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Jay guardò il ragazzo che aveva di fronte, non lo aveva mai visto prima d'ora, non era in vena di conoscere qualcun altro, voleva solo tornare in camera e soffocare nei suoi pensieri.

"Hai bisogno?" Chiese seccato, la voglia di vivere in quel momento era pari a zero, il ragazzo davanti a lui si inchinò "piacere Yang Jungwon son-" Jay lo fermò alzando una mano "non compro i vostri biscotti bambini scout".

Jungwon si stava chiedendo come una persona così stupida potesse essere a capo di una mafia potentissima, poi si ricordò le parole del uomo "anche se non sembra, Jay ha un intelligenza superiore alla media, meglio che tu non lo sottovaluti".

Gli sembravano le parole di una maestra di sostegno che parla con il bullo della classe del bambino con difficoltà scolastiche, non diede il giusto peso del fatto che Jay gli aveva puntato una pistola addosso alla fronte.

"Park, non hai mai sparato a qualcuno e, dubito fortemente che io sia così onorato e fortunato ad essere la tua prima vittima", Jay abbassò l'arma.

"Cazzo vuoi da me?" Si stava innervosendo, come faceva a sapere il suo cognome e che non aveva mai sparato a qualcuno? Odiava essere disinformato quasi quanto odiava l'odore che lasciava lo shampoo per i capelli biondi.

Jungwon fece un mezzo sorriso, poi entrò in casa "sarò il tuo bodyguard, non che detective privato" spiegò. Il biondo era più confuso di prima...

"non ho bisogno di un altro bodyguard, e nemmeno di un detective!" Chiuse la porta e si appoggiò al muro. Il più piccolo sospirò, continuava a chiedersi perché proprio sto scemo gli doveva capitare.

"Senti Jay, nemmeno io vorrei essere qui, ma purtroppo sono obbligato, quindi vedi di non fare il bimbo viziato" le parole del coreano giunsero benissimo alle orecchie di Jay, ma non per io contenuto, gli piaceva la sua voce.

In quel momento si immaginò la voce di Jungwon in un altro contesto, uno un po' meno casto, aveva sempre saputo che le donne non lo attiravano particolarmente.

Il più piccolo si tolse la giacca e la appoggiò sul divano, poi guardò il televisore rotto "vedo che non sai controllare la rabbia" si guardò intorno, sembrava il covo di un pazzo squilibrato, ma non si stupì, in fondo stiamo parlando di Jay.

Il biondo sospirò "lo so benissimo" voleva che mr anoressico sparisse da casa sua il prima possibile. Ma a quanto pare, la vita aveva altro in programma.

In quel momento Chan entrò in casa con Agust D che imprecava come al suo solito. Jungwon gli guardò attentamente, l'unica cosa che gli passava per la testa era: "ma come diavolo ci sono finito?".

"È opera tua Aussie boy?" Agust D indicò il più piccolo, Chan sorrise "no".

Jay sbatte più volte la testa contro il muro, non voleva che un piccolo moccioso gli girasse intorno come un satellite.

Dopo che l'americano ebbe finito di causarsi un trauma cranico, andò in camera sbattendo la porta facendo spaventare Jungwon.

Agust D lo guardò attentamente "un gatto!" Chan scosse la testa stanco "basta associare le persone a degli animali..." il più grande scosse la testa "Hobi lo faceva sempre".

Jungwon sorrise imbarazzato e decise di andare in camera di Jay, voleva parlargli e conoscerlo di persona, quando entrò in camera vide... Jay che si stava spogliando.

Chiude subito la porta imbarazzato ancora di più di prima, l'unica cose che aveva visto era la sua schiena ricoperta di lividi e graffi cicatrizzati.

Jay uscì dalla stanza con un pigiama a forma di Charmander "se mi fissi ancora finirai per consumarmi".

Chan gli guardò e si lasciò sfuggire un "awwwww" i due si girarono verso l'australiano "Hey!" Disse all'unisono.

Agust D voleva semplicemente guardare Peppa Pig, ma il televisore aveva da poco preso fuoco, ma non tutti i mali vengono per nuocere, quindi prese un bastone e dei marshmallow e gli arrostì.

Tutta questa situazione stava dando alla testa al piccolo coreano, non sapeva cosa gli stava per succedere...

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~Do or Die~ 🖇🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora