12 capitolo

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Arrivati, bussarono all'imponente portone di legno massiccio, dove furono accolti da Tammy l'elfo domestico, che appena vide Rastaban privo di sensi in braccio a Blaise cominciò ad agitarsi.
"Tammy non agitarti, Rastaban sta bene." lo rassicurò Hermione, ma non sapeva se quelle parole avessero fatto effetto sull'elfo o più su se stessa, perché nemmeno lei ci credeva più di tanto.
Blaise portò il bambino di sopra in camera sua ed Hermione andò a cercare Malfoy, trovandolo nel salone dove lo avevano lasciato.
"Abbiamo trovato Rastaban. Blaise lo ha portato in camera sua. Dovresti chiamare un medimago:  non sta bene... non ha ripreso conoscenza... Lo abbiamo trovato nel boschetto sotto un albero, tutto rannicchiato a terra, tutto bagnato visto che ha preso a piovere."
Draco non fece una piega, ed Hermione tornò di corsa in camera da Rastaban, dove Blaise intanto aveva messo il bambino nel suo letto.
"Dobbiamo cambiarlo Blaise. Guarda nei cassetti, prendi un pigiama e poi lo metteremo sotto le coperte."
Blaise fece come Hermione gli aveva detto. Trovò il pigiama e lo passò alla donna, che intanto lo aveva spogliato dei vestiti bagnati, ed una volta asciugato gli infilò il pigiama e lo mise sotto le coperte.
Draco arrivò in camera.
"Ho chiamato il medimago: sarà qui tra poco."
Hermione intanto aveva chiamato l'elfo domestico per farsi portare una bacinella con dell'acqua e degli stracci. Appena l'elfo arrivò, prese la bacinella e con un incantesimo ghiacciò l'acqua, vi immerse lo straccio e lo mise sulla testa di Rastaban per fargli abbassare la temperatura.
Arrivò il medimago che si apprestò a visitare il bambino.
"Signorina si sposti, o non potrò visitarlo."
Hermione non si mosse, come se non lo avesse sentito, continuò a tenergli la mano. Blaise si avvicinò a lei, la prese per le spalle e la fece allontanare.
"Hermione, vieni, dai. Lascia lavorare il medimago."
Lei appoggiò la testa sul torace di Blaise, continuando a piangere. Si dava la colpa di quello che era successo a Rastaban.
Intanto Daphne era sempre più arrabbiata con Draco perché aveva permesso a Rastaban, con la sua bravata, di annullare la festa a cui lei teneva molto gliela avrebbe fatta pagare cara, sia a Draco che a quel moccioso. Si materializzó al Manor Malfoy e si accorse subito che non c'era nessuno in giro, per cui salì le scale direta al piano di sopra. Vide la luce nella stanza di Rastaban e spalancò la porta, e la scena che si vide davanti la fece infuriare ancora di più: Hermione in un angolo che piangeva, consolata da Blaise, e Draco davanti al letto di Rastaban che guardava la scena. Daphne si accorse che gli occhi di Draco mandavano fiamme verso Blaise, segno che era palesemente geloso di quel contatto tra i due. Nessuno si accorse di Daphne, nemmeno Draco perché dava le spalle alla porta, lei scappò via arrabbiata scese le scale infuriata.
"ME LA PAGHERETE TUTTI QUANTI! SOPRATTUTTO QUEL MOCCIOSO E LA SANGUESPORCO. DRACO È MIOOOO!! HO ACCONSENTITO CHE SPOSASSE QUELLA CRETINA DI MIA SORELLA ASTORIA PERCHÉ SAPEVO CHE SAREBBE MORTA MA ORA NON CI STO PIÙ. LUI È MIOOOO! CHI SI METTERÀ IN MEZZO DA ORA IN POI FARÀ UNA BRUTTA FINE!!"
Così dicendo e giurando un'atroce vendetta, si smaterializzó al Manor Greengrass.
Nessuno si era accorto che Daphne era entrata nella camera, presi tutti dalla situazione di Rastaban. Draco, vedendo Hermione che veniva consolata da Blaise, non resse a quella vista ed uscì dalla stanza e si precipitò di sotto furioso come non mai. Nessuno poteva toccare la SUA mezzosangue!
Sì, perché nella sua testa lei era SUA, anche se ancora non lo aveva capito.
Aal piano di sopra Hermione si riprese, ed alzò la testa dalla spalla di Blaise, scrutando la stanza in cerca di Draco, ed asciugandosi le lacrime.
"Blaise, sai dove è finito Malfoy?
"Sarà sceso di sotto. E' molto scosso nonostante sia così distaccato con Rastaban, ma gli vuole molto bene... a modo suo."
Hermione a malincuore uscì dalla stanza per cercare Draco, lasciando Blaise con il medimago. Trovò Draco in salone, in piedi davanti alla portafinestra, che guardava fuori con in mano un bicchiere di whisky incendiario. Si avvicinò a lui da dietro, gli avvolse le braccia intorno al bacino e appoggiò la testa sulla sua schiena, riprendendo a piangere. Draco sussultò non appena la sentì, poiché non si era accorto della sua presenza da quanto era assorto nei suoi pensieri.
Finalmente Hermione riuscì a parlare.
"Draco mi dispiace, è colpa mia se ora Rastaban è in quelle condizioni. Dovevo essere più attenta."
Draco appoggiò le sue mani sopra a quelle di Hermione, per rassicurarla.
"Granger mi dispiace per quello che ti ho detto: ti ho dato la colpa quando non è colpa tua. Non potevi prevedere che sarebbe accaduto questo."
