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Se potessi esprimere un desiderio


Il tempo trascorso insieme è passato troppo velocemente ed io mi sono sentito per tutto il tempo come se stessi correndo su un percorso di cui solo io conoscevo la triste destinazione.

Ma non voglio quell'epilogo per noi, io voglio che la mia destinazione sia stare per sempre con Soon.

"Ongsa."

Un sussurro lieve, ricevuto direttamente sul mio orecchio, mi fa aprire gli occhi.

È già mattina ed io mi ritrovo a sbattere le palpebre al primo sorriso della giornata che ho di fronte e sono certo che non esista ricompensa più bella del suo sorriso.

Anche quando i suoi occhi sono stanchi a causa del lavoro, Soon mi sorride sempre.

"Buongiorno", la sua voce è morbida, come le mani che sta passando tra le ciocche dei miei capelli.

"Fai la doccia, farai tardi al lavoro."

Annuisco prima di alzarmi, afferro l'asciugamano e mi dirigo in bagno.

Dopo aver finito di lavarmi e aver indossato gli abiti da lavoro, torno in camera e trovo Soon addormentato nel letto.

"Soon, vado a lavorare" mormoro dolcemente, prima di sporgermi per affondare il naso nella sua guancia, come sempre.

Cerco di sorridergli, ma con l'avvicinarsi dell'anniversario, i miei sorrisi sono sempre più deboli.

Mi allontano a velocità costante dal condomino, rallentando quando sono vicino alla mia meta lavorativa.

In questi anni io e Soon abbiamo litigato poche volte, lui è molto maturo e mi ascolta sempre e tutto ciò che posso fare io è crescere e imparare ad essere maturo come lui.

In questo periodo, specialmente, cerco di essere sempre molto attento; non so se questo aiuterà, ma sapendo che potrei morire, è meglio essere cauti.

Dato che il traffico è poco, sono riuscito ad arrivare in ufficio prima del solito e così ho il tempo per andare a bere un caffè nel bar accanto.

Sta piovendo a dirotto.

"Perché piove così tanto?"

Non appena apro la porta, la voce della persona che sta pulendo il tavolo si fa più forte.

Alzo le sopracciglia, prima di andare alla macchina del caffè.

"Non hai ancora clienti?"

"Se smetterà di piovere presto, probabilmente entreranno più persone", risponde Phi Nan, senza nemmeno guardarmi.

Anche se non lavoro qui ormai da molto tempo, ogni ricetta di caffè è profondamente radicata nella mia memoria e sono sicuramente l'unico cliente in questo negozio che può farsi da solo il proprio caffè.

"Mi siederò a quel tavolo."

"Bene", annuisce Nan, quando indico il tavolo di vetro, che di solito è pieno di clienti.

"Come stai?"

La proprietaria del negozio sistema gli oggetti dietro il bancone, come al solito. Phi Nan è l'unica persona che conosce il Soon che ha affittato la stanza al piano di sopra, e anche il Soon che è il mio ragazzo, è strano che non me l'abbia mai chiesto.

"Non così bene, Phi."

"Da giovane devi sapere come lasciar correre."

"Essere un adulto è difficile", sospiro pesantemente, prima di bere il caffè.

Zero Assoluto [Traduzione Italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora