Hermione aspettò che Rastaban finisse di fare colazione e gli disse di andare in camera sua.
"Hermione tu non vieni con me? Così giochiamo o facciamo qualcosa insieme!"
"Si, piccolo ora vengo. Prima devo fare una cosa. Intanto tu vai su che io poi ti raggiungo."
Quando Rastaban se ne fu andato, lei andò nello studio di Draco. Era furiosa! Voleva parlare con lui anche a costo di farlo arrabbiare ancora di più. Avrebbe parlato con lui per far si che avesse un rapporto con suo figlio più decente.
Bussò alla porta e trovò Draco alla scrivania intento ad esaminare dei documenti. Appena sentì i passi sul pavimento, lui alzò la testa. Quando si vide davanti Hermione, volle cruciarla!
Era stato chiaro: nessuno doveva entrare nel suo ufficio! Era il suo angolo privato e solo lui poteva decidere chi far entrare.
"Cosa vuoi mezzosangue!! Ho da fare, non ho tempo per ascoltare le tue prediche da maestrina saccente!"
"Malfoy!! Come ti permetti! IO sono qui per parlare di tuo figlio! A quanto pare non ti accorgi come lo stai trattando, sembra quasi che a te non freghi nulla di lui. E' solo un bambino che ha bisogno di affetto... Ah ma già che sbadata che sono: nessuno ha mai dato affetto a te, e ora tu fai lo stesso con tuo figlio! Ma io riuscirò a farti instaurare un rapporto con lui che tu lo voglia o no Malfoy. Capito!?"
Detto ciò, Hermione si voltò per uscire ma fu bloccata per un polso da Draco, che la fece voltare verso di lui ed incatenò i suoi occhi color ghiaccio, che in quel momento erano simili a tempesta, in quelli caldi dorati di lei. Ed una scarica elettrica le si propagò per tutto il corpo.
"Granger... non ti conviene provocarmi!" disse con un tono duro.
Hermione cercò di allontanarlo ma non ci riuscì.
"MALFOY!! Lasciami andare non ti permettere di trattarmi così. Non sei nessuno per farlo. Sei solo un borioso viscido!"
Draco a quelle parole spuntate con astio le lasciò il polso di scatto, e lei poté fuggire via prima che le lacrime uscissero dai suoi occhi e le rigassero il volto. Non gli avrebbe dato quella soddisfazione di vederla piangere. Gli avrebbe tenuto testa come aveva sempre fatto a Hogwarts.
Si rifugiò nella sua camera, e lì distesa sul letto fece uscire tutte le lacrime che aveva trattenuto poco prima.
"Quello stupido, odioso furetto platinato! Ooohhhh... ma te lo faccio vedere io di cosa sono capace! O non mi chiamo più Hermione Granger!"
Intanto nel suo studio, Draco ancora fermo davanti alla porta malediva quella stupida mezzosangue. Dalla rabbia diede un pugno al muro. Non le avrebbe più permesso di trattarlo così: si doveva fare i fatti suoi e basta!
Però doveva ammettere che se ne sentiva attratto, e lui, come Malfoy, quello che voleva si prendeva! Avrebbe fatto così anche con lei.
Visto che lui era il suo padrone, poteva fare di lei ciò che voleva: se la sarebbe portata a letto, e al più presto possibile leisarebbe diventata il suo nuovo giocattolo.
STAI LEGGENDO
un amore sotto l'albero
FanfictionUna storia d'amore natalizia la McGranitt prima e Hermione poi aiuteranno Draco ad avere un rapporto migliore con suo figlio visto che non sa come fare visto che lui un rapporto con suo padre non lo ha mai avuto ruoterà tutto o in parte intorno a qu...