Rimasero dieci minuti in silenzio. Draco si voltò verso di lei, le accarezzò una guancia con il pollice portando via le ultime due lacrime. Il cuore di Hermione perse un battito. Rrimase per un attimo senza fiato, sentendo il respiro caldo di Draco ad un centimetro dalle sue labbra. La magia del momento si ruppe quando fecero il loro ingresso nel salone Blaise con il medimago. Draco e Hermione si ricomposero, lei era rossa come un peperone e in imbarazzo, mentre Draco riuscì a mettersi addosso la sua solita maschera impassibile e fredda.
Il medimago prese la parola:
"Signor Malfoy, ho stabilizzato suo figlio, per ora non posso fare di più. Ho lasciato di sopra un boccetta col medicinale che dovete somministrare al bambino e vediamo come passerà la notte. Io tornerò a controllare domani mattina la situazione."
Draco poté tirare un sospiro di sollievo, ma appena si rilassò svenne.
"E meno male che diceva che i Malfoy sono forti e controllano le loro emozioni. Ma questo è svenuto come una donnicciola." disse Hermione ridendo. Blaise, vedendo la scena, non poté che ridere anche lui.
Il medimago disse: "Portatelo di sopra. E' normale con tutto lo stress che ha accumulato, deve riposarsi." e sparì dentro il camino.
"Blaise, che aspetti a darmi una mano per portarlo di sopra: io da sola non c'è la faccio."
"Fossi matto io me ne vado! Ho fatto abbastanza per oggi. Ciao ciao."
E si smaterializzó via.
"Ah bell'amico che sei Blaise. Non capisco perché Draco non ti abbia ancora schiantato."
Hermione prese la bacchetta, e con un vingardium levosa fece fluttuare Draco su per le scale, portardolo a letto. Nella stanza di Rastaban aveva fatto apparire un secondo letto nel lato opposto a quello di Rastaban e lei si sarebbe messa su una poltrona, nel mezzo ai due letti, a vegliare sul bambino. Qualcuno doveva pur somministrare la medicina a Rastaban, visto che Draco era svenuto e quindi fuori gioco.
Quando Hermione si fu sdraiata sulla poltrona, incominciò a pensare a quello che era successo poco prima tra lei e Draco nel salone. Se non fossero arrivati Blaise e il medimago, chissà se Draco l'avesse baciata. Quei pensieri riuscirono per un po' a tenere stare sveglia Hermione, non doveva addormentarsi, perché doveva somministrare la pozione a Rastaban ogni quattro ore ed era l'unica in grado di farlo, dato che Draco era svenuto e non si era ancora ripreso, e Blaise se ne era andato con la promessa che sarebbe tornato la mattina seguente per vedere come stava il bambino, ma non ci riuscì. Popo poco si addormentò, stremata.
Durante la notte Draco si svegliò, non capendo dove si trovava. L'unica cosa che ricordava era che stava parlando col medimago sulle condizioni di Rastaban e quali medicine dargli. Mise a fuoco dove si trovava nella camera del figlio. Si tirò su dal letto e fece vagare il suo sguardo per la stanza. vide il bambino che dormiva nel letto accanto al suo, ma notò anche che Hermione si era addormentata su una poltrona in mezzo ai due letti, e dedusse che non avesse dato la pozione a Rastaban.
Si alzò dal letto e si avvicinò a Hermione.
"Hermione... svegliati."
Ma lei non si mosse, per cui Draco la prese in braccio e la adagiò sul suo letto, mentre lui andò a dare la pozione a Rastaban, per poi rimettersi nel letto vicino ad Hermione.
La mattina di buon ora Hermione si svegliò, non capendo cosa ci facesse in un letto, quando sapeva che sarebbe dovuta essere su una poltrona. Mosse una mano e sentì una presenza al suo fianco, si voltò e vide che c'era Draco che dormiva. Si alzò molto piano, andò vicino al letto di Rastaban, e  ancora non ci credeva che stava così male.
"Rastaban, mi dispiace è colpa mia. Dovevo starti più dietro."
Ancora con questa convinzione, Hermione scese in cucina a preparare la colazione. Doveva tenersi impegnata o sarebbe crollata di nuovo a piangere.
Draco finalmente si svegliò, allungò una mano dalla parte di Hermione ma la trovò vuota, segno che lei si era già alzata. Si alzò, controllò che Rastaban stesse bene, e molto silenziosamente scese di sotto, recandosi in cucina, dove Hermione nonsi accorse della sua presenza siccome dava le spalle alla porta. Draco la trovò che cucinava, e capì che si trattava di un modo per tenersi occupata.
Le andò vicino e la abbracciò da dietro.
"Hermione, calmati. O crollerai sul serio stavolta."
Hermione trasalì, non si era accorta della sua presenza.
"Malfoy, se mi fermo ricomincio a piangere. E non voglio."
Draco la prese in braccio e la portò in sala sul divano, dove Hermione crollò alle lacrime. Draco si sedette accanto a lei e la abbracciò. Hermione nascose il viso contro il suo torace continuando a piangere. Draco le mise due dita sotto il mento, facendole alzare il viso ed incatenando i loro occhi. Hermione si perse nelle iridi color ghiaccio di Draco, le davano una sicurezza e una pace che lei in quel momento non aveva, e le mancò il respiro rimanendone incantata. Era come se i suoi pensieri in quel momento furono spariti, non riusciva a pensare come potesse essere possibile una cosa del genere.

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