capitolo18

414 23 3
                                    

Intanto in camera di Rastaban, Draco aveva finito di leggere la favola ed Hermione era ancora vicino a lui. Si era creato un silenzio imbarazzante che fu rotto dalla strega: "Malfoy, che ne dici di chiamare un elfo per faci portare la cena? Dovremo mangiare qualcosa." Disse Hermione per stemperare la tensione che si era creata.
Draco annuì e chiamò Tammy " Portaci la cena mangeremo qua in camera."
"Certo signor Malfoy come desidera." rispose Tammy, tutto contento di poter fare qualcosa per il suo padrone.
Si smaterializzò con uno schiocco di dita nelle cucine, tornando dieci minuti dopo con la cena.
Draco stava parlando con Rastaban in modo dolce e pacato: "Rastaban, figliolo. Svegliati dobbiamo fare un sacco di cose insieme. Tra poco è natale, mi devi aiutare con le decorazioni e con l'albero. Mica vorrai che la signorina Hermione pensi che siamo malvagi antinatalizi? Dobbiamo farle vedere come è festeggiare un vero natale, e conto su di te per riuscirci."
Draco disse quasi senza fiato. Alla fine alzò gli occhi verso la porta e vide Hermione appoggiata allo stipite con le lacrime agli occhi. Lei non credeva, era rimasta sorpresa e meravigliata dalle cose dolci che Draco aveva rivolto a suo figlio, non pensava che potesse essere così. Ma a quanto pare era cambiato molto dal ragazzino che aveva conosciuto a Hogwarts.
Prima non avrebbe mai fatto una cosa del genere nemmeno per tutto l'oro del mondo, ma ora vederlo parlare in quel modo a suo figlio le aveva fatto allargare il cuore.
Draco si alzò e si avvicinò a lei e la abbracciò, rassicurandola. "Granger, che succede. Perché stai piangendo? Va tutto bene?"
"Oh, sì certo, tutto bene. E' che non avrei mai pensato di vedere un Malfoy così tenero. Io ricordavo un Malfoy despota, spocchioso, arrogante e molto viziato."
"Ma nella vita si cambia Granger, non si può sempre rimanere ancorati al passato. Si cresce e si dovrebbe anche maturare e apprendere dagli errori fatti per non commetterne più." disse Draco nel suo caratteristico tono strascicato. "Anche un Malfoy può imparare dai suoi errori."
Hermione era sempre più stupita da quel nuovo Draco, che era rimasta senza parole. Si voltò e vide Tammy, con in mano il vassoio della cena, che era rimasto immobile per non rovinare quel bellissimo momento.
"Tammy puoi appoggiare il vassoio sulla scrivania ,grazie." disse Hermione in modo gentile.
L'elfo fece come gli aveva detto Hermione, e poi con uno schiocco di dita ritornò in cucina. Hermione si staccò dall'abbraccio di Draco, e andò a sedersi alla scrivania per cenare, seguita da Draco. Mangiarono in silenzio ma per Hermione era troppo, non riusciva a sopportarlo. Voleva che quella giornata avesse fine, non ne poteva più di vedere Rastaban immobile sul suo letto e Draco in quello stato devastato e inquieto. Non sapeva più che fare, ma ci avrebbe pensato l'indomani. Ora voleva solo andare a dormire.
Pregò Merlino, tutti i fondatori di Hogwarts, e persino Dio, che Rastaban si svegliasse presto.
"Malfoy andiamo a dormire.Pper oggi ne abbiamo avuto abbastanza, e dobbiamo riposarci se vogliamo aiutare Rastaban a svegliarsi." disse Hermione, mettendo una mano sulla spalla di Draco per rassicurarlo.
Draco le diede un bacio a fior di labbra.
Andarono a dormire nel lettino in camera di Rastaban, non volendo lasciarlo solo. Si rannicchiarono abbracciati sotto le coperte. Hermione si voltò verso Draco e ruppe il silenzio: "Draco, se c'è qualcosa che ti turba, mi prometti che ne parleremo insieme? Non fa bene in questo momento tenersi tutto dentro, è peggio."
Draco annuì. Non sapeva cosa dire in quel momento, era sconvolto "Certo, ma ora dormiamo. Buonanotte Granger."
"Buonanotte Draco."
Draco durante la notte ebbe un sogno che lui catalogò come un incubo, non capendo il senso perché lo aveva fatto. Si destò di soprassalto, svegliando anche Hermione, guardandosi intorno spaesato.  "Draco cosa è successo? Calmati respira." Disse Hermione con voce calma, accarezzandogli la schiena.
Draco non voleva parlare. Si rimise sdraiato e si portò Hermione accanto. Lei mise la sua testa sul petto di Draco e lui la circondò con le sue braccia, dandole un bacio tra i suoi folti capelli castani.
Rimasero con gli occhi spalancati, Draco pensando al suo sogno e perché avesse sognato Astoria, che gli diceva di aprire e ascoltare il suo cuore, che sarebbe stato felice e accanto a lei, e c'era Rastaban, e non capendo il significato di quel sogno lo interpretò come qualcosa di funesto. Mentre Hermione pensava a cosa poteva aver turbato Malfoy, rimasero svegli per un paio d'ore prima che si addormentassero.
Hermione fu svegliata dai raggi del sole che filtravano attraverso le tende, si stiracchiò e si mise a sedere voltandosi verso Draco, lo vide ancora addormentato.
Draco aprì un occhio. "Buongiorno Granger." le disse con la voce impastata di sonno voltandosi e  dando le spalle a Hermione, richiudendo gli occhi. Era distrutto: non aveva dormito bene ed aveva ancora sonno.
Hermione allungò una mano sulla sua spalla e lo scosse. "Buongiorno Malfoy. Svegliati e non girarti dall'altra parte per rimetterti a dormire. Dai, dobbiamo alzarci e Rastaban."
"Granger! Non rompere di prima mattina. Sono sveglio, sono sveglio. Mi alzo, non preoccuparti."
Hermione si accoccolò sul petto di Draco sospirando, sperando che quel giorno fosse meglio dei precedenti. Draco l'abbracciò, dandole un bacio sulle labbra che subito divenne più profondo.
Draco le accarezzò le braccia ed Hermione sentì un brivido in tutto il corpo. Lui si mosse ancora più vicino a lei ed Hermione sobbalzò. "Draco,  fermati! Non è il momento e nemmeno il luogo giusto, con Rastaban lì a fianco nell'altro letto. E poi dobbiamo alzarci, andare a fare colazione e somministrare le medicine a Rastaban. Non possiamo, dai alziamoci." disse Hermione molto con calma.
"Ufff, Granger! Rovini sempre tutto, anche un momento come questo." disse Draco un po 'seccato anche se sapeva che lei aveva ragione. Si alzò e andò in bagno per farsi una doccia, mentre Hermione si ributtò sdraiata a pancia in giù nel letto con le mani sotto al cuscino. Cullata dallo scrosciare dell'acqua della doccia chiuse gli occhi.
Quando li riaprì e si trovò davanti Draco mezzo nudo solo con un asciugamano intorno alla vita, rimase imbambolata "Granger! Ti piace ciò che vedi?" Disse Draco indicando se stesso.
"Eeeehhhh, n-no i-io" non sapeva più che dire, balbettò e divenne rossa come un pomodoro rosso maturo pronto a esplodere. Si alzò velocemente e si fiondò in bagno chiudendo la porta dietro di sé con un tonfo e vi ci appoggiò. Sentì Draco ridere dall'altra parte "Granger, Granger siamo ancora a questi livelli?"
Hermione irritata gli rispose: "Malfoy! Se tu evitassi di uscire in quel modo, te ne sarei grata."
Quando Hermione si riprese, si fece una doccia veloce, avendo già perso troppo tempo. Poi uscì dal bagno vestita con un paio di leggings neri e una maglia larga che le arrivava sotto il sedere che lasciava una spalla scoperta. Draco quando la vide rimase senza fiato: era bellissima nella sua semplicità, pensò tra sé e sé, non riuscendo a toglierle gli occhi di dosso.
Una volta pronti scesero nel salone a fare colazione. Tammy aveva imbandito una tavola peggio del giorno di Natale. Hermione quando vide tutto quel ben di Dio rimase scioccata. "Chi dovrebbe mangiare tutta questa roba?" Disse con una faccia sorpresa.
"Noi Granger. Sediamoci dai, che se non mangiamo almeno qualcosa Tammy si offende."
Mentre facevano colazione, sentirono un imprecazione venire dal camino, e dopo un po' apparve Blaise. "Draco di ai tuoi elfi di pulire meglio il camino. Guarda qui come sono conciato!" disse  irritato scrollandosi di dosso la fuliggine.
"Blaise lascia in pace gli elfi. Piuttosto che sei venuto a fare qui?" Rispose Draco ridendo.
"Sono venuto a vedere se c'erano novità su Rastaban. E anche per sapere cosa faremo per fermare Daphne."
Hermione prese la parola, si erano proprio scordati di Daphne e di quello che aveva detto loro Blaise. "Certo ci penseremo dopo. Ora siediti e facciamo colazione. Tammy!" Chiamò Hermione.
L'elfo apparve con uno schiocco di dita. "La padrona ha chiamato?" Disse la creatura.
"Tammy, io non sono la padrona. Per cui chiamami Hermione." disse lei in modo gentile. “Comunque, puoi portare un piatto in più? Blaise farà colazione con noi."
Tammy ubbidì e si smaterializzò in cucina a prendere un piatto per la colazione.
Tammy ritornò cinque minuti dopo con il piatto per Blaise. Fecero colazione in silenzio. Hermione vedeva che Draco era molto turbato, sapeva che era per quello che era successo quella notte. Anche lei non riusciva a fermare il suo cervello dal pensare cosa potesse averlo turbato così fortemente  quella notte. Avrebbe sicuramente fatto in modo di sapere da lui.
Alla fine della colazione, Hermione tornò in camera di Rastaban per dargli le medicine, mentre Draco andò nel suo studio, aveva da fare delle cose.
"Blaise vieni con me, ti devo parlare urgentemente." disse Draco strascicando le parole.
Blaise lo seguì nel suo studio.
Hermione salì in camera di Rastaban e gli diede le pozioni nuove lasciate dal medimago, poi si mise a parlare con lui. "Rastaban tesoro. Ti devi svegliare, tuo padre ti sta aspettando e dovete fare molte cose insieme. Lui ti vuole bene, anche se a modo suo. Tu gli dovrai insegnare come si fa nel modo giusto, quindi ti devi svegliare. Forza piccolino, so che c'è la puoi fare, sei forte non mollare."
Alla fine Hermione scese, vedendo che Draco e Blaise ancora nello studio si rifugiò in biblioteca, dove si mise sul divano a leggere un libro.
Intanto nello studio, Blaise vedeva che Draco era inquieto e camminava su e giù per la stanza, agitato. "Draco calmati, Siediti e raccontami cosa ti affligge. Non posso vederti così, un po' perché mi fai venire mal di testa, e un po' perché non voglio vederti afflitto. Sei come un fratello per me e vorrei vederti felice per una volta. Troppe volte ti ho visto così ridotto."
Draco si mise a sedere, non sapeva se dire a Blaise di quello che era successo la notte prima. Ci pensò a lungo prima di prendere il coraggio e di parlare. "Blaise ti devo dire una cosa. Non so se sia un presagio funesto o no, ma non riesco a capirlo. Ieri notte ho fatto un sogno... ho sognato Astoria e tu sai che da quando è morta non l'ho mai sognata. L'ho sognata insieme a Rastaban, mi ha parlato dicendo di aprire il mio cuore e ascoltarlo, che sarei stato felice. Io non ho capito cosa volesse dire, a cosa si riferisse. Vedendo Rastaban accanto a lei ho pensato a una cosa funesta, che lui sarebbe morto. Non so che pensare."
Blaise sentendo il racconto di Draco rimase per un attimo immobile non sapeva che dirgli secondo lui però non era presagio di brutte cose il sogno di Draco non ne era sicuro ma un'idea diversa a veda su quel sogno quindi voleva sondare il terreno prima di dargli una risposta su come mai avesse fatto quel sogno.
"Draco, posso farti una domanda? Spero che mi risponderai sinceramente. Ti sei per caso innamorato di Hermione?" Chiese Blaise in modo sornione.
Draco pensò E ora che gli rispondo? Non lo so nemmeno io cosa provo per la Granger. "Blaise, non lo so cosa provo. E' bellissima non è più l'insignificante ragazzina che era a Hogworts. E' sempre la solita so tutto io, ma mi piace che mi tenga testa. Con lei non avrei tempo di annoiarmi e non sarebbe la solita relazione, ci sarebbe un po' di pepe però ancora devo fare chiarezza dentro di me... non so se ne sono innamorato."
"Draco, da quello che mi hai detto ho capito che ne sei già innamorato. Ma che ancora lo devi comprendere e qui arrivano a fagiolo le perle che ti ha detto Astoria nel tuo sogno: non ignorarle, ascoltale." Draco pensò che doveva guardarsi dentro per capire i sentimenti per Hermione.
In biblioteca, Hermione aveva gli stessi dubbi di Draco, e decise che doveva parlarne con Ginny per sbrogliare la matassa. Harry però non l'avrebbe presa bene, ne era sicura, ma avrebbe pensato a Harry. Si avvicinò al cammino e si collegò subito con casa Potter. Non poteva aspettare un minuto di più sennò il coraggio che aveva trovato sarebbe andato a farsi benedire.
Rispose subito Ginny ed Hermione fu sollevata che avesse risposto lei è non Harry, sennò non avrebbe saputo che dirgli. "Ginny vieni subito qua! Ti devo parlare ho dei dubbi."
"Ciao anche a te Hermione. Adesso non posso venire subito, devo lasciare i bambini a qualcuno. Appena trovo chi li guarda arrivo."
"Va bene, ci vediamo appena puoi. Ciao."
Draco e Blaise uscirono dallo studio e andarono in camera di Rastaban. Non c'erano miglioramenti. Il bambino ancora stava nel limbo con sua madre Astoria che gli ripeteva: "Torna da tuo padre, vedi come soffre. Non può perdere anche te, ne uscirebbe devastato da quanto ti vuole bene."
Rastaban era ancora incerto su cosa volesse fare Astoria cominciava a capire i dubbi di suo figlio. "Rastaban, amore della mamma, devi tornare indietro. Io starò bene, non preoccuparti se non mi vedrai più perché io sarò qui nel tuo cuore." Gli disse mettendo la sua mano sul suo cuore.

un amore sotto l'albero Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora