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Gli occhi di Jungwon si aprirono lentamente, ma fu costretto a richiuderli perché un uomo gli stava puntando una luce accecante negli occhi.

"Buona serata, Yang Jungwon" fece un sorriso adir poco terrificante, il ragazzo si spaventò vedendo l'uomo.

"Che vuoi da me?" Sbraitò, non gli piaceva la sensazione che aveva addosso, il signore finì di fumare una sigaretta e la spense sul braccio di Jungwon, e quest'ultimo cacciò un urlo.

La risata della strana persona rimbombò nella stanza bianca e vuota "ho bisogno di un favore da parte tua".

Jungwon lo squadrò, non era una persona che accettava le proposte senza prima pensarci bene. L'uomo si sedette su una sedia davanti al più piccolo.

"E quale sarebbe il favore? Cosa ci guadagno?" Disse cercando di non far tremare la voce per la paura, il signore si tolse gli occhiali da sole e guardò attentamente il viso sudato e spaventato di Jungwon.

"Devi solamente diventare amico di questo ragazzo qui" prese una foto e la diede al ragazzo, la guardò attentamente.

"Chi è? E non ha risposta alla mia seconda domanda", il signore ridacchiò digrignando i denti, provocando un fastidio a Jungwon da farlo tremare.

"Lui è Jay Park, devi diventare suo amico e dirci tutto quello che scopri su di lui, ogni settimana ci manderai le scoperte, e quanto per il guadagno... ti possiamo dire che i nipoti dei tuoi nipoti avranno una vita lussuosissima"

Jungwon ci pensò un attimo, in fondo non ci perdeva niente, ma ci guadagnava, e anche tanto, il fatto è che non sapeva niente di questo 'Jay Park'...

Nella stanza calò il silenzio, cinque minuti, poi dieci, venti e poi trenta, e Jungwon si convinse.

"Okay, lo farò, ma voglio essere pagato ogni volta che farò rapporto" il signore gli porse la mano "non se ne pentirà" Jungwon non ci pensò due volte e la strinse.

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Jay stava tornando a casa dopo aver ereditato ufficialmente il posto di suo padre, era vestito con un cappotto nero lungo, scapare dell' medesimo colore lucide, jeans anche essi neri ed una camicia, rigorosamente nera.

Entrò in casa tirando un calcio alla porta, dato che né Chan e né Agust erano in casa, e aveva dimenticato le chiavi.

"Tanto la porta la ripara Chan" pensò togliendosi le scarpe all'ingresso, per essere un mafioso (a tutti gli effetti) ultra miliardario vivere in un monolocale con ratti e topi era una caduta di stile. Ma in fondo non era una sua scelta.

Chan voleva che non dava troppo nell'occhio, altrimenti tutti e i due più grandi rischiavano il carcere, mantre Jay la vita.

Si buttò sul divano e accese la televisione, stava andando in onda un cartone animato per bambini decerebrati, in alto nell'angolo c'era scritto «i nuovi episodi di Peppa Pig».

Dopo l'ennesima vocina stridula Jay perse la pazienza e lanciò il telecomando contro la televisione spaccandola e facendo uscire qualche scintilla dalla spaccatura.

Il ragazzo se ne frega altamente e va in camera.

Qualche ora dopo sentì qualcuno chiamarlo, così si decise ad uscire dalla sua stanza e andare alla porta, dove lì trovò...

~Do or Die~ 🖇🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora