6 Capitolo

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Draco lo prese come un invito e si intrufolò dentro la sua bocca, rudemente, imprigionando la sua lingua. Hermione sbarrò gli occhi, stupita.
"Draco smettila! Lasciami stare... vattene!" cercò di allontanarlo ma non ci riuscì.
Draco continuava. Le accarezzò il corpo con le sue mani.
Finalmente Hermione riuscì a scansarlo, perché Draco quando sentì la riccia pronunciare il suo nome ritornò alla realtà. Si staccò da lei e come era venuto se ne andò. Si rifugiò nel suo studio dove tirò un pugno al muro, sentì un dolore sordo alle nocche e vide del sangue.
"Stupido...Stupido Draco! Che pensavi di fare? Di violentarla? Magari facevi zittire la tua coscienza... Lei è una mezzosangue... oppure se facevi così ti levavi la sua ossessione dalla testa!!"
Si diresse al mobile bar e si versò un bicchiere di whisky incendiario. Si sedette molto infuriato sul divano e trangugiò il whisky tutto d'un fiato, scagliando poi il bicchiere nel camino acceso, dove scoppiò. Non capiva più nulla. Non poteva essere attratto da una mezzosangue. Doveva parlare assolutamente con qualcuno.
Decise di rivolgersi al suo unico amico, nonché fratello, Blaise Zabini. Poteva parlare anche con Theo, ma ora aveva bisogno di una persona che lo conoscesse meglio di come si conosceva lui stesso. Sarebbe andato da lui il giorno seguente. Dopo questa decisione appellò la bottiglia di whisky incendiario e ne bevve quasi la metà.
Hermione, vista l'ora ,si era rimessa a letto, ma non riuscì ad addormentarsi. Sbuffando dopo che si era rigirata per l'ennesima volta, guardò l'ora ed erano le due e mezza. Si alzò dal letto e scese di sotto per andare in cucina a prepararsi una tisana, nel tentativo che riuscisse a farla dormire. Passò davanti allo studio di Draco, dove intravide una flebile luce soffusa dalla porta semi accostata. Si avvicinò e aprì la porta, e la scena che le si parò davanti le fece capire quanto Draco fosse tormentato: lo vide stravaccato sul divano, con la camicia di seta bianca slanciata fino al l'ombelico,  i capelli scarmigliati ed alcune bottiglie di whisky incendiario vuote vicino al divano. Si avvicinò a lui, si inginocchiò e gli tolse il bicchiere dalle mani. Draco si svegliò dal torpore in cui era finito e le disse con voce impastata dall'alcool.
"Mezzosangue!! Che ci fai qui lasciami in pace!! VATTENE!!"
"Draco, calmati. Non sei in te... Vieni che ti porto a letto. Devi fare una bella dormita e domani vedrai le cose sotto un'altra luce..."
Così dicendo, si alzò e provò a farlo mettere in piedi, ma senza riuscirci. Ricadde sul divano, vicinissima a Draco, che le cinse i fianchi con un braccio e l'attirò più vicino a sé. Il profumo di Hermione lo stordì ancora di più di quello che era. Avvicinò le sue labbra a quelle della riccia e la baciò molto lentamente. Hermione a quel contatto spense completamente il cervello per un paio di secondi... per poi ritornare alla realtà.
"Draco fermo! Fermo! Aiutami alzati che ti riporto in camera tua..."
Docile come un cagnolino, Draco si sollevò dal divano. Hermione lo sorresse, passandogli un braccio lungo la vita e traballando riuscì a portalo su per le scale fino alla sua stanza, per aprire la porta lo appoggiò alla parete e non riuscendo a reggersi in piedi, per poco Draco non finì steso per terra se Hermione non fosse stata veloce ad afferrarlo. Lo fece sdraiare sopra il letto e gli tolse le scarpe, coprendolo poi con le coperte. Lei si sedette sul bordo del materasso e gli scostò una ciocca di capelli che gli era finita sugli occhi. Lui le afferrò il polso e con un filo di voce le chiese di restare.
Hermione rimase spiazzata da quella richiesta.

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