato 《d'accordo》 prima dell'interruzione della chiamata

Avviso il tizio che sta venendo e attendo anche se sembra starci una vita.

Finalmente compare 《Finalmente, quanto ci vuole?》

《Non farmi pentire del mio aiuto》Risponde lapidaria.

Decido che è meglio tacere e la seguo verso gli ascensori e poi per un lungo corridoio.

Credo che siamo quasi arrivati quando Myriam si blocca.

《Senti, voglio mettere in chiaro che se sei qui è solo per lei. Sai benissimo che non sono d'accordo con la sua decisione di darti un'occasione e non credo affatto che sei cambiato》Bhe si apprezza la sincerità.
《E ti ricordo anche che questa occasione l'hai avuta solo perché non ho detto niente, tutti noi siamo stati zitti. E credo anche che prima o poi Claudia deve sapere la verità e se non sarai tu a dirglielo lo farò io》

Mi irrigidisco a quelle parole e lei se ne accorge dato che assume un'espressione soddisfatta 《Se non lo hai fatto fin'ora dubito che lo farai in futuro, rischieresti di perderla e lo sai bene》

Alle mie parole sorride e sinceramente non mi aspettavo questa reazione 《Forse non ti è chiara una cosa, pur di vederla felice e vederla stare bene sono anche disposta a perderla. In ogni caso bisogna vedere chi perdonerà fra me e te, io un'idea l'avrei》

Stavo per rispondere quando dalla diramazione del corridoio dietro di me sento dei passi. Anche Myriam non dice più niente e quando mi giro mi trovo davanti Federico.

Da quanto tempo era li? Era appena arrivato o ci ha ascoltato parlare da dietro l'angolo?
Dopo un primo momento di preoccupazione che non passa inosservato mi tranquillizzo vedendo la sua faccia indifferente. Forse non ha sentito niente.

《Federico! Come mai qui? Le vostre stanze sono in un altro corridoio!》Chiede lei.

《Stavamo vendo da te, Ben sta per arrivare. Lui che ci fa qui?》le chiede come se io non ci fossi.

《È qui per Claudia, lo stavo accompagnando io nella sua stanza perché lei non risponde. Comunque la stanza è quella in fondo a destra, in quella a sinistra ci sono io.》Dice rivolgendosi a me alla fine.

Annuisco e senza neanche salutare mi dirigo verso la camera che mi ha indicato.

《Ti va una birra?》Le sento chiedere a Federico prima che l'insonorizzazione del corridoio faccia il suo dovere man mano che mi allontano.

Forse non ha davvero sentito niente.

Busso alla porta di Claudia e aspetto che venga ad aprirmi. I secondi passano e io sono sempre più in ansia.

Alla fine vedo la porta aprirsi e due occhi che mi guardano indifferenti.

《Che ci fai qui?》Mi domanda.

《Sono qui per te. Mi sa che dobbiamo parlare. Posso entrare?》Chiedo speranzoso.

Lei pare pensarci un po' e poi con un sospiro apre di più la porta e si scosta per farmi passare.

Parlarono per tutta la notte, si urlarono contro, si sussurrarono parole e si addormentarono abbracciati. Lei che non si aspettava che lui facesse tutti quei chilometri solo per parlare. Lui che era felice di aver chiarito tutto e di assere abbracciato a lei, ma in cuor suo sapeva che prima o poi quella verità doveva venir fuori e decise di godersi quei momenti fino a quando quel giorno non arriverà.

Nella stanza di fronte due ragazzi erano seduti sul letto con una birra in mano. Lei che lo ha pregato di non fare domande e di stare zitto nel caso in cui avesse sentito qualcosa. Lui che nascondeva la sua curiosità e la sua rabbia dietro una maschera di indifferenza perché si sa, tutti indossiamo una maschera.

My Dream |Benji & Fede|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora