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I giorni passavano e si fece il 4 gennaio, alla fine solo Chan, Agust D e Jay festeggiarono l'ambito Natale, ridendo e scherzando come amici di lunga data.

Mentre il giovane Jungwon era in camera sua, chiuso lì, la maggior parte del tempo lo passava a piangere con la testa sotto il cuscino...

Mangiava a malapena quello che gli portava Chan, e dopo tanto tempo, sentì il suo stomaco contorcersi e fare rumori strazianti.

Si alzò e andò verso lo specchio a figura intera della stanza, non si riconosceva, occhi con occhiaie e capelli spettinati, stessi vestiti di giorni e giorni, la felpa e i pantaloni della tuta erano larghi, quindi non riusciva a vedere il suo fisico, ma a giudicare dalle mani era dimagrito.

Si ributtò nel letto e guardò il telefono illuminarsi.

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"Dovresti parlare con lui" disse l'australiano sedendosi accanto a Jay sul divano, la situazione era abbastanza stressante per tutti.

"Sappi che se gatto carino si suicida ti stacco l'osso del collo" ringhiò Agust D, in questo periodo lui e Jungwon andavano più d'accordo, sembravano fratello maggiore e fratello minore.

"Ma ha letto il mio diario!" La cosa che lo faceva più arrabbiare non era l'azione del piccolo, ma il fatto che ora sapeva i sui punti deboli... lo faceva vergognare.

"Jay te lo si legge negli occhi, ti manca... vagli a parlare..." Chan gli accarezzava lentamente la spalla per convincerlo e calmarlo.

"Va bene..." era a disagio, il cuore pesante e la sensazione di nausea gli faceva venire mal di testa. Voleva sprofondare, dai suoi occhi volevano uscire lacrime, ma non riuscivano.
Tutto ciò al pensiero di rivedere e parlare con Yang Jungwon.

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Bussarono alla porta, sinceramente Jungwon non aveva voglia di parlare con qualcuno... ma decise di alzarsi ed aprire la porta.

A sua sorpresa si ritrovò davanti Jay, aveva le mani in tasca ma con il pollice fuori, aveva studiato il linguaggio del corpo, e quella posizione significava che si sentiva superiore o sicuro di se.

"Posso entrare?" Chiese dolcemente l'americano, cosa che scosse Jungwon "uhm c-certo" si spostò così Jay entrò e si sedette sul letto.

"Siediti accanto a me, non ti mangio mica" gli era mancata la voce del più grande, si sedette, e in quel momento il pavimento gli sembrava molto interessante.

"Allora... per la storia che hai letto il mio diario..." cazzo se era interessante il pavimento, Jungwon non gli staccava gli occhi da esso.

"I-io non volevo..." la sua voce tremava, come tremava il suo corpo, l'americano lo notò e appoggiò una mano sul suo ginocchio, facendolo sussultare.

"Oi tranquilla Wonnie, ti perdono... mi dava fastidio che conoscevi i miei punti deboli, tutto qui" Jungwon non perse un secondo e abbracciò il più grande stringendolo con tutte le sue forze.

Jay preso alla sprovvista ci mise due secondi a capire la situazione, ma appena realizzato ricambiò l'abbraccio e si accorse di quanto fosse diventato magro il moro.

"Scusami davvero Jay" sussurrò il coreano staccandosi dall'abbraccio, "è tutto okay... hai voglia di andare a fare un giro in moto?" Chiese sorridendo.

Senza pensarci troppo Won annuì sorridente.

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Jungwon sistemò il casco e salì dietro a Jay sulla moto, per evitare di cadere circondò la vita di Jay con le braccia e si strinse a lui.

Sfrecciavano sulle strade di Seoul, il vento anche se con vestiti pesanti era pungente, appoggiò la testa sulla schiena del maggiore e guardò il paesaggio muoversi velocemente.

La vista più bella che abbia mai visto, Seoul ricoperta di neve e con le luci della città illuminate e colorate.

Si fermarono ad un semaforo e Jay accarezzò le mani del moro, anche se c'erano alcuni gradi sotto zero le mani del maggiore restavano calde.

Appena il semaforo tornò verde ripartirono, e le mani di Jungwon tornarono fredde, ma non gli dispiaceva.

Giunsero in una piccola piana in montagna e Jay spense la moto, si poteva vedere tutta la immensa Seoul.

Gli occhi del piccolo brillavano come non mai, nonostante fosse nato in Corea aveva vissuto maggior parte della sua vita in America, quindi per lui l'Asia era abbastanza sconosciuta.

"A lui sarebbe piaciuto..." pensò, ricordandosi dell'amico deceduto durante quel terribile incidente stradale.

Jay notando Won pensieroso gli circondò le spalle con il braccio e lo portò vicino a se, un po' per risceglierlo e un po' per scaldarlo.

Lentamente iniziarono a cadere delicati fiocchi di neve, danzavano leggeri nell'aria, trasportati solo dal vento.

Il tempo parve fermarsi in quel momento, e entrambi sapevano che questo ricordo vagherà per sempre nelle loro menti, e che se un giorno sarebbe finito tutto, quel magico momento gli avrebbe fatti sorridere.

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Buon ciao amici cari
Tutto ok? Pronti per la scuola? :)
Io ho ricominciato da due settimane e sto morendo...
Spero che il capitolo vi abbia intrattenuto e alla prossima 💗

~Do or Die~ 🖇🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora