capitolo 29

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Hermione sentì bussare alla porta.
"Ginny hanno bussato alla porta, non credi che dovresti andare ad aprire?" Disse Hermione.
"Non ti preoccupare Hermione, andrà Harry ad aprire. Noi dobbiamo finire la nostra chiacchierata." rispose Ginny.
Infatti anche Harry aveva sentito il campanello. Si alzò per andare ad aprire fu sorpreso di trovarsi davanti Blaise Zabini.
"Zabini che ci fai davanti alla mia porta? Non mi sarei mai sognato di vedere questa scena nemmeno in mille anni." disse Harry sorpreso di vederlo lì.
"Ehm, ciao Potter. C'è per caso Hermione?" Rispose Blaise.
"Sì, Hermione è qui Zabini, perché la cerchi? È in cucina con Ginny, entra." disse Harry ancora tra le nuvole.
Harry si spostò per farlo entrare.
"Grazie Potter ma non posso dirti perché sono qui. Se vorrà, sarà Hermione a dirtelo. Ma sappi solo che sono venuto per riportarla al San Mungo perché Rastaban e Draco hanno bisogno di lei."
"Va bene, va bene. La cucina è in fondo al corridoio." indicò Harry.
Blaise si diresse verso la cucina, mise la testa dentro e vide che Hermione parlava con Ginny.
"Ciao." disse Blaise per palesare la sua presenza.
Hermione alzò la testa e appena lo vide sbuffò infastidita.
"BLAISE che ci fai qui? Non eri al San Mungo con Malfoy e la sua ochetta col muso da carlino? Che vuoi da me ora?" Disse Hermione infastidita dalla sua presenza.
"Hermione ti prego possiamo parlare un attimo, è importante." chiese Blaise.
"Certo, se questo di farà andare via più velocemente possibile, parliamo. Ginny puoi lasciarci soli?" rispose Hermione infastidita.
Ginny si alzò dal tavolo e se ne andò lasciandoli soli. Blaise si accomodò sulla sedia lasciata vuota da Ginny.
"Hermione devi tornare al San Mungo perché la colpa è mia. Pensavo che a Draco avrebbe fatto piacere avere un altro amico oltre a me che si interessasse a lui in questo momento, e ho pensato a Pansy. Pensavo le fosse passata la cotta che aveva per Draco ad Hogwarts, mi diceva sempre che vedeva Draco come un amico da quando sta con Theo ma forse non è così. Scusa se hai dovuto assistere a quella scena pietosa, non ne avevo proprio idea. Pansy è bravissima a mascherare le cose, ma tu devi tornare al San Mungo Draco e Rastaban in questo momento hanno bisogno di te." disse Blaise molto mortificato.
Hermione storse la bocca, riflettendo su quello che le aveva detto Blaise. Non poteva farsi fermare da carlino Parkinson o da chi che sia. Poi si ricordò anche della promessa che aveva fatto a Rastaban, quindi volente o no doveva ritornare al San Mungo.
"D'accordo Blaise tornerò con te al San Mungo e subito, perché mi sono ricordata della promessa che ho fatto a Rastaban. Ma non torno all'ospedale perché me lo hai chiesto tu, ma per il mio senso del dovere. Non posso lasciarli nel momento del bisogno, e l'essere Grifondoro è ancora radicato in me." mise in chiaro Hermione a Zabini.
Hermione si alzò dal tavolo con Blaise. Salutarono Ginny e Harry e uscirono dalla porta d'ingresso, smateralizzandosi di nuovo al San Mungo. Hermione entrò come un bulldozer nella stanza di Draco ma quando aprì la porta e vide che stava dormendo ad Hermione si intenerí il cuore, scordandosi perfino come mai era arrabbiata con lui. Sembrava un angelo biondo. Entrò seguita da Blaise e si sedette sulla sedia accanto al letto.
"Blaise mi dispiace svegliarlo, dorme così bene. Ma dobbiamo andare da Rastaban prima che si svegli. Potresti andare da una meginfermiera e chiederle se Malfoy si può muovere? Spiegale tutto mentre io provo a svegliarlo." chiese Hermione.
"Va bene, vado a cercare una meginfermiera e chiedo. Auguri nello svegliarlo, se ci riesci." rispose Blaise sghignazzando.
Si voltò e uscì alla ricerca di una meginfermiera.
Blaise trovò una meginfermiera dopo un po'.
"Mi scusi, potrei parlare un attimo con lei? Ho una cosa da chiederle riguardo al signor Malfoy." Disse Blaise il più gentile possibile.
"Certo signor.... può chiedermi qualsiasi cosa." rispose molto garbatamente la meginfermiera.
"Sono il signor Zabini, un amico del signor Malfoy. Volevo sapere se il mio amico si poteva muovere o doveva restare a letto. Vorrei portarlo da suo figlio." rispose Blaise.
"Certo, signor Zabini. Il suo amico si può muovere, ma lo dovrebbe fare con una sedia a rotelle perché ancora è molto debole, e potrebbe cadere e svenire. Non si reggerebbe in piedi." disse la meginfermiera consegnando una sedia a rotelle a Blaise.
Blaise ritornò in camera con la sedia, e per tutto il tragitto pensò 'Adesso chi glielo dice che deve salire su questa sedia a rotelle a quel cocciuto? Non ci salirà mai e farà tremila storie. Merlino aiutami, che  ne vedremo di scintille tra poco!'. Con questo pensiero entrò in camera di Draco, e lo vide sveglio.
"Hermione, la meginfermiera mi ha detto che può muoversi, ma deve usare questa." disse Blaise indicando la sedia a rotelle.
Hermione spostò lo guardò da Draco alla sedia a rotelle. Il biondo non ci sarebbe mai salito sopra e questo lo sapeva anche lei.
"Scusate cosa è quel obbrobrio? Io dovrei salire lì? Non se ne parla proprio! Io non ci salgo su quell'aggeggio infernale, scordatevelo. Io mi alzerò in piedi e camminerò con le mie gambe se Hermione vuole che vada da mio figlio Rastaban." disse Draco irritato.
"Draco la meginfermiera ha detto che non puoi alzarti in piedi, sei ancora debole, e rischi di cadere e farti male. Non essere testardo." disse Blaise alzando un po' la voce.
"No, no è ancora no! Non si è mai visto un Malfoy che sale su un aggeggio del genere, ho una reputazione da mantenere io." rispose Draco a Blaise.
"Malfoy maledizione, smettila di comportarti come un bambino di cinque anni e sali su quella sedia a rotelle! Avanti che sarà mai, non ci devi mica vivere. E' questione di un paio di giorni, giusto il tempo che ti riprenda e solo per muoverti. Quando sarai a casa non ne avrai più bisogno e che cavolo cresci un po'!" disse Hermione infastidita dal comportamento capriccioso, peggio di Rastaban, che aveva Draco.
Draco assottigliò gli occhi puntandoli su Blaise e Hermione.
"Draco, Hermione ha ragione. Non fare il bambino e cresci un po'." disse Blaise sbuffando.
"Draco, o salì con le buone su quella sedia a rotelle, o ti ci metto io con un imperius legandotici, se è necessario. Basta, sali!" disse Hermione alzando la voce irritata per il comportamento di Draco.
Dopo vari tira e molla, Draco esasperato decise di sedersi sulla sedia a rotelle, anche per non sentire più la voce stridula di Hermione che lo bacchettava. Blaise se la rideva sotto i baffi vendo quei due battibeccare, e pensò che erano fatti l'uno per l'altro. Draco e Hermione si girarono verso Blaise e all'unisono esclamarono: "Che hai da ridere tu?"
Blaise, vedendo che erano arrabbiati, alzò le mani in segno di resa.
"Calmi, calmi non cruciatemi. Siete uno spasso a battibeccare voi due."
Hermione stizzita spinse Draco fuori dalla stanza, e una volta nel corridoio si avviò verso la camera di Rastaban. Blaise prese la palla al balzo per andarsene.
"Ragazzi io devo andare, ho delle cose da fare. Ci vediamo, dopo passerò a vedere come sta Draco." così dicendo Blaise si smaterializzò, ma prima di andare al lavoro si presentò a casa di Pansy. Aveva un conto in sospeso con lei, gli doveva delle spiegazioni per quella sceneggiata che non era piaciuta a Blaise come si era svolta. Non si aspettava che finisse così.
Arrivato, chiamò la strega: "Pansy dove sei? Lo so che sei qui, dobbiamo parlare. Non mi è piaciuto come ti sei comportata." urlò Blaise.
La trovò nel soggiorno che beveva una tazza di tè.
Pansy appena lo vide, gli disse: "Blaise qual buon vento ti porta qui?” Disse Pansy con voce angelica, come se non avesse capito perché lui fosse lì.
"Pansy oggi ho capito che ci hai preso tutti per il culo quando dicevi che non provavi più nulla per Draco. Sei una brava attrice a mentire. Passi che ci sia cascato io, ma se ci è cascato pure Draco che fiuta una persona che mente a mille miglia di distanza, allora devi essere più brava di quanto hai voluto farci credere. E poi non ti permetto di dire quelle cose su Hermione" disse Blaise molto molto irritato.
"Blaise, ora siamo arrivati pure a chiamare una sangue marcio per nome!! Non sapevo che ti piacesse fraternizzare con le persone inferiori, non degne del nostro status." ringhiò a sua volta Pansy.
"Pansy sai bene che io non ho mai appoggiato quelle cazzate sulla purezza del sangue. In questi pochi giorni ho rivalutato Hermione, ed è una persona fantastica con cui è piacevole parlare di tutto, e ora capisco perché era chiamata la strega più brillante della nostra epoca. Quindi non mi va che venga ancora trattata male per il fatto che sia una nata babbana. E ti dirò un'altra cosa Pansy, non ti azzardare più a comportarti così con Hermione, perché se oggi Draco non ha fatto nulla è solo perché non poteva, visto che era inchiodato ad un letto. La prossima volta stai sicura che ti maledirà per come la tratti, e dove non arriverà lui arriverò io. Ci siamo capiti?" disse Blaise in modo duro.
Pansy rimase letteralmente a bocca aperta. Non si aspettava quella reazione da parte di Blaise, e non si aspettava che l'avrebbe difesa a spada tratta sia lui che Draco, visto con quali ideali erano cresciuti, specialmente Draco che era diventato Mangiamorte.
Finito di rimproverate Pansy, Blaise se ne andò smaterializzandosi. Ssperava che avesse recepito il messaggio, e che lasciasse in pace sia Hermione che Draco.
All'ospedale, Draco e Hermione erano ancora fermi davanti alla stanza di Rastaban. Nessuno dei due aveva il coraggio di entrare. Hermione aveva il cuore in gola, non sapeva che situazione avrebbe trovato oltre la porta, ed anche Draco era agitato.
"Draco dobbiamo farci forza ed entrare. Non possiamo stare qua tutto il giorno ad aspettare." disse Hermione più a se stessa che a Draco.
"Dai entriamo." rispose Draco, appoggiando la sua mano su quella di Hermione per darle coraggio.
Hermione gli accennò un sorriso e lo spinse dentro la stanza. Lo mise con la sedia a rotelle accanto al letto di Rastaban, e lei prese una sedia e si mise accanto a lui. Rastaban dormiva ancora. Hermione vide Draco preoccupato, e gli prese la mano tra le sue.
"Draco non essere preoccupato, vedrai tra poco si sveglierà. Se vuoi vado a chiedere ad una meginfermiera quando dovrebbe svegliarsi." disse Hermione molto amorevolmente.
"Sì, Hermione per favore. Non resisto più con tutta questa ansia." rispose Draco teso come una corda di violino. Hermione si alzò uscì dalla stanza per cercare una maginfermiera.
"Scusi, vorrei sapere quando si sveglierà Rastaban?" chiese Hermione molto apprensiva non appena trovò la maginfermiera.
"Signorina Granger, la somministrazione della pozione soporifera è diversa nei bambini ed è a rilascio graduale, ma tra un pochino dovrebbe svegliarsi."rispose la maginfermiera.
Hermione la ringraziò e tornò da Draco, sedendosi vicino a lui.
"Draco, la meginfermiera mi ha detto che Rastaban si sveglierà a momenti. Non preoccuparti." disse Hermione in modo tenero.
Draco le prese le mani per calmarsi. Non sapeva cosa si sarebbe aspettato una volta che suo figlio si fosse risvegliato.
"Non ti preoccupare Draco, andrà tutto bene. In fondo anche Rastaban ti vuole bene,dovete solo trovare un modo per capirvi a vicenda. Lui è un bambino, saprà capirti e tu saprai come farglielo capire. Io vi aiuterò." disse Hermione.
"Oh, Hermione sei così gentile a volerci aiutare. Sei sempre stata dolce." rispose Draco in un modo che Hermione non gli aveva mai visto fare.
Dopo un po', Rastaban piano piano aprì gli occhi e fu felicissimo di vedere suo padre e la signorina Hermione lì, che li abbracciò di slancio.
"Siete qui. Signorina Hermione ha mantenuto la promessa. Mio padre è qui e io mi sono svegliato." disse Rastaban con gli occhi che gli brillavano.
"Certo piccolo, te lo avevo promesso che quando ti saresti svegliato tuo padre sarebbe stato qui." rispose Hermione baciandogli la testolina.
"Grazie, grazie sono contentissimo" rispose di rimando Rastaban.
Draco lo abbracciò e gli scompigliò i capelli.
Hermione vedendoli insieme capì che si assomigliavano più di quanto credeva, non solo nell'aspetto fisico ma anche nel modo di essere, e fu felice di vedere quella scena. Non pensava di poterla vedere mai in vita sua. Ringraziò ogni divinità perché Draco era riuscito a chiedere aiuto per far capire a Rastaban che, nonostante tutto, lo amava anche se lui non lo capiva.

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