10 capitolo

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Hermione constatò con sollievo che Malfoy non era ancora tornato a casa dal lavoro, per cui  non avrebbe scoperto niente su dove erano stati quel pomeriggio. Hermione prese Rastaban per mano e andarono al piano superiore, mise le buste in camera sua e poi portò il bambino a fare un bagno. Intanto Draco era in procinto di tornare a casa dal lavoro quando si vide arrivare in ufficio Daphne, che ancheggiando si diresse alla sua scrivania e si sedette sopra accavallando sensualmente le gambe, mostrando le sue cosce nude da sotto una gonna corta di pelle e una camicetta bianca trasparente dove si intravedeva il reggiseno di pizzo nero.
Cominciò a fare le fusa come una gatta in calore, cosa che a Draco diede fastidio, perché non gli piacevano le donne che si vendevano in quel modo squallido. Daphne non ci fece caso alla faccia schifata di Draco.
"Dracuccio è un po' che non stiamo insieme. Non ti fai più vedere! Mi manchi.. Mi mancano le nostre notti di fuoco..." Daphne era convinta che Draco fosse finalmente innamorato di lei. Era stata gelosa di sua sorella Astoria quando era riuscita a sposarlo, ma Daphne sapeva bene che Draco non era innamorato di lei, ma ciò non le bastava: lo voleva tutto per se! E prima o poi ci sarebbe riuscita. Poi il destino volse dalla sua parte ed Astoria morì per una malattia ereditaria, e lì pensò di avercela fatta a conquistarlo poiché non aveva più nessuno ad intralciare i suoi piani per diventare la signora Malfoy.
Ma Draco non ci pensava nemmeno: una come Daphne non sarebbe ma stata una Malfoy!
"Daphne, io non posso stare dietro ai tuoi capricci, ho da lavorare e da badare a mio figlio! Tu non sai nemmeno cosa vuol dire tutto ciò visto che pensi solo a vestiti, gioielli e a fare la civetta con altri uomini! Credi che non me ne sia accorto? Non sono stupido come pensi sai."
Daphne se ne andò via inviperita.
"Prima o poi, signor Malfoy, cadrai nella mia rete... ed io otterrò quello che voglio!" gli urlò mentre sbatteva la porta del suo ufficio seccata.
Draco vide solo che finalmente si era tolto dai piedi quell'oca petulante e poteva tornarsene a casa.  Non ci pensò due volte ed entrò nel camino con la polvere volante, arrivando a casa giusto in tempo per vedere scendere dalle scale Hermione, che appena lo vide lo salutò.
"Buonasera signor Malfoy e ben tornato. Rastaban ha appena fatto il bagno e ora è in camera sua. Tra poco sarà pronta la cena."
"Grenger, sbrigati non ho tempo da perdere!!!"
Hermione si fiondò in cucina per dire agli elfi di preparare la cena mentre lei apparecchiava la tavola. Quando fu pronta, Draco si accomodò a tavola e lei andò a chiamare Rastaban, per poi servire la cena.
Draco quella sera aveva un diavolo per capello, finì per trattare male Rastaban. Alla fine della cena, Draco si rinchiuse nel suo studio ed Hermione portò a letto Rastaban dopo aver riordinato. Il bambino si era molto affezionato ad Hermione, perché lei era gentile e carina con lui, e dsiderava che suo padre si mettesse con lei perché voleva che Hermione diventasse la sua mamma. Ebbe un'idea, ma l'avrebbe messa in pratica il giorno dopo. Si infilò dentro al letto e si addormentò subito.
Appena Rastaban si addormentò, Hermione andò in camera sua e si preparò per la notte. Intanto Draco nel suo studio, come ogni sera, incominciò a bere del whisky incendiario. Gli era incomprensibile come ogni volta che vedeva Hermione non ragionava più. Non che fosse una ragazza che faceva girare la testa agli uomini, e per di più era mezzosangue: non poteva pensarla ogni volta! Lui era un purosangue e non poteva sporcarsi con una come lei, ma non poteva fare a meno di pensarla...
Nel frattempo, Hermione si era messa a letto a leggere un libro, non sapeva più cosa inventarsi per fare sì che Draco e suo figlio avessero un rapporto migliore. Lei era molto affezionata a quel bambino, e non voleva che diventasse come Draco. Senza mai aver avuto un po' di calore umano.  Con questi pensieri, Hermione si addormentò.
Draco rimase nello studio a bere fino a tardi, addormentandosi sul divano. La mattina dopo, mezzo intontito, uscì dal suo studio, salì le scale barcollando per andare in camera sua a fare una doccia, ma per sbaglio entrò in camera di Hermione. Quando se ne accorse fece per andarsene ma i suoi piedi non si mossero. Allora si avvicinò al letto e si sedette su una sedia lì accanto. Si mise ad osservare Hermione e gli venne da ridere: era buffa! Dormiva tutta rannicchiata con le mani sotto al cuscino...
Draco pensò che era bellissima mentre dormiva, e rimase a guardarla per un po'. Quando vide che si stava muovendo, si alzò ed uscì dalla camera non volendo essere visto da lei lì, e non avrebbe saputo che dirle per il fatto che era nella sua stanza. Andò in camera sua a farsi una doccia.
Hermione nel frattempo si era svegliata e aveva sentito un odore diverso in camera,  di muschio …
Dedusse che qualcuno fosse entrato nella sua stanza. ma non ci diede tanto peso. Si alzò, fece una doccia e andò a svegliare Rastaban. Una volta pronto, scesero in salone per la colazione. Hermione andò in cucina ad aiutare gli elfi.
Anche Draco, sceso in salone, si mise al tavolo.
"Rastaban, cosa avete in tensione di fare questa mattina con la Granger?
"Non lo so papà: io vorrei andare in giardino!" Hermione tornò in salone con la colazione, e vide Draco in imbarazzo da quando lei aveva fatto il suo ingresso e non capiva il perché.
"Hermione, stamattina posso andare a giocare in giardino?"
"Certo Rastaban, prima finisci la colazione e poi andiamo."
Draco, una volta finita la colazione ,si materializzò al lavoro. Era molto turbato, non capiva cosa gli prendesse ogni volta che vedeva Hermione.
Fu raggiunto a lavoro da Blaise.
"Ciao Draco, tutto bene?"
Draco nemmeno lo sentì, tanto era perso nei suoi pensieri.
Intanto al manor, Hermione e Rastaban erano usciti in giardino. Hermione lo lasciò lì e tornò in casa a pulire. Rastaban giocò per un po', poi dirigendosi ad esplorare il giardino si inoltrò nel boschetto vicino al manor, non accorgendosi che si stava allontanato tantissimo, perdendosi.
Hermione all'ora di pranzo andò a chiamare il bambino, ma nel punto in cui lo aveva lasciato non c'era più. Lo cercò per tutto il giardino, non trovandolo entrò di corsa in casa, prese carta e piuma scrisse due righe.

"Malfoy torna a casa subito: è urgente! ti spiegherò una volta che sarai qui."
HERMIONE

Poi legò la lettera al gufo di Draco, non con poche difficoltà, dato che l'animale era scontroso con chi non conosceva... proprio come il suo padrone... quando ci riuscì lo fece volare dalla finestra. Draco a lavoro quel giorno proprio non ne combinava una giusta: era assente, perso nei suoi pensieri.
"Draco ma che combini oggi? Sei distrattissimo, non è da te."
Draco non fece in tempo a rispondere a Blaise che sentirono picchiettare alla finestra. Blaise si voltò e vide il gufo.
“Ehi,  bel addormentato nel bosco, che ci fa il tuo gufo qui?"
"Cosa? Come? Il mio gufo qui?"
"Sì girati."
Draco si girò verso la finestra e vide Ade il suo gufo, e pensò a chi poteva averlo mandato, dato che al manor c'erano solo Hermione e Rastaban. Escluse suo figlio perché non sapeva scrivere rimaneva solo Hermione, ma cosa l'aveva spinta a mandare da lui il gufo...
Zabini andò ad aprire la finestra per fare entrare il gufo, che planó sulla scrivania. Draco sciolse la lettera che aveva attaccata alla zampa e la lesse il biglietto indirizzatogli.

"Malfoy vieni subito al Manor è urgente ti dirò di cosa si tratta appena arrivi corri "

HERMIONE

"Draco muoviti!! Alza il culo dobbiamo correre al Manor. Non è il momento di fare il bel addormentato... Sveglia!!"
Draco a fatica si riprese. I due afferrarono i mantelli ed uscirono dall'ufficio.
"Matilde, noi dobbiamo andare con urgenza: al Manor è successo qualcosa! Non ci saremo per tutto il giorno, per cui annulla i nostri impegni!"
Sì diressero al camino e con la polvere volante arrivarono al Manor, trovandoHermione seduta sul divano, con le braccia intorno alle gambe e completamente in trance. Draco si scagliò verbalmente su di lei.
"Grenger!! Dove è mio figlio!!?" Lo disse in modo glaciale, ma Hermione non si scompose, non emise nemmeno un fiato. Sembrava una bambola di pezza a cui erano stati tagliati i fili. Draco, non ricevendo risposta, si innervosì ancora di più, e prendendola per le spalle cominciò a scuoterla.
"Draco smettila! Così le fai male!"
"Io devo sapere perché ci ha convocato qui con urgenza... Dove è Rastaban!!"
"Hermione, sono Blaise che è successo?"
Hermione, a quelle parole, fu come se fosse esplosa la bolla ovattata in cui si era rifugiata e le precipitò tutto addosso. Quello che era successo, tanto che calde lacrime uscirono silenziosamente dai suoi occhi si aggrappò con tutta la forza che aveva a Blaise, affondando il volto sul suo torace cominciando a piangere scossa da singulti che le squarciavano il cuore in due. Blaise mise due dita sotto il mento di Hermione e le fece alzare il viso su di lui.
"Hermione, calmati e spiegaci cosa è successo..."
Hermione piano piano si calmò.
"Blaise... Rastaban è scomparso... non lo trovo da nessuna parte! Lo avevo lasciato giocare in giardino, e quando sono andata a chiamarlo per il pranzo non c'era più dove lo avevo lasciato. L'ho cercato per tutto il giardino, ma nessuna traccia di lui: sembra che si sia volatilizzato nel nulla!"
Draco, sentendo il racconto di Hermione, andò su tutte le furie ancora di più di quello che era già. Si avvicinò al divano, prese Hermione per le spalle e incominciò a scuoterla violentemente.
"PENSAVO FOSSI MOLTO ATTENTA E LIGIA! PER QUESTO TI AVEVO SCELTO COME ISTRUTTRICE DI RASTABAN! ANCHE SE MI DISGUSTA IL TUO SANGUE IMPURO, SAPEVO CHE LUI CON TE ERA IN BUONE MANI! NON GLI SAREBBE MAI CAPITATO NIENTE DI MALE, VISTO ANCHE CHE HAI PARATO IL CULO MOLTE VOLTE ALLO SFREGIATO SOPRAVVISSUTO POTTER!!! MA A QUANTO VEDO NEANCHE CON TE MI POSSO FIDARE... DOVEVO FIDARMI DEL MIO PRIMO ISTINTO E NON ASSUMERTI!!"
Blaise mise una mano sulla spalla di Draco per farlo calmare.
"Draco calmati, così la fai sentire ancora più agirtare. Non è colpa sua se tuo figlio non si trova, poteva capitare a chiunque... così le fai male..."
"Facciamo così: ora io e Hermione andiamo a cercare Rastaban, tu rimani qua nel caso ritornasse."
Blaise prese Hermione per una mano e si avviarono in giardino alla ricerca del bambino.
Hermione non si dava pace
"Blaise, Malfoy ha ragione. E' colpa mia se Rastaban non si trova: io dovevo stare più attenta e controllarlo di più!"
"Hermione, non pensare a quello che ha detto Draco: sai come è fatto! Non è colpa tua se Rastaban non si trova. Dai, non pensarci e mettiamoci a cercarlo. Dividiamoci così sarà più facile trovarlo. Lo troveremo sano e salvo, non ti preoccupare."
Hermione annuì con la testa e si diresse dalla parte opposta in cui andava Blaise per iniziare di nuovo la ricerca del bambino.

